Eccomi qui, appassionato anche di commedie natalizie, a parlarti di Cortina Express, un film che vorrebbe essere un cinepanettone ma prova a rinnegare (almeno in parte) le proprie origini. Un paradosso, eh? Eppure è proprio così: Eros Puglielli, il regista che abbiamo visto all’opera in pellicole di genere thriller, fantascientifico e persino supereroistico, ha deciso di ritornare a Cortina d’Ampezzo, culla della classica “vacanza natalizia all’italiana”, per servirci un menu che sa di nostalgia, ma anche di rinnovamento. Spoiler: a volte funziona, a volte no. Personalmente, l’ho trovato un tentativo un po’ maldestro. Ma andiamo con ordine e vediamo perché merita la valutazione di 4.
Prima impressione
Quando ho scoperto che Christian De Sica e Lillo Petrolo sarebbero stati i protagonisti di un nuovo film natalizio, ho pensato: “Boldi e De Sica non ci sono più, ma forse è arrivata una coppia di rimpiazzo inaspettata”. E sai cosa? Il duo comico funziona: Lillo, con la sua comicità a tratti surreale e giocosa, e De Sica, re incontrastato del cinepanettone, insieme creano un’alchimia quantomeno curiosa. Devo ammettere che il trailer mi ha strappato un sorriso, soprattutto quando ho sentito partire “L’amour toujours (I’ll Fly with You)” di Gigi D’Agostino in sottofondo. Mi sembrava di essere tornato direttamente al 2000: una sensazione da “meme natalizio” in salsa dance.
Poi ho pensato: “Ma Eros Puglielli non è uno che di solito gira thriller dark e commedie romantiche atipiche?”. In effetti, sì. Eppure eccolo qui, alle prese con la neve di Cortina e le gag natalizie. Un po’ come quei registi americani che passano da un horror splatter a un cartoon per famiglie, giusto per mettersi alla prova. E Puglielli si è messo in gioco, cercando di tenere in equilibrio risate, nostalgia e una spruzzatina di modernità.
Trama e personaggi
La storia ruota attorno a un intreccio di vicende che si svolgono, manco a dirlo, tra le piste innevate e i locali alla moda di Cortina. Abbiamo Lucio De Roberti, interpretato da Christian De Sica, un “viveur” che sta cercando di dissuadere il nipote da un matrimonio disastroso. Accanto a lui, Dino Doni (Lillo Petrolo), ex stella della musica italiana in declino che vuole riconquistare la figlia e un briciolo di fama. Poi c’è Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), discografica alla frutta che combatte per salvare la propria etichetta e dare una svegliata al marito, un uomo talmente ignavo da sembrare un personaggio di contorno in “Natale sul Nilo”.
Nel mezzo, spuntano Alexei (Paolo Calabresi), un gangster russo dalla gentilezza sospetta, e Osso Sakro (Riccardo Maria Manera), rapper emergente in cerca di spunti per diventare virale. Tutti, in un modo o nell’altro, finiscono per intrecciarsi in un giro di equivoci, inseguimenti e situazioni ai limiti del surreale. Pare quasi di vedere un film di spionaggio anni ’60, ma con la battuta all’italiana e l’inevitabile caos che si genera quando ci sono troppi galli nel pollaio. Ho pensato: “Ma è ancora un cinepanettone o è qualcosa di diverso?”
Regia e fotografia
È evidente che Puglielli non voglia rinunciare a una vena sperimentale. In un film del genere, la neve e le cime delle Dolomiti vengono usate come un vero personaggio aggiuntivo. Si notano inquadrature da cartolina, colori saturi e momenti in cui la regia sembra dire: “Ehi, guardate che posto meraviglioso, non vi viene voglia di farvi una bella sciata?”. Non a caso, la fotografia di Emanuele Pasquet mette in risalto i contrasti tra il bianco della neve e i toni vivacissimi dei giacconi tecnici. Si respira un’aria glamour, ma con una nota di comicità intrinseca, quasi fosse una pubblicità travestita da film.
A livello narrativo, c’è quella tensione continua tra l’omaggio al cinepanettone e la voglia di deviare da esso. Si percepisce soprattutto nel ritmo: ci sono sequenze molto veloci, con un montaggio frenetico (grazie a Roberto Di Tanna), e altre in cui invece si rallenta per lasciare spazio a siparietti comici. Peccato che il risultato sia un po’ altalenante, quasi volesse accontentare due pubblici diversi: quello che cerca la risata grassa stile “Vacanze di Natale 2000” e quello che predilige trame più coerenti e un pizzico di originalità.
