Quando ho saputo che Luca Bizzarri aveva annullato il suo spettacolo quasi all’improvviso, la prima domanda che mi è venuta in mente è stata: “Ma si è fatto male? Gli si è bloccato il microfono?” E invece no. La risposta è più “fantasiosa” e, allo stesso tempo, più banale: “Non sono riuscito a scriverlo.”
Ora, immagina il sipario già pronto, i biglietti venduti, i fan in trepidante attesa. Poi Luca, dal nulla, esce e fa: “Scusate, non ce l’ho fatta.” Detto così sembra la scusa di uno studente disperato la notte prima dell’esame, tipo “Il cane mi ha mangiato i compiti.” Solo che, in questo caso, è l’attore in persona a dire: “Ho peccato di presunzione.”
La data mancata e lo “schiaffo” ai fan
La serata doveva tenersi l’8 marzo, al Politeama Genovese, ma – sorpresa! – tutto è slittato al 23 ottobre. E la gente che aveva già messo da parte i soldi, preso un treno, organizzato la cena in pizzeria? Pare che i biglietti restino validi, quindi nessun rimborso necessario. Ma l’umore non sarà più lo stesso, ti pare? Chi si era messo in ghingheri per passare una serata a ridere e scherzare, dovrà attendere ben sette mesi.
Ma come, Luca?
Te lo immagini, lui seduto alla scrivania con un foglio bianco davanti. Si sforza, si gratta la testa, sgranocchia penne, beve caffè come se non ci fosse un domani. E alla fine niente, zero idee, la pagina rimane candida come la neve. Diciamo che, per un comico, è un flop che fa sorridere (amaramente). L’ego di ogni artista grida “io ce la faccio” e invece, stavolta, la spavalderia ha ceduto.
Bizzarri, in un’intervista a Il Secolo XIX, ha ammesso: “Non sono riuscito a scriverlo”. Ovvero: il nuovo spettacolo “Non hanno un amico 2” (titolo che, tra l’altro, suona già come un appuntamento spiritoso con chi ama i commenti ironici sui social) non ha preso forma. E se non hai un testo, fare uno show comico rischia di diventare un karaoke di battute raffazzonate, il che non è esattamente il massimo.
L’arcano del “troppi impegni”
L’attore e conduttore, famoso anche per la sua presenza in programmi televisivi e sui social, ha spiegato di aver accumulato impegni su impegni: tour in giro per l’Italia, lavori con altre compagnie, podcast da scrivere, interviste da rilasciare, forse qualche aperitivo che non si può rifiutare, chi lo sa. Fatto sta che, a un certo punto, ha guardato l’orologio e si è accorto che mancava il tempo materiale per stendere un monologo decente.
D’altronde, con uno stile di vita così carico, la creatività può andare in tilt. “Ero convinto di farcela, ma mi sbagliavo” è il succo del suo discorso. Forse, è quella classica presunzione di cui quasi tutti siamo preda almeno una volta: “Certo che posso fare mille cose in una settimana, senza dormire, magari!” E poi la realtà ti dà uno schiaffo in faccia.
Una lettera di scuse (e di “mea culpa”)
Invece di nascondersi dietro scuse assurde — tipo “il teatro è allagato” o “ho perso la voce” — Bizzarri ha preferito essere sincero: ha scritto una lettera di scuse rivolta a chi aveva già acquistato i biglietti. “Non sono riuscito a scriverlo,” ripete, assumendosi tutte le responsabilità. Apprezziamo almeno la trasparenza: meglio l’onestà di un comico, che un racconto tragico-inventato su un infortunio immaginario.
Certo, un po’ di ironia resta: se da un lato la sua franchezza è lodevole, dall’altro fa sorridere (o irritare) che un professionista dello spettacolo cada in fallo per mancanza di tempo. È come se un cuoco stellato annullasse la cena di Capodanno perché non ha avuto modo di fare la spesa.
Ci sarà davvero il 23 ottobre?
La nuova data fissata è giovedì 23 ottobre 2025. Scrivilo sul calendario, sottolinealo con la matita rossa, e incrocia le dita che questa volta vada tutto liscio. La domanda è: con tutti questi contratti, registrazioni e giri d’Italia, Luca riuscirà a trovare una serata per completare finalmente questo benedetto testo? Oppure, arriveremo a ridosso di ottobre e leggeremo un altro post “Mi spiace, questa volta il cane ha davvero mangiato le mie battute”?
Scherzi a parte, l’anima genuina di Bizzarri è sempre stata quella di chi ha voglia di intrattenere il pubblico con un sarcasmo pungente. Se in questi mesi riuscirà a mettere insieme uno show esplosivo, forse i fan saranno ancora più gasati e dimenticheranno il “rinvio improvviso”.
Il fiasco dell’ispirazione
Ti ricordi quando eri a scuola e la prof ti chiedeva di scrivere un tema? A volte ti uscivano fiumi di parole, altre volte fissavi il foglio in bianco senza sapere come iniziare. Ecco, Bizzarri si è trovato esattamente in quella situazione. Ma con la differenza che, da lui, la gente si aspetta un risultato impeccabile, e ha pure pagato un biglietto.
“Ho peccato di presunzione” è una frase che fa capire come si senta un po’ in colpa. Forse credeva di poter scrivere sotto stress, in aereo, nei camerini, la notte prima dello spettacolo, e di tirar fuori per magia la scaletta perfetta. La scrittura, invece, ogni tanto si ribella e dice “Se non hai tempo per me, io non ti do nulla.”
Perché i fan dovrebbero perdonarlo?
Insomma, c’è il rischio che qualcuno si sia offeso. Ma la verità è che un annullamento, per quanto scomodo, è onesto se l’artista ammette di non poter offrire un prodotto di qualità. Meglio attendere, che andare allo show e restare delusi da uno spettacolo arrangiato all’ultimo.
In fin dei conti, Luca Bizzarri ci ha regalato molte risate in passato. È un volto amico, anche televisivamente parlando, per cui un passo falso possiamo concederglielo. Certo, dovrà impegnarsi a recuperare. E magari, al debutto, potrebbe fare un monologo su quanto sia stato complicato arrivare lì. L’autoironia, dopotutto, è il suo pane quotidiano.
Chi ha osato arrabbiarsi troppo?
Ci sarà senz’altro qualcuno che sui social ha sbottato: “Ridateci i soldi!” o “Che inaffidabile!” E Luca, potremmo immaginare, avrà sorriso amaro. Chi invece la prende con più filosofia, sa che anche i comici sono umani. Con la differenza che, mentre noi possiamo permetterci di non consegnare un lavoro e basta, loro finiscono sotto i riflettori se qualcosa va storto.
Alla fine, se il tuo obiettivo è vedere Bizzarri in azione, basta riorganizzarsi per ottobre. Se, invece, era una scusa per uscire l’8 marzo, puoi trovare qualche altro spettacolo in giro. Le alternative non mancano.
Non ti basta?
Adesso che sai tutto, come ti senti? Deluso? Divertito? Vorresti scrivere tu il copione a Bizzarri e spedirglielo, così non ha più scuse? Beh, magari potremmo farglielo sapere. E se il 23 ottobre lo spettacolo va in scena con un’esplosione di battute, potrai dire: “Vedi, è stato uno scivolone, ma ha rimediato alla grande.”
E tu, da che parte stai? Pensi che Bizzarri abbia fatto bene a rinviare l’evento, oppure avresti preferito uno show improvvisato e caotico? Fammi sapere la tua! Lascia un commento e raccontami come la pensi su questa curiosa faccenda.