Il panorama dell’hip-hop sta vivendo uno dei suoi momenti più bui e controversi con il processo a Sean “Diddy” Combs che continua a svelare dettagli sempre più inquietanti sul suo comportamento e sulle dinamiche dell’industria musicale. L’ultima testimonianza di Cassie Ventura, ex fidanzata storica del produttore e rapper, ha lasciato la corte e il pubblico in uno stato di shock con rivelazioni esplosive sui famigerati “freak-off”, eventi sessuali elaborati che, secondo l’accusa, Diddy orchestrava, dirigeva e filmava regolarmente. Durante la sua deposizione, la cantante R&B ha descritto con dettagli crudi e disturbanti come questi incontri fossero strutturati, chi vi partecipava e le sostanze coinvolte. Ha raccontato del suo primo “freak-off” quando aveva appena 22 anni, spiegando di aver accettato di partecipare solo per compiacere Diddy, di cui temeva le reazioni violente. La testimonianza ha dipinto il quadro di una relazione tossica e manipolativa in cui le performance sessuali organizzate diventarono una costante, passando da eventi sporadici a rituali settimanali che continuarono per anni, fino al 2017-2018. Questi incontri avvenivano nelle varie residenze di Diddy (Los Angeles, Miami, New York), negli hotel e persino all’estero, in località come Ibiza. La descrizione di questi eventi, che includevano l’uso massiccio di baby oil per far “brillare” Cassie (su esplicita richiesta di Diddy), l’uso di maschere in stile masquerade e la partecipazione di escort maschili assunti tramite Craigslist, getta una luce inquietante su uno dei mogul più potenti dell’industria musicale. La Ventura ha anche sottolineato come fosse costretta a fare uso di varie sostanze stupefacenti – dalla MDMA al GHB, dalla cocaina ai funghi allucinogeni – per poter “dissociarsi” emotivamente durante questi eventi traumatici.
Anatomia di un “freak-off”: la testimonianza di Cassie
Secondo quanto dichiarato in aula da Cassie, il suo primo “freak-off” avvenne in una delle residenze di Diddy a Los Angeles, dove un escort maschile fu pagato per ballare e avere rapporti sessuali con lei. “Ho preso ecstasy e bevuto alcol prima dell’evento”, ha spiegato la cantante, aggiungendo che fu idea di Diddy mascherarsi, motivo per cui indossava una maschera in stile masquerade. Questo modus operandi corrisponde perfettamente a quanto delineato nell’atto d’accusa federale contro Diddy dello scorso anno, che descriveva i “freak-off” come “elaborate e prodotte performance sessuali che Combs organizzava, dirigeva, durante le quali si masturbava e che spesso registrava elettronicamente”.
La testimonianza di Cassie ha rivelato che ogni “freak-off” consisteva in almeno due “sessioni”, e una sessione terminava quando l’escort maschile “finiva”. La cantante ha confessato di sentirsi “sporca e confusa” dopo questi eventi, ma allo stesso tempo era consapevole che Diddy fosse “felice di lei”. Un particolare agghiacciante della sua narrazione è la sensazione di non poter rifiutare queste performance per timore di rendere Diddy “arrabbiato o turbato” dopo che lui aveva condiviso questa parte di sé con lei – un classico meccanismo di manipolazione e controllo.
L’escalation: da evento occasionale ad abitudine settimanale
Con il passare del tempo, secondo la testimonianza di Cassie, la frequenza dei “freak-off” aumentò drasticamente, diventando un appuntamento settimanale che si protrasse per anni. “È impossibile ricordare tutti i freak-off”, ha dichiarato la cantante, spiegando come desiderasse che si fermassero poiché si sentiva umiliata, ma non aveva nessuno con cui parlarne. La dinamica della relazione abusiva emerge chiaramente quando Cassie racconta di aver tentato di affrontare l’argomento con Diddy “delicatamente”, nel timore di scatenare la sua ira.
Particolarmente inquietante è la descrizione degli “accessori” necessari per questi eventi: Astroglide (lubrificante personale), preservativi e soprattutto olio Johnson’s Baby Oil. Diddy insisteva che Cassie usasse l’olio per bambini affinché risultasse “luccicante” durante le performance. In un’occasione particolarmente estrema, Cassie ha testimoniato che fu allestita una piscina gonfiabile per bambini riempita di baby oil in un hotel, e lei dovette entrarvi su richiesta di Diddy.
Tra dissociazione e abuso: il ruolo delle sostanze stupefacenti
Un aspetto centrale della testimonianza di Cassie riguarda l’uso massiccio di sostanze stupefacenti durante questi incontri. La cantante ha dichiarato di aver bisogno di droghe – Ketamina, GHB, funghi allucinogeni, cocaina, ecstasy, Molly – durante ogni “freak-off” per poter dissociarsi emotivamente e diventare “apatica” per sopportare l’esperienza. Questo schema di comportamento è tipico delle situazioni di abuso continuato, dove la vittima cerca meccanismi di fuga psicologica per sopravvivere al trauma.
“Odiavo i freak-off e le droghe mi permettevano di non essere presente durante l’esperienza”, ha testimoniato Cassie, aggiungendo dettagli disturbanti sugli effetti delle varie sostanze: l’ecstasy e la Molly la facevano talvolta vomitare, ma Diddy le imponeva di continuare comunque; il GHB la faceva sentire ubriaca e instabile; la cocaina le faceva accelerare il battito cardiaco; i funghi allucinogeni facevano “prendere vita alle pareti”. Un quadro devastante degli effetti di un cocktail psicotropo utilizzato non per scopi ricreativi, ma come meccanismo di sopravvivenza.
Le pratiche estreme e la disumanizzazione
La testimonianza si è spinta oltre, toccando aspetti ancora più disturbanti relativi a pratiche degradanti a cui Cassie veniva sottoposta. Ha raccontato di essere stata urinata addosso durante i “freak-off”, una pratica che trovava “disgustosa” e “eccessiva”, arrivando persino a soffocare per avere “troppa urina in bocca”. Quando le è stato chiesto perché non si fosse opposta, la sua risposta è stata agghiacciante: “Era ovvio che non volessi essere a terra, urinata addosso da due uomini”.
Cosa ne pensi di queste scioccanti rivelazioni sul mondo nascosto delle celebrità musicali? Credi che il caso di Diddy rappresenti un’eccezione o pensi che pratiche simili siano più diffuse nell’industria musicale di quanto immaginiamo? La testimonianza di Cassie potrebbe rappresentare un punto di svolta per le vittime di abusi nel mondo dello spettacolo? Condividi la tua opinione nei commenti e facci sapere se pensi che questo processo cambierà per sempre la percezione pubblica di una delle figure più influenti dell’hip-hop degli ultimi decenni!