Ti sei mai chiesto perché un tratto di costa laziale porti il nome dell’eroe più famoso dell’antichità? La Riviera di Ulisse deve il suo appellativo poetico alla leggenda che narra come l’astuto re di Itaca, durante il suo epico viaggio di ritorno da Troia, si fermò proprio su queste spiagge, ammaliato dal richiamo della maga Circe. Un luogo dove mito e realtà si intrecciano da millenni, creando quello scenario da cartolina che ha fatto da cornice alla puntata del 28 settembre 2025 di 4 Hotel.
Ma questa volta Barbieri non ci ha portato nei soliti resort extralusso con spa da capogiro. La sfida si è consumata tra strutture che raccontano l’anima autentica dell’ospitalità italiana: quella fatta di passione genuina, direttori ottantenni che hanno ancora la luce negli occhi e staff capace di inventarsi al volo delle inesistenti “uova alla Polifemo” senza battere ciglio.
Le Palme Family Beach Village a Terracina si è aggiudicato la vittoria con 92 punti (oltre quelli di Barbieri), dimostrando che l’approccio ecosostenibile e la capacità di adattamento possono fare la differenza. Però attenzione: questa non è stata una gara scontata. Dal Female Resort con le sue piscine private al Bajamar con il direttore Bruno che ha conquistato il Barbieri Plus, ogni struttura ha mostrato personalità e carattere.
E sai cosa rende speciale questa riviera? Dal Lido di Latina a Minturno, passando per Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Fondi, Sperlonga, Gaeta e Formia, luoghi che sin dall’Età Imperiale furono sinonimo di relax e che conservano tracce di storia antica. Proprio come Ulisse, anche i turisti moderni si fermano qui conquistati dalla bellezza di questo territorio unico.
Female Resort: quando le piscine private non bastano
Il Female Resort ha inaugurato la competizione puntando tutto sulla carta del lusso acquatico. La struttura, aperta nel 2012 e gestita da tre donne della stessa famiglia, è composta da dieci camere con uno stile moderno ed essenziale, dove il colore predominante è il bianco. Sei camere standard, quattro suite e un servizio crociera che ha fatto alzare più di un sopracciglio tra i concorrenti.
La camera di Barbieri? Una meraviglia con piscina privata di dimensioni generose. Anche la junior suite non scherza dal punto di vista delle dotazioni acquatiche esclusive. Anche se manca un po’ di privacy quando uno decide di farsi il bagno in piscina ma poca roba. Il campo da padel e la piscina ad acqua salata completano un quadro che punta dritto al segmento leisure premium.
Ma ecco dove le cose si sono complicate: quella televisione nella camera di Barbieri che è risultata mal posizionata. Non era questione di dimensioni, ma di come fosse stata sistemata nella stanza. A volte bastano pochi centimetri nella posizione sbagliata per rovinare l’armonia visiva di una camera di categoria superiore.
Il servizio colazione ha mostrato qualche crepa nel breakfast concept. Con 89 punti totalizzati, il Female Resort si è piazzato in una posizione dignitosa ma non brillante. A volte basta davvero poco per vanificare investimenti importanti: una televisione sistemata male e una colazione che non convince possono compromettere l’esperienza complessiva.
Le Palme Family Beach Village: la rivoluzione verde che conquista
Le Palme Family Beach Village a Terracina si definisce “ecosostenibile totale” e offre un family village “zero metri” dal mare con spiaggia privata attrezzata con sole due file di ombrelloni per garantire il massimo relax. Il green hospitality non è più un vezzo da brochure, ma una necessità concreta del mercato moderno che questo villaggio ha abbracciato con convinzione totale.
L’accommodation mix tra case mobili e bungalow ha creato un’atmosfera particolare e familiare. Il bungalow di Barbieri con vista mare direttamente sulla spiaggia ha fatto centro, nonostante la privacy sia risultata un po’ carente. Uno dei dilemmi eterni del settore: come bilanciare l’apertura verso il paesaggio con l’intimità degli ospiti?
Le famose uova alla Polifemo: quando l’improvvisazione diventa arte
Il momento clou è arrivato durante la colazione, quando Barbieri ha ordinato le leggendarie “uova alla Polifemo”. Nome inventato sul momento, ricetta inesistente nel menu, eppure lo staff non ha battuto ciglio. “Certo, subito”. Ecco cos’è la vera ospitalità: dire sempre sì e poi trovare il modo creativo di mantenere la promessa.
Questo è quello che nel gergo tecnico chiamiamo service recovery al suo meglio. Quando un cliente chiede qualcosa che non esiste, un team preparato non dice “non abbiamo”, ma trova il modo di farlo esistere. Il ristorante Zero Food&Beach permette di mangiare letteralmente a zero metri dal mare, mentre il cocktail bar garantisce servizio diretto in spiaggia.
La vittoria con 92 punti non è arrivata senza qualche punto interrogativo sul pricing strategy. Per un villaggio che punta sulla sostenibilità piuttosto che sul lusso sfrenato, alcuni prezzi sono risultati un po’ stiracchiati rispetto alla tipologia di struttura. Il value for money rimane sempre un fattore decisivo nel giudizio di Barbieri.
Martino Club Hotel: il fascino retrò che divide
Il Martino Club Hotel di Salto di Fondi si trova direttamente sul mare, vicinissimo a Sperlonga, Terracina, Fondi e Gaeta, con oltre 100 metri di spiaggia privata riservata esclusivamente agli ospiti. Una posizione invidiabile per questo hotel-villaggio che dispone di 60 camere e tutti i servizi per una vacanza completa.
