Oggi ti parlo di Conclave, un thriller papale che, diciamo pure, non lascia indifferenti.
Il film, diretto da Edward Berger – lo stesso che ci ha regalato Niente di nuovo sul fronte occidentale – è un concentrato di intrighi vaticani, potere e segreti, condito da una regia impeccabile e da una fotografia che fa venire voglia di stare sempre in sala IMAX.
Una trama che non perde tempo
In pratica, la storia ci sbatte addosso la morte del papa e la necessità di organizzare un conclave per eleggere il nuovo pontefice. Cardinal Lawrence (interpretato magistralmente da Ralph Fiennes, che letteralmente sembra destinato a vincere ogni premio quest’anno) si ritrova a dover orchestrare questo rituale pieno di tensione, dove gioco di potere, lealtà mescolate a tradimenti e segreti nascosti sono all’ordine del giorno. È un po’ come guardare una partita di scacchi, ma in cui ogni mossa può cambiare le sorti del mondo – e il ritmo non rallenta mai!
Performance che fanno la differenza
Devo dirti che il film si distingue per la qualità del cast: abbiamo attori del calibro di Stanley Tucci, John Lithgow e Lucian Msamati – quest’ultimo regala una performance che è un vero spettacolo. Questi interpreti “masticano la scena” con tanta passione e professionalità e non puoi fare a meno di restare incollato allo schermo. Però, devo ammettere, c’è un peccato: Isabella Rossellini viene sprecata. La sua scena “importante” è una ripetizione di ciò che già sappiamo, nonostante un’apertura di dialogo che inizialmente prometteva molto.
Un taglio visivo che lascia il segno
Parliamo della regia e della fotografia: Berger utilizza lo spazio e il colore come se fossero il suo personale pennello, creando inquadrature superbe che trasformano il film in una sorta di opera d’arte in movimento. Cioè, praticamente, ogni scena è studiata nei minimi dettagli e uno shot in cui improvvisamente scoppia la violenza è, senza esagerare, semplicemente mozzafiato. Questi momenti restano impressi nella mente e dimostrano come la tecnica possa elevare una storia, anche se il film non si preoccupa di spingersi oltre in termini di innovazione narrativa.
Il lato critico: opportunità mancate
Nonostante tutto, Conclave è davvero molto buono, ma mi sento di dire che ha sprecato alcune opportunità. Il grande colpo di scena finale, per esempio, sembra il tentativo di dire “guardate, abbiamo un messaggio importante”, ma alla fine risulta troppo sicuro e diluito. È come se gli artisti avessero avuto la possibilità di esplodere in termini di intensità, ma hanno scelto la via della prudenza per non stravolgere le cose. E questo, amico, è un peccato, perché quel “qualcosa in più” avrebbe potuto fare la differenza.
Conclusioni: un’esperienza da vivere sul grande schermo
Ti dico subito: Conclave va visto ON THE BIG SCREEN. Il mix di intrighi, il ritmo serrato e le performance eccellenti lo rendono una scelta perfetta per una serata al cinema, dove il popcorn non basta a spiegare quanta tensione e spettacolarità ci sia in ogni scena. Non è il miglior film papale di sempre, ma se cerchi un thriller che ti faccia divertire e pensare, questo è quello che fa per te.
Se hai visto Conclave, scrivi un commento qui sotto e fammi sapere cosa ne pensi: ti ha fatto saltare dalla sedia o ti è sembrato solo un’altra produzione ben fatta ma troppo sicura di sé?
La Recensione
Conclave
Conclave offre un intricato intreccio di intrighi vaticani, con un ritmo incessante e performance eccellenti, ma manca di quel colpo di scena audace che avrebbe potuto renderlo indimenticabile.
PRO
- Un mix di potere e segreti nel cuore del Vaticano.
- Attori di altissimo livello che spaccano la scena.
- Inquadrature e colori che lasciano il segno.
CONTRO
- Il finale risulta troppo sicuro e poco incisivo.