Ci sono storie che leggiamo per scappare e storie che leggiamo per restare vivi. “A comic book saved my life”, quinto brano dell’album Orbit Orbit di Caparezza, appartiene alla seconda categoria. È una dichiarazione d’amore ai fumetti, ma soprattutto un racconto di sopravvivenza emotiva: le pagine illustrate diventano scudo, rifugio, bussola identitaria per chi cresce sentendosi fuori posto. Caparezza mette al centro la diversità come forma di resistenza e ci invita a guardare alle nostre passioni più nerd come a una parte essenziale di ciò che siamo.
Quando i fumetti ti rendono diverso e quella diversità ti protegge
La canzone ci porta nella vita di un ragazzino che, tra bulli e cazzotti, trova la sua forza nell’immaginazione. Le citazioni a personaggi come Arale, Mafalda e Quattrocchi raccontano un’identità buffa e apparentemente fragile, ma che contiene in realtà un superpotere: quello di non assomigliare a nessuno. L’edicola diventa una porta verso mondi migliori, in cui la creatività vince sulla crudeltà quotidiana. Caparezza parla dei suoi primi tentativi di disegno, del sogno infantile di diventare “fumettista d’Apulia”, della gioia di piegare fogli e inventare storie senza aspettare il permesso di nessuno. Il messaggio è chiaro: ogni fumetto può essere un salvagente. Ogni vignetta può tirarti su dai guai.
La cultura pop come guida: tra dischi, alieni e metamorfosi artistiche
Nella seconda strofa, il fumetto diventa un ponte verso altri mondi artistici. È grazie alla cultura delle tavole disegnate se Caparezza scopre i Rockets e i Kraftwerk, suoni spaziali che sembrano arrivati direttamente da una galassia parallela. Ed è la visione teatrale ed extraterrestre di David Bowie a mostrargli che si può essere alieni e orgogliosi. Da lì nasce il rapper “Ziggy Stardust”, fuori dai canoni, sempre un passo di lato rispetto alla normalità. L’artista racconta come il fumetto sia entrato in ogni fase della sua carriera: sui palchi, negli zaini, nei viaggi in furgone, perfino nella costruzione della sua immagine pubblica. Se qualcuno lo accusa di essere troppo infantile, lui risponde divertito: chiamatemi pure shonen, va benissimo così. È una rivendicazione identitaria: restare giovani dentro è una scelta politica e personale.
Quando la vita fa male e i fumetti ti ricordano chi sei davvero
La terza strofa è la parte più personale e intensa della canzone. Caparezza parla del periodo segnato dai problemi all’udito, un incubo autentico per un musicista. Nell’affanno della promozione, tra interviste forzate e pensieri cupi, l’artista si ritrova a flirtare con paure grandi, che non si possono pronunciare ad alta voce senza tremare. È in quei momenti che il fumetto torna ad aiutarlo, con la leggerezza geniale che lo caratterizza: gli lancia “ciambelle di salvataggio” e lo riporta a respirare. L’immagine dello spettro di Jack Kirby che guarisce il suo eroe è un tributo commovente al Re del fumetto mondiale, ma anche una metafora brillante: i nostri miti non ci abbandonano quando cadia-mo, anzi ci accompagnano proprio lì, nel momento più buio. Sono loro a darci la forza di rialzarci.
Il significato del brano: l’immaginazione come resistenza quotidiana
“A comic book saved my life” non parla solo di fumetti. Parla di ciò che ci tiene in vita nei giorni grigi. Parla della forza di un interesse che gli altri giudicano “da bambini”, ma che invece ci costruisce, ci ancora, ci dà un ruolo quando il mondo tenta di incasellarci a forza. Caparezza ha spesso lavorato sull’identità dell’emarginato creativo, ma qui c’è un livello più intimo. Non c’è la satira corrosiva, non ci sono giochi di parole a mitraglia. Qui c’è un uomo che ammette, con sincerità e orgoglio, che senza i fumetti non sarebbe arrivato fin qui. E questa vulnerabilità diventa una forma di eroismo. Nessun superpotere, solo passione che salva.
