La trentacinquesima giornata di serie A, lascia in eredità due stop per le romane in lotta per la conquista del secondo piazzamento in classifica che vorrà dire qualificazione diretta alla prossima edizione di Champions League. I giallorossi attualmente secondi a quota 64 punti cadono clamorosamente contro un Milan che appariva alla vigilia dimesso e ridimensionato, la Lazio in nove uomini esce sconfitta all’Olimpico contro l’Inter, ma la prova dei biancocelesti è stata di grande personalità e generosità.
La Roma dopo due vittorie consecutive che sembravano aver rilanciato i giallorossi verso l’obiettivo Champions, escono ridimensionati e con molti punti interrogativi dalla trasferta di San Siro. I rossoneri si sono imposti per 2-1, ai goal di Van Ginkel e dell’ex di turno Destro, risponde il capitano Totti, subentrato nella ripresa, che dagli undici metri realizza il penalty che poteva riaprire la gara. Garcia è rimasto totalmente deluso dalla prova dei suoi uomini. La Roma aveva la grande opportunità di proseguire la striscia positiva di risultati e mettere maggior pressione ai “cugini” della Lazio. Invece la prestazione incolore dei giallorossi ha indotto il tecnico francese a scegliere la strada del ritiro punitivo. Nella mattinata di ieri, alle ore 8.00, tutti presenti a Trigoria, strigliata nei confronti della squadra, che è sembrata svagata per lunghi tratti del match contro il Milan, come se inconsciamente avesse sottovalutato il banco di prova. Parole dure nei riguardi di tutti, nessun’escluso perché da domenica prossima sarà severamente vietato sbagliare. La Roma in caso di mancato conseguimento del secondo posto che vorrebbe dire Champions diretta, potrà definire questa stagione fallimentare. Il treno dell’Europa che conta è da prendere al volo. Udinese, derby e Palermo sono le tre tappe da non fallire. La società è rimasta sconcertata dalla prestazione fornita contro il Milan, a tal punto che per bocca del direttore sportivo Sabatini, ha definito la gara contro i rossoneri, inquietante, per la pochezza di brillantezza e caparbietà mostrata nei novanta minuti.
Musi lunghi e parole al vetriolo per una Roma che perde, esce sconfitta anche la Lazio ma in questo caso c’è ben poco da rimproverare. I biancocelesti escono sconfitti 1-2 nell’incrocio contro l’Inter, ma l’evolversi della gara è stata pesantemente condizionata dalle due espulsioni inflitte dall’arbitro Massa nei confronti di Mauricio e Marchetti. La squadra di Pioli parte subito in maniera arrembante e trova il vantaggio con Candreva abile a sfruttare un assist preciso di Felipe Anderson. La svolta del match si ha al 24’ minuto con l’espulsione di Mauricio reo di aver commesso un fallo da ultimo uomo nei confronti di Palacio. Dal conseguente calcio di punizione va Hernanes che realizza il goal del pareggio. Rete però viziata da una posizione in fuorigioco di Medel che ostruiva la visuale di Marchetti. Nel secondo tempo la Lazio non disdegna di attaccare, cerca di impensierire la retroguardia nerazzurra, ma ecco che al 61’ il signor Massa di Imperia estrae il secondo rosso del match, questa volta nei riguardi di Marchetti, colpevole di aver atterrato in area Icardi. Pioli richiama in panchina Klose, entra il secondo portiere Berisha che ipnotizza l’attaccante argentino dagli undici metri. I biancocelesti nonostante l’inferiorità numerica corrono, lottano, alla ricerca di un miracoloso goal da tre punti ed invece è l’Inter a spegnere ogni speranza con il raddoppio in azione di contropiede di Hernanes, l’ex biancoceleste è autore di una doppietta che rilancia i sogni europei per i nerazzurri. Finisce qui la partita, con gli applausi dell’Olimpico verso una Lazio coriacea e battagliera che anche con la doppia inferiorità numerica ha mostrato carattere e grande determinazione.
La classifica ora recita, Roma 64 punti, Lazio 63. La corsa resta avvincente, il duello è senza esclusione di colpi. Il prossimo appuntamento vedrà i giallorossi impegnati in casa contro l’Udinese, la Lazio volerà a Genova, in una sfida dalla doppia valenza europea contro la Sampdoria. E poi ci sarà il derby del 24 maggio, probabilmente l’ultima strettoia prima del traguardo finale dal sapore di Champions.