Quando Billy Bob Thornton inizia a parlare della seconda stagione di “Landman” con quella sua tipica nonchalance texana, capisci immediatamente che il chaos che ha caratterizzato il finale della prima stagione era solo l’antipasto. L’attore, che ha fatto del rugged character la sua signature artistica, si prepara a portare Tommy Norris in un territory ancora più complicato e conflittuale.
Il season finale di “Landman” aveva lasciato tutti a bocca aperta con la morte scioccante di Monty Miller (interpretato da Jon Hamm), creando un power vacuum che ora Tommy dovrà riempire. Ma come spiega Thornton al Newport Beach TV Festival, il suo personaggio non è esattamente entusiasta di questa promozione: “Penso che Tommy sarà sempre un landman nel cuore, e credo che sia un presidente riluttante. Quindi non è davvero il tipo da giacca e cravatta, ma deve fare entrambi i lavori, quindi farà del suo meglio“.
È questo internal conflict – tra chi è Tommy e quello che il lavoro ora richiede da lui – che promette di essere la driving force della seconda stagione. Per un attore come Thornton, la cui filmografia è piena di authority figures complicate (da “Goliath” a “Fargo“, passando per “Friday Night Lights“), “Landman” offre l’opportunità di esplorare gli stessi themes contro un backdrop unicamente moderno.
Ma la vera bomba per la seconda stagione è l’arrivo di Sam Elliott, e l’excitement di Thornton è palpabile quando ne parla, anche se non può rivelare details sul ruolo.
Tommy Norris: dal fixer al boss suo malgrado
La character evolution di Tommy dalla prima alla seconda stagione rappresenta uno dei narrative arcs più interessanti del contemporary television drama. Thornton descrive perfettamente questa transition: il suo personaggio deve passare dall’essere un “landman at heart” – essenzialmente un problem solver sul campo – a gestire corporate responsibilities che richiedono un skillset completamente diverso.
Questa reluctance non è solo un character trait – è un commentary su come il modern corporate world spesso promoted le persone in positions per cui non sono naturally suited. Tommy rappresenta l’everyman che si trova a dover navigate power structures che non ha mai voluto join.
Il tension tra “not really the suit kind of guy” e il dover “do both jobs” promette storylines ricche di conflict interno e esterno. È il tipo di character development che funziona perfettamente nel premium television landscape, dove i protagonists più interessanti sono quelli morally complex e internally conflicted.
L’arte di Thornton nel trovare l’autenticità
Quando gli viene chiesto cosa gli abbia permesso di fare “Landman” come attore, la risposta di Thornton è refreshingly honest: “In tutto quello che fai, ti permette semplicemente di entrare in un mondo in cui non sei mai stato prima. Perché interpretavo praticamente quello che sarei se fossi un landman, e ho fatto praticamente tutto, quindi non so se mi abbia permesso di fare qualcos’altro come attore, se non essere semplicemente in un ambiente diverso“.
È questa authenticity che rende le performances di Thornton così compelling. Non sta “acting” nel senso tradizionale – sta inhabiting il personaggio utilizzando aspetti della sua own personality e experience. È una method che funziona particolarmente bene per character-driven dramas come “Landman”.
Sam Elliott: l’arrivo che cambia tutto
L’aggiunta di Sam Elliott al cast della seconda stagione è il tipo di casting coup che fa impazzire i fan del prestige television. Thornton non può rivelare details sul ruolo, ma la sua excitement è contagious: “Non posso dire niente del suo ruolo. Ma dirò che conosco Sam da molto tempo. Ci conosciamo dagli anni ’80, e averlo lì è semplicemente una gioia per me. È stato un mio eroe per tutta la mia carriera, e lo chiamo mio amico, ed è un grande attore“.
La chemistry tra Thornton e Elliott, entrambi masters del Western archetype e del rugged masculinity, promette scenes memorabili. Elliott porta con sé una gravitas e una screen presence che potrebbero elevate ulteriormente il quality della serie.
Il futuro di Landman e la produzione in corso
Con la seconda stagione attualmente in produzione, le expectations sono sky-high. La prima stagione aveva stabilito “Landman” come uno dei standout shows di Paramount+, combinando political intrigue, family drama e corporate machinations in un package irresistible.
Il success della serie dimostra che c’è ancora appetite per adult-oriented dramas che affrontano contemporary issues attraverso character studies complex. “Landman” non è solo entertainment – è social commentary mascherato da oil industry thriller.
La reluctant presidency di Tommy promette di essere il perfect vehicle per esplorare themes di power, responsibility e identity che risuonano nel current political climate.
Tu cosa ne pensi di questa evolution di Tommy Norris? Credi che Thornton riuscirà a rendere believable la transformation da landman a corporate president, o pensi che il character perderà la sua authenticity? E soprattutto, quanto sei excited per l’arrivo di Sam Elliott? Scrivimi nei commenti – sono curioso di sapere se anche tu pensi che questa second season possa superare l’already high bar della prima!