Un tassello nuovo nel percorso narrativo di Caparezza
Orbit Orbit si inserisce nel cammino artistico dell’autore ampliando la sua esplorazione del sé. Se in passato Caparezza ha raccontato l’estraneità al sistema, qui la mette in relazione con una cura personale, concreta. Exuvia parlava di fuga dalla crisalide, qui invece troviamo un ritorno alle radici: ciò che eri da bambino può ancora salvarti da adulto. È un passaggio maturo e allo stesso tempo tenero: la cultura pop non è decorazione, è famiglia. È un modo per sentirsi meno soli nel caos del mondo.
In fondo questo brano ci dice che, in ogni libreria di casa, tra le pagine di un albo, si nasconde un supereroe che appartiene solo a noi. E che a volte è proprio lui a rimetterci in piedi quando pensiamo di non farcela più.
Qual è il fumetto che ha salvato te?
Hai mai trovato la tua forza in una passione che gli altri consideravano “da ragazzini”?
Parliamone nei commenti: forse scopriremo che i supereroi sono molto più reali di quanto sembri.
Il testo di A comic book saved my life
[Strofa 1]
Vado dritto per la mia strada tra bulli e cazzotti
Sono un moccioso tra le merde, infatti sembro Arale
O una fusione di Mafalda col puffo Quattrocchi
Verso l’edicola, portale spazio-temporale
Amo il fumetto ma nessuno me lo ha mai spiegato
Passo il mio tempo isolato tornando dall’isolato
Leggo Jac e Bonvi, poi provo a fare le mie strisce
Piego in quattro i fogli, sfoggio un sorriso raro
Cosa sarò da grande? Fumettista d’Apulia
E tu non mi cercare, sono Tristan da Cunha
Ho una missione assegnata fin dalla culla
Lascia che intinga la punta
Lascia che sopravviva alla giungla
Lascia che sia lo strano negli occhi di quasi tutti
Solo perché leggo un albo tra blocchi di frangiflutti
Traboccano tanti dubbi
Ma so che ogni vignetta salva da guai
[Ritornello]
Last night a comic book saved my life
Da Magnus a Go Nagai
La presa non molla mai, mai, mai
Last night a comic book savеd my life
La presa non molla mai, mai, mai, mai
Last night
[Strofa 2]
Grazie al fumеtto scopro musica che ben presto
Si prenderà tutto lo spazio senza permesso
Rockets, Kraftwerk, gruppi che del resto
Sembrano usciti dalle tavole di Frank Hampson
Brani che attirano il mio interesse
Se li canta Bowie vestito da extraterrestre
Divento un rapper tra tipi alfa, sono Ziggy Stardust
Non sanno che senso abbia come i primi manga
Ho un carattere inadatto al mestiere che ho scelto
Preferisco l’assenza al clamore
Lascio pure che il volume mi strappi l’orecchio
Mi sento l’ultimo Metabarone
Porto il fumetto in ogni disco, su ogni palco
In ogni viaggio da furgone, in ogni zaino graphic novel
Se mi atteggio a ragazzino, puoi chiamarmi shonen
Firmo copie dentro un padiglione
[Ritornello]
Last night a comic book saved my life
Da Magnus a Go Nagai
La presa non molla mai, mai, mai
Last night a comic book saved my life
La presa non molla mai, mai, mai, mai
Last night
[Strofa 3]
È il giorno di Exuvia, faccio l’audiometria
La mia speranza brucia, come il carro di Elia
Il responso è che sto diventando sordo
Sono a Roma per il Media Day, ma vorrei scappare via
Le mie interviste nei giorni più tristi, peccato
Rispondo calmo a tutti i giornalisti, teatro
Non bastavano i dannati fischi, si fottano i dischi
Non voglio dimenticare le voci che amo
Mi sveglio con pensieri macabri, affanno sudando
Nel letto immagino una corda sul ramo più alto
È una condanna, la gente mi scatta mugshot
Ma il fumetto lancia ciambelle di salvataggio
Grazie alla copertina del disco pop-up
Esco rinato dai comic festival tipo rehab
So che se perdo i superpoteri o lo specchio dice “Kill me”
Lo spettro di Jack Kirby mi riguarirà
[Ritornello]
Last night
Last night a comic book saved my life
La presa non molla mai, mai, mai, mai
Last night, a comic book saved my life
Da Magnus a Go Nagai
La presa non molla mai, mai, mai
Last night a comic book saved my life
La presa non molla mai, mai, mai, mai
Last night



