Ogni anno, il Festival di Sanremo trasforma il Teatro Ariston nella capitale della musica italiana. Mentre gli occhi del pubblico sono puntati sui cantanti in gara, c’è un elemento fondamentale che spesso viene dimenticato: l’orchestra. Senza di loro, molte esibizioni perderebbero magia ed emozione. Ma quanto vengono pagati questi professionisti? La risposta potrebbe sorprenderti.
L’orchestra di Sanremo: una macchina perfetta
L’orchestra del Festival è composta da circa 60 musicisti, divisi tra l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e altri professionisti aggiunti per l’occasione. Ogni esibizione live richiede precisione assoluta, adattabilità ai diversi generi musicali e capacità di seguire il direttore d’orchestra scelto dal cantante in gara.
Se pensi che per un musicista suonare a Sanremo sia solo una questione di prestigio, ripensaci. Le prove iniziano settimane prima dell’evento, con sessioni quotidiane massacranti. Coordinare decine di strumenti diversi, adattarsi alle richieste degli artisti e suonare ogni sera dal vivo senza margine di errore è un’impresa da veri professionisti.
Il cachet dell’orchestra: compensi all’altezza?
Il Maestro Beppe Vessicchio, uno dei direttori più amati del Festival, ha svelato nel 2022 una realtà poco conosciuta:
“Per cinque settimane lavorative un orchestrale di Sanremo percepisce 2.000 euro netti. È indecente, una paga da fame.”
Un compenso che, considerando l’impegno richiesto e il livello di preparazione di questi musicisti, sembra ben al di sotto delle aspettative. Non è chiaro se nel 2025 i cachet siano stati aumentati, ma fonti vicine all’organizzazione suggeriscono che non ci siano stati grandi cambiamenti.
Quanto guadagna un musicista dell’orchestra rispetto ad altri professionisti?
Facciamo un confronto per capire meglio il valore di questi compensi:
- Musicista dell’orchestra di Sanremo: circa 2.000 euro per cinque settimane di lavoro
- Un orchestrale della Scala di Milano: tra 3.000 e 5.000 euro al mese
- Un turnista per una produzione discografica: tra 150 e 500 euro a sessione
- Un insegnante di musica di conservatorio: circa 1.800-2.500 euro al mese
Risulta evidente che i musicisti di Sanremo siano pagati molto meno rispetto a lavori comparabili. Un evento seguito da milioni di spettatori e con un indotto pubblicitario multimilionario potrebbe decisamente investire di più nei suoi orchestrali.
Il peso dell’orchestra nella storia di Sanremo
Oltre ad accompagnare i cantanti, l’orchestra ha avuto un ruolo determinante in alcune edizioni. Non tutti ricordano che in passato gli orchestrali avevano diritto di voto, influenzando direttamente la classifica finale.
Un momento iconico risale al 2010, quando gli orchestrali protestarono platealmente contro l’esclusione di Malika Ayane, strappando gli spartiti e lanciandoli in aria. Un gesto clamoroso che dimostrò quanto questi musicisti credano nel valore artistico delle esibizioni.
Sanremo 2025: ci sarà un aumento dei compensi?
Al momento, non ci sono dichiarazioni ufficiali su un aumento dei cachet per i musicisti del Festival 2025. Considerando l’aumento del costo della vita e l’importanza dell’evento, sarebbe auspicabile una revisione al rialzo dei compensi.
Eppure, nonostante il pagamento modesto, molti musicisti accettano di partecipare per il prestigio e la visibilità che Sanremo offre. Ma questa giustificazione è sufficiente? Oppure il Festival dovrebbe adeguarsi agli standard economici dei professionisti del settore?
E tu, cosa ne pensi?
Ritieni che i musicisti dell’orchestra di Sanremo siano sottopagati? Oppure pensi che suonare all’Ariston sia una vetrina talmente importante da giustificare un compenso più basso?
Dimmelo nei commenti!