“The Stadium Show” di Elodie è finito nel dimenticatoio degli ascolti televisivi più velocemente di quanto ci si aspettasse. Il concerto della popstar romana trasmesso da San Siro su Canale 5 si è fermato a un deludente 10% di share, raccogliendo solo 1,4 milioni di spettatori. Un risultato che ha fatto storcere il naso a molti, soprattutto considerando che parliamo di una delle artiste più amate del panorama italiano contemporaneo su una delle reti più seguite del paese.
La sfida degli ascolti del 21 settembre ha visto trionfare “Suzuki Jukebox” condotto da Antonella Clerici su Rai 1, che ha totalizzato un solido 17,9% di share con oltre 2,5 milioni di spettatori. Una differenza abissale che ha trasformato quello che doveva essere un evento celebrativo in una lezione di umiltà televisiva. Qualcuno ha già etichettato il risultato come “il concerto meno visto di sempre”, definizione forse eccessiva ma che rende l’idea dell’impatto mediatico mancato.
Eppure Elodie non è certo un’artista di seconda fascia: la sua carriera discografica viaggia a gonfie vele, i suoi live sono sempre sold out e la sua presenza social genera engagement da capogiro. Allora cosa è andato storto quella sera? La risposta potrebbe celarsi nella strategia televisiva e nella concorrenza di una serata particolarmente affollata di proposte alternative.
L’analisi del flop: audience analysis e competitor
Il posizionamento televisivo di “The Stadium Show” si è rivelato problematico fin dall’inizio. Trasmettere un concerto in prima serata significa competere non solo con i format tradizionali, ma anche con le abitudini di consumo di un pubblico sempre più frammentato tra piattaforme diverse. Antonella Clerici, dal canto suo, ha dimostrato ancora una volta di avere il polso del pubblico Rai con una formula collaudata che mescola nostalgia e intrattenimento familiare.
La scelta del sabato sera potrebbe aver giocato contro Elodie: molti dei suoi fan più giovani probabilmente erano impegnati in attività sociali, mentre il pubblico televisivo tradizionale ha preferito la sicurezza del varietà raiuno.
Il paradosso della popolarità digitale
Questo risultato evidenzia un paradosso generazionale che attraversa l’industria musicale italiana: essere una superstar sui social e nelle piattaforme streaming non garantisce automaticamente il successo televisivo tradizionale. Elodie ha milioni di follower e i suoi brani dominano le classifiche digitali, ma il pubblico televisivo segue logiche diverse, spesso più conservative e meno propense a sperimentare.
La televisione generalista continua ad avere le sue regole non scritte: format rodati, conduttori di fiducia e contenuti che parlino a un target ampio e trasversale. Un concerto, per quanto spettacolare, rimane un prodotto di nicchia se confrontato con l’intrattenimento mainstream.
Le conseguenze (minime) sulla carriera
Questo mezzo flop televisivo avrà conseguenze minime sulla carriera di Elodie. La popstar romana continua a essere una delle artiste più richieste e apprezzate, con tour sold out e collaborazioni internazionali all’orizzonte. Il pubblico che conta davvero per lei – quello dei concerti e delle piattaforme digitali – non guarda la televisione tradizionale per scoprire nuova musica.
Tuttavia, l’episodio offre spunti interessanti per ripensare le strategie televisive degli artisti contemporanei: forse è il momento di sperimentare format ibridi che uniscano la spettacolarità del live con elementi di intrattenimento più televisivi.
Il flop di “The Stadium Show” non scalfisce la solidità artistica di Elodie, ma ricorda a tutti che conquistare la televisione generalista rimane una sfida complessa anche per le star più affermate del panorama musicale italiano.
Cosa ne pensi di questo risultato? Credi che il problema sia stato nel formato del programma o nella scelta della serata? Raccontaci nei commenti se hai seguito il concerto e cosa ne hai pensato!




