Si chiude con una sconfitta la stagione 2015/2016 del Milan.
L’ennesima in nove mesi contraddistinti tra promesse disattese e risultati deludenti. Nonostante la buona prova fornita in finale di Coppa Italia al cospetto della Juventus, dimostrando carattere e grinta, è sfuggita l’ultima opportunità per agguantare un posto in Europa. Per il terzo anno consecutivo, il “diavolo” non disputerà nessuna competizione aldilà dei propri confini nazionali e tale situazione introduce un urgente cambio di rotta netto e radicale. Al termine della finale dell’Olimpico, il presidente Berlusconi, presente in tribuna, ha rilasciato una dichiarazione alquanto sibillina ma indicativa, affermando che quando si perde è meglio stare in silenzio piuttosto che lanciare proclami.
Ha aggiunto di aver visto un Milan intraprendente e coriaceo contro i bianconeri, anche se tale atteggiamento non è stato sufficiente per conquistare la Coppa Italia. Infine, sul futuro di Brocchi ha sentenziato con un lapidario “vedremo”, come a dire che l’ex tecnico della primavera rossonera non è certo che resti in sella alla squadra anche per la prossima stagione. Tra i pretendenti al ruolo di allenatore del Milan vi sono Marco Giampaolo, che quest’anno ha ben figurato sulla panchina dell’Empoli e rappresenta un tecnico italiano che potrebbe dare spazio ai tanti calciatori provenienti dal vivaio di casa nostra, seguendo una politica apprezzata dal numero uno rossonero, oppure è rimbalzato nelle ultime ore un nome che anche l’estate scorsa era al centro delle attenzioni dei vertici dirigenziali rossoneri, ossia Unai Emery, fresco vincitore con il Siviglia della terza Europa League consecutiva. Cristian Brocchi però non demorde, al termine della finale di Coppa Italia, superata l’amarezza e la delusione per la sconfitta, ha dichiarato che le sue chance di restare alla conduzione del Milan siano aumentate, in quanto la prova fornita contro la Juventus è stata incoraggiante, rendendo palese, per molti aspetti, la sua mano. Parole di un allenatore che mira a non lasciare i rossoneri e che vorrà dimostrare la prossima stagione tutto il suo valore e il suo temperamento per riportare in alto i colori di un club dal passato glorioso e vincente.
Nel frattempo oltre alle decisioni sulla futura guida tecnica e la campagna acquisti che riguarderà molti calciatori, tra nuovi innesti e addii inevitabili, come quello di Balotelli che pare destinato a far ritorno al Liverpool per poi cercarsi con il suo procuratore Mino Raiola una nuova meta, Silvio Berlusconi è impegnato in una trattativa ferrea e di primaria importanza con una cordata di imprenditori cinesi per la cessione della quota di maggioranza della società rossonera. Una trattativa che segnerà molto probabilmente una svolta non solo per il club di via Aldo Rossi ma anche per l’intero panorama calcistico italiano, con l’ingresso dei cinesi nel nostro calcio, che porteranno con sé nuova linfa soprattutto dal punto di vista economico, aspetto fondamentale per rilanciare in maniera ambiziosa un Milan naufragato nell’anonimato e nella mediocrità di chi, da tanto, forse troppo tempo, ha abbandonato mestamente i palcoscenici pregiati dell’Europa che conta.