Le camere sono risultate “molto antiquate” e meriterebbero davvero una ristrutturazione importante. Gli ospiti confermano che “la struttura potrebbe essere bella ma necessita di essere rinnovata”, anche per quanto riguarda le camere che danno sul giardino. Qui il tempo sembra essersi fermato a qualche decennio fa, con un design concept che racconta di epoche passate.
Il room rate di 150 euro per una camera doppia vista mare è risultato però coerente con l’offerta complessiva. Non sempre il prezzo più basso significa affare migliore, ma in questo caso la pricing policy ha centrato il target di mercato di riferimento senza troppe pretese.
Il buffet “un po’ disordinato” ha completato un quadro che sa di occasione mancata. La struttura offre escursioni settimanali con gommone di 27 piedi nelle isole pontine, imbarcandosi direttamente dal pontile senza bagnarsi i piedi, miniclub per bambini dai 4 ai 14 anni e sport acquatici vari.
Con 84 punti, il Martino si è piazzato al terzo posto, con Barbieri che non ha nascosto le potenzialità inespresse: “Con una ristrutturazione delle camere questo posto merita davvero il viaggio”. Tradotto dal “barbieriano”: c’è del potenziale serio che aspetta solo l’investimento giusto.
Bajamar Beach Hotel: quando l’esperienza batte l’anagrafe
Il Bajamar Beach Hotel di Formia, situato sul lungomare di Santo Janni con vista mozzafiato sul Golfo di Gaeta, offre 79 camere arredate in stile mediterraneo. Ma la vera star della struttura è stato Bruno, direttore di 80 anni che ha conquistato il prestigioso Barbieri Plus per la sua professionalità cristallina e la passione contagiosa.
Le camere “un po’ vecchiotte” e i bagni “ugualmente vecchiotti” hanno confermato che anche qui una property renovation non guasterebbe. La struttura è direttamente sul mare con spiaggia privata attrezzata, ma le dotazioni delle camere risentono del tempo che passa. La spiaggia tra l’altro è a pagamento e questo ha diviso i concorrenti.
Tuttavia, la posizione fronte mare e la vista “stupenda” sul golfo hanno dimostrato che a volte la location può compensare qualche piccola mancanza nelle dotazioni. L’hotel dispone di due ristoranti con terrazza vista mare e un ampio parcheggio gratuito.
Bruno, il direttore che insegna l’arte dell’accoglienza
Bruno ha 80 anni e potrebbe stare comodamente in pensione da un pezzo. Invece è lì, ogni giorno, a curare la sua struttura con la dedizione di un artigiano dell’ospitalità. Gli ospiti lo descrivono come “premuroso e gentile”, sempre presente per assicurarsi che tutto vada per il meglio.
Barbieri ha riconosciuto in lui quel management style che fa davvero la differenza: quando il direttore ci mette la faccia e il cuore, gli ospiti se ne accorgono immediatamente. È quella professionalità d’altri tempi che non si impara sui libri ma si costruisce con decenni di esperienza.
Il buffet della colazione con prodotti tipici locali ha mostrato l’anima autentica del territorio formiano. Bello anche l’aperitivo sul mare, un momento che sa regalare emozioni vere in una cornice naturale spettacolare.
Le cordicelle di emergenza della doccia non funzionanti sono un dettaglio che fa sorridere ma che rivela l’importanza della manutenzione ordinaria. Nel settore dell’ospitalità, ogni particolare conta, specialmente quando si tratta di sicurezza degli ospiti.
La junior suite a 140 euro si è rivelata una proposta equilibrata per il mercato di riferimento. Con 73 punti totali, il Bajamar ha chiuso la classifica, ma con l’onore delle armi e soprattutto con quel riconoscimento speciale che vale più di qualsiasi punteggio numerico.
Il verdetto finale: quando la sostenibilità premia
Le Palme Family Beach Village ha dimostrato che l’approccio ecosostenibile, unito alla capacità di adattamento del personale e a un’offerta family-friendly ben strutturata, può battere il lusso tradizionale. Con la zona completamente pedonale, ben organizzata e sicura per i bambini, più la spiaggia privata a due passi dalle camere, ha convinto anche il critico più esigente d’Italia.
Questa puntata ha raccontato una Riviera di Ulisse autentica, lontana dai cliché del turismo standardizzato. Quattro strutture diverse, quattro filosofie diverse di fare ospitalità, ma tutte accomunate dalla voglia di accogliere e sorprendere in un territorio che sa ancora emozionare chi ci arriva.
La costa dove secondo la leggenda si fermò Ulisse durante il suo viaggio, quella stessa che vide Enea sbarcare con i suoi compagni e dove l’imperatore Tiberio fece costruire la sua villa a Sperlonga, ha fatto da cornice a una competizione che ha premiato chi ha saputo interpretare meglio lo spirito del luogo.
Perché alla fine, che tu preferisca le piscine private o le uova inventate, l’importante è riuscire a catturare quell’essenza che rende un posto speciale. E sulla Riviera di Ulisse, dove mito e realtà si confondono da duemila anni, questo succede ancora oggi.
E tu, quale di questi approcci all’ospitalità ti convince di più? Hai mai provato a ordinare un piatto inventato per testare la reattività dello staff? Raccontaci la tua esperienza più divertente in un hotel nei commenti qui sotto!




