La regina del pop teatrale è atterrata a Città del Messico portando con sé un bagaglio di emozioni siderali e una scenografia cosmica che ha fatto brillare l’Arena CDMX come una supernova! Katy Perry ha dato il via al suo attesissimo Lifetimes Tour mercoledì 23 aprile con uno spettacolo che ha fuso perfettamente l’estetica spaziale con il suo caratteristico sound electro-pop. Reduce dalla sua controversa esperienza di 11 minuti nello spazio con Blue Origin, la popstar sembra ancora avere la testa tra le stelle – letteralmente! Durante il concerto, mentre passeggiava sul palco tra un brano e l’altro in una delle sue tipiche pause dialogiche col pubblico (un elemento di audience engagement che ha sempre caratterizzato le sue performance live), Perry ha notato due fan vestiti con tute blu della NASA. “Ragazzi, siete fantastici”, ha esclamato visibilmente colpita. “Siete appena tornati dallo spazio!” Un momento che ha creato una straordinaria sincronicità metanarrativa tra la sua recente esperienza spaziale e la dimensione performativa del tour. “Voglio che questi signori vengano sul palco, perché sono vestiti come la mia timeline più recente”, ha aggiunto mentre il resto del pubblico applaudiva, per poi scattare un selfie con i fortunati fan. Un gesto che dimostra ancora una volta come la Perry sappia creare quei momenti di intimità collettiva che trasformano un semplice concerto in un’esperienza condivisa, fondendo la propria narrazione personale con quella del pubblico in un perfetto esempio di quella che in musicologia contemporanea viene definita performer-audience integration.
Un concerto che ha abbracciato passato e presente
Lo show di mercoledì ha segnato il primo di oltre sette mesi di esibizioni programmate nel tour mondiale della Perry, che supporta il suo album più recente, “143”, uscito nel 2024. Ma come ogni artista consapevole del proprio legacy musicale, non ha mancato di eseguire diverse hit dei suoi album passati – mentre indossava vari outfit spaziali e a un certo punto sospesa dal soffitto con dei cavi – come le numero uno della Billboard Hot 100 “Dark Horse”, “E.T.” e “Roar”. Una setlist che ha sapientemente bilanciato la nuova direzione sonora con i classici che hanno definito la sua carriera, creando quella che in termini di drammaturgia concertistica viene definita una narrativa circolare che abbraccia l’intero arco artistico della performer.
Lo spazio come metafora e realtà
Quella di mercoledì è stata anche la prima esibizione dell’ex giudice di American Idol dopo il suo ritorno dal brevissimo viaggio nello spazio, dove Perry si è unita a Gayle King, Lauren Sanchez e altre passeggere nel primo equipaggio composto interamente da donne di Blue Origin il 14 aprile. Un’esperienza che sembra aver influenzato profondamente non solo la sua visione artistica ma anche la retorica performativa del tour. Mentre sfrecciava ai margini dell’atmosfera terrestre, la musicista ha cantato parte di “What a Wonderful World” di Louis Armstrong e ha girato un video rivelando la scaletta del Lifetimes Tour, creando un affascinante crossover mediatico tra l’esperienza spaziale e quella concertistica.
Al suo ritorno sulla Terra, Perry è emersa dal razzo, ha baciato il suolo e ha dichiarato ai giornalisti che la spedizione era stata “il più alto degli high”. “Si tratta di arrendersi all’ignoto, di fiducia”, ha continuato. “Questo intero viaggio non riguarda solo andare nello spazio. È l’allenamento, il team, è tutto quanto. Non potrei raccomandare di più questa esperienza… Si tratta di fare spazio per le donne future e di occupare spazio e appartenenza. E si tratta di questo meraviglioso mondo che vediamo proprio là fuori e di apprezzarlo. Tutto questo è a beneficio della Terra.”
Sebbene Perry abbia affermato di vedere il volo come un momento di empowerment per le donne, molte persone – da Emily Ratajkowski a Olivia Wilde – hanno criticato il viaggio come uno spreco di risorse. “Qual è il punto?”, ha chiesto Olivia Munn a Jenna & Friends. “È storico che voi ragazze facciate un giro? Penso che sia eccessivo.”
La cantante di “Firework” non ha risposto direttamente alle critiche, ma durante lo show di mercoledì, ha apparentemente lanciato una frecciata chiedendo alla folla: “Qualcuno ha mai definito i vostri sogni pazzi?”. Una domanda retorica che sembra voler difendere la sua scelta e, al contempo, invitare il pubblico a non farsi limitare dalla disapprovazione altrui.