Cameron Diaz è tornata. Lo ripeto: Cameron Diaz è Tornata. E lo ha fatto con Back in Action, un titolo che già dal nome promette grandi cose. Ma, purtroppo, il risultato finale è meno esplosivo di quanto avrei sperato. Non fraintendetemi: sono felice di rivederla sullo schermo dopo quasi un decennio, ma con un cast di alto livello e un regista esperto come Seth Gordon, mi aspettavo un film che fosse più memorabile. Invece, ciò che ho ottenuto è stato un mix tiepido di azione, commedia e spionaggio che non riesce mai a decollare davvero.
Una trama promettente che non mantiene
Il film parte con una premessa intrigante: Matt (Jamie Foxx) ed Emily (Cameron Diaz) sono due spie innamorate, coinvolte in una missione per recuperare una chiave che può controllare le reti elettriche mondiali. Nel bel mezzo dell’azione, Emily scopre di essere incinta. Da qui, i due decidono di abbandonare la vita da spie e fingersi morti per crescere la loro famiglia lontano dal pericolo.
Fin qui, tutto bene. Ma poi il film fa un salto temporale di quindici anni e ci troviamo catapultati in una situazione familiare che sembra una versione meno divertente di Spy Kids. Matt ed Emily si sono trasformati in genitori iperprotettivi, i figli sono adolescenti ribelli e ansiosi, e la trama si trasforma in un mix di stereotipi visti e rivisti. Quando un video virale svela la loro vera identità, i due sono costretti a tornare in azione per proteggere la famiglia.
La trama, che avrebbe potuto essere un mix esplosivo di azione e commedia, è invece prevedibile e piena di cliché. Ogni svolta è telefonata, ogni gag è scontata, e il risultato finale è un film che fatica a mantenere l’attenzione per tutta la sua durata.
Dove sono le emozioni?
Un problema evidente è la mancanza di profondità nei personaggi. Emily e Matt non evolvono mai oltre gli archetipi della “spia che vuole una vita normale” e del “papà protettivo”. Anche i conflitti emotivi tra Emily e sua madre, Ginny (Glenn Close), sono trattati con una superficialità che lascia l’amaro in bocca.
Mi aspettavo di sentire il peso emotivo del ritorno all’azione, dei segreti che tornano a galla e delle tensioni familiari. Invece, tutto sembra un pretesto per passare da una scena d’azione all’altra.
L’azione è decente, ma non memorabile
Devo dare credito al film per alcune delle sue sequenze d’azione. Gli stunt sono ben coreografati e ci sono momenti in cui il ritmo accelera e riesce a catturarti. Una scena su un aereo in alta quota, ad esempio, è girata con una tensione che mi ha tenuto sul bordo della sedia. Ma sono momenti isolati in un mare di mediocrità.
Il problema principale è che tutto sa di già visto. Club notturni, gala eleganti, inseguimenti in auto… non c’è nulla che non abbiamo visto innumerevoli volte in altri film di spionaggio. Dove sono l’originalità e il coraggio di innovare?
Cameron Diaz e Jamie Foxx: meritano di più
Nonostante tutto, non posso criticare troppo Cameron Diaz. Lei è la luce del film. Anche in una sceneggiatura debole, riesce a portare sullo schermo una freschezza che ricorda i suoi giorni migliori. Jamie Foxx, dal canto suo, fa del suo meglio con il materiale a disposizione, ma entrambi gli attori sono limitati da dialoghi che raramente brillano.
Glenn Close è forse la vera sorpresa del cast, portando un’energia contagiosa nel ruolo della madre di Emily. La sua dinamica con Jamie Demetriou, che interpreta il goffo Nigel, offre alcuni dei pochi momenti realmente divertenti del film.
Un problema di tono
Uno dei difetti principali di Back in Action è il suo tono confuso. Cerca di essere tutto: una commedia per famiglie, un film di spionaggio sexy e un dramma emotivo. Ma nel tentativo di accontentare tutti, finisce per non soddisfare nessuno.
La commedia è troppo sottile per essere davvero divertente. L’azione è troppo addomesticata per essere emozionante. E le dinamiche familiari sono troppo semplificate per essere toccanti.
Un aneddoto personale
Guardando il film, non ho potuto fare a meno di ricordare una sera in cui io e i miei amici abbiamo deciso di rivedere True Lies di James Cameron. Quel film, con Arnold Schwarzenegger e Jamie Lee Curtis, è un perfetto esempio di come bilanciare azione, commedia e romanticismo. Mentre guardavo Back in Action, non ho potuto fare a meno di pensare: “Perché non può essere più simile a True Lies?”
Chi dovrebbe vedere questo film?
Se sei un fan di Cameron Diaz, potresti trovare un motivo per guardarlo. È sempre un piacere vederla sullo schermo, e la sua energia è contagiosa. Ma se cerchi un film di spionaggio che ti tenga incollato alla sedia o una commedia che ti faccia ridere a crepapelle, questo non è il titolo che fa per te.
Un finale prevedibile
Il finale cerca di essere epico, ma manca di impatto. Gli scontri e le rivelazioni sembrano forzati, e la chiusura emotiva non ha il peso necessario per lasciare un’impressione duratura.
In conclusione
Back in Action è un’occasione sprecata. Con un cast così talentuoso e una premessa così promettente, il film avrebbe potuto essere un successo. Invece, è un mix di cliché e mediocrità che fatica a trovare la sua identità.
Ma queste sono le mie impressioni. E tu? Sei d’accordo o hai trovato qualcosa che io ho perso? Scrivimi nei commenti e fammi sapere!
La Recensione
Back in Action
Un ritorno sottotono per Cameron Diaz: azione prevedibile, emozioni tiepide e poche risate in una commedia che prometteva di più.
PRO
- Cameron Diaz e Jamie Foxx tornano insieme sullo schermo, portando con sé tutto il loro carisma e la loro chimica in un film che, nonostante i difetti, sa intrattenere.
CONTRO
- La trama è troppo prevedibile, con una storia che non offre nulla di nuovo o memorabile per gli amanti del genere.
- I personaggi rimangono piatti e gli elementi emotivi risultano forzati, privi di quella profondità necessaria per coinvolgere davvero.