A Milito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria il 25 maggio una ragazzina di 17 anni ha ucciso la mamma perché l’ha punita dopo i cattivi voti presi a scuola.
La madre come logica ha provato a punire la figlia negandogli l’uso di cellulare e computer ma la ragazzina non l’ha presa bene e con un colpo di pistola in testa ha ucciso la mamma, che aveva agito col buon senso, che ogni genitore dovrebbe avere, ma la mentalità della giovane, sopraffatta dall’odio per la madre, ha avuto la peggio.
La 17 enne usava tantissimo i social e la procura ha aggravato l’accusa perché i motivi sono futili e abbietti. In più la ragazzina ha sempre negato di aver ucciso la mamma, affermando che in casa era entrato un malvivente di oltre 2 metri, ma la polizia non ha creduto molto a questa tesi, che presentava parecchie falle.
La pistola utilizzata era del padre della ragazza.
A distanza di qualche mese sono intervenuti molti esperti ma secondo noi i cattivi esempi dei media hanno portato la ragazzina ad agire in quel modo. Spesso gli argomenti condivisi sui social network non sono idonei all’età di chi frequenta questi siti. Occorrerebbe un maggior filtro su internet, creare contenuti ad hoc per preservare la crescita e maturazione dei giovani. Internet e TV portano i giovani a divertirsi con droga, alcol, a comportarsi in modo irresponsabile e questi fatti sono la conseguenza di tutto ciò. Anche creando un dialogo maggiore non si risolve nulla perché poi i giovani comunque interagiscono con contenuti che interferiscono, contenuti sbagliati. Negli ultimi 10 anni, statistiche alla mano, i giovani italiani commettono più reati ed infrazioni, occorre porre rimedio, e il dialogo è sempre esistito.