La stagione dei rossoneri sta assumendo ,sempre più, i connotati di un’annata disastrosa e deludente.
L’ultima sconfitta rimediata in campionato contro l’oramai retrocesso Verona, ha aperto crepe che appaiono insanabili. Squadra svuotata nel mordente, inefficace in avanti e facilmente penetrabile in difesa. La debacle in rimonta subita al “Bentegodi” ha evidenziato lo stato di forma psico-fisico del “diavolo” non affatto sufficiente per blindare il sesto posto e mirare con fiducia verso la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il tanto sperato cambio di rotta con l’avvicendamento tra Mihajlovic e Brocchi non è affatto avvenuto. I mali del Milan sono rimasti gli stessi, una squadra che non esprime un gioco fluido e sfavillante e che manifesta una mancanza di cattiveria agonistica e concentrazione soprattutto con compagini di medio-basso cabotaggio. Cristian Brocchi è stato promosso dalla primavera alla prima squadra con il compito principale di donare nuova linfa e nuovo smalto ai rossoneri che sembravano appassiti sotto la gestione Mihajlovic ed invece dopo l’illusoria prestazione confortante, coronata con un successo, al cospetto della Sampdoria, ecco ripiombare nuovamente l’oblio su Bacca e compagni. Pareggio interno dai tratti scialbi con il Carpi e sconfitta fragorosa contro l’Hellas Verona.
Quattro punti in tre gare, due goal realizzati e due subiti, questo è il magro score racimolato da Brocchi, chiamato probabilmente a guidare una squadra spenta e in piena difficoltà in questo finale di stagione. Il rischio per l’ex tecnico della primavera rossonera era proprio quello di “bruciarsi” troppo presto così come accadde con i suoi predecessori Seedorf ed Inzaghi e a quanto pare il rischio paventato si sta materializzando. Addirittura nella giornata di ieri si erano susseguite alcune voci, poi prontamente smentite dallo stesso presidente Silvio Berlusconi, di un possibile ritorno in panchina di Sinisa Mihajlovic in vista delle ultime tre gare di campionato e la prestigiosa finale di Coppa Italia. Ad onor del vero occorre sottolineare che le responsabilità non sono da attribuire solo ed esclusivamente alla guida tecnica ma analizzando attentamente gli uomini in campo, è indubbio notare che la difesa presenta sbavature continue e il solo Donnarumma non può, nonostante l’immensa abilità e prontezza, togliere le castagne dal fuoco. Così come a centrocampo molto spesso la manovra risulta alquanto lenta e compassata. In avanti Bacca sta vivendo una preoccupante fase di involuzione, “el peluca” ha realizzato solamente due reti nelle ultime cinque gare, numeri che evidenziano un rendimento non più particolarmente esaltante, da parte del goleador colombiano.
Ed anche i suoi compagni di reparto non hanno fatto meglio, considerando che da inizio stagione si sono alternati vari partners al fine di trovare il miglior tandem d’attacco. Solo Niang sembrava rappresentare al meglio l’alterego di Bacca, mentre i vari Luiz Adriano, Balotelli e Menez, condizionati da vari infortuni e prestazioni spesso al di sotto delle aspettative, non hanno reso quanto sperato. Il prossimo impegno di campionato sarà, domenica 1 maggio, contro il Frosinone, in una di quelle gare apparentemente abbordabili ma che in questa stagione hanno creato più di un semplice grattacapo. I rossoneri hanno l’obbligo di chiudere al meglio la stagione, blindare il sesto posto ed allontanare l’avanzata del Sassuolo, distante oramai solo un punto per poi cercare l’impresa sportiva nella finale di Coppa Italia per dare lustro ad un’annata scellerata e che rischia seriamente di ricalcare alla perfezione le precedenti stagioni fatte di illusioni disattese e risultati negativi.