Momenti memorabili (e meno)
Ho sorriso parecchio quando ho visto Dino Doni tentare di recuperare la sua carriera in modo improbabile, ricordandomi certe performance degli anni ’90 in cui Lillo, con la sua ironia dirompente, faceva da spalla perfetta a Greg. L’ho trovato efficace, un po’ malinconico ma divertente, specie nel suo monologo in cui prova a convincere un gruppo di sconosciuti che un tempo era una vera star. E ho riso ancora di più quando è spuntato Alexei, con quell’aria bonaria e i modi da gangster, come se si fosse intrufolato nella storia per caso. Paolo Calabresi riesce a trasformare il russo standard in una macchietta a metà fra “l’uomo che non deve chiedere mai” e una specie di zio strampalato che ti offre vodka pensando di farti un favore.
Dall’altra parte, alcune trovate le ho trovate parecchio deboli. Ci sono sottotrame che partono in quarta per poi sgonfiarsi, personaggi che sembrano promettere faville e invece scompaiono o compaiono di punto in bianco. Isabella Ferrari, ad esempio, sebbene abbia il carisma per tenere in piedi certe situazioni, risulta meno incisiva di quanto avrei sperato. Forse perché la sceneggiatura vuole dare spazio a troppe storie e, alla fine, rischia di appiattirle.
La commedia all’italiana 2.0?
Eros Puglielli, nelle “note di regia” che circolano, ammette di non poter ignorare il passato dei cinepanettoni, ma di non volerlo nemmeno replicare. Ecco allora che “Cortina Express” cerca di diventare una specie di “commedia all’italiana 2.0”, puntando su un intreccio più elaborato, personaggi con un minimo di spessore, e un umorismo che talvolta vira verso lo slapstick, talvolta prova a essere più sottile. Sfortunatamente, questa sperimentazione non sempre va a buon fine. Ho sentito un po’ la mancanza del demenziale puro, quello che ti fa ridere senza pensarci, e contemporaneamente ho avvertito che le gag non si spingevano mai davvero oltre, quasi si temesse di offendere qualcuno.
Ci sono riferimenti al mondo social, con rapper e influencer, eppure la sensazione è che siano stati inseriti per darsi un tono di modernità. Ecco, su questo punto direi che si poteva fare di più: la satira sulla cultura di TikTok e su certi tormentoni rap poteva essere sfruttata in modo più pungente, mentre risulta un tocco superficiale, quasi un cameo di uno stile che non viene approfondito.
Dietro le quinte: qualche curiosità
- Il film è prodotto da Be Water Film in collaborazione con Medusa Film e Prime Video, il che fa supporre che, dopo la finestra in sala, potrebbe arrivare presto in streaming.
- Le musiche originali sono affidate a Francesco Cerasi, che alterna temi festosi a inserti più pop, per poi lasciare che “L’amour toujours” esploda come un fulmine a ciel sereno.
- L’idea di inserire un inseguimento sugli sci e momenti quasi “spy” arriva dalla volontà di omaggiare certe commedie americane degli anni ’60, come ha spiegato lo stesso regista.
- Pare che Christian De Sica, dopo l’esperienza di “Vacanze su Marte”, abbia ritrovato il piacere di recitare in una storia meno legata ai classici cliché del cinepanettone, pur senza rinnegarne le radici.
Perché 4 e non 5?
Ti starai chiedendo: “Va bene, qualche gag funziona, i personaggi sono buffi, perché non dargli almeno 5 o 6?”
Te lo spiego subito: questo film promette tanto, ma realizza poco. Vorrebbe distaccarsi dalla comicità più vecchio stampo, però ci ricasca spesso. Vuole essere corale, ma rischia di risultare confuso. Cerca di evocare la nostalgia dei vecchi cinepanettoni e al contempo di superarla, ma non appare abbastanza coraggioso. In pratica, come quando cerchi di svoltare a sinistra e a destra nello stesso momento: rischi di rimanere fermo in mezzo alla strada. “Cortina Express” è divertente a tratti, ma non raggiunge vette memorabili. È perfetto per chi vuole un leggero amarcord natalizio, però non va oltre. Quindi, 4 è il voto che meglio rappresenta la mia delusione: mi aspettavo di più dalla penna di Puglielli e da un cast con tanto potenziale.
E tu che pensi di questa nuova commedia natalizia? Sei tra quelli che storcono il naso al solo sentire la parola “cinepanettone” o sei pronto a dare una chance a “Cortina Express” per riscoprire la magia (o la follia) di Cortina in pieno inverno? Fammi sapere nei commenti se le dinamiche tra De Sica e Lillo ti hanno conquistato oppure se preferisci rivedere, ancora una volta, i vecchi film di Natale con Boldi e De Sica. Sono curioso di leggere la tua opinione!
La Recensione
Cortina Express
Cortina Express fonde l’amarcord dei vecchi cinepanettoni con un cast affiatato e paesaggi da cartolina, ma inciampa in una trama altalenante e gag poco incisive.
PRO
- Cast affiattato
- Bei paesaggi
CONTRO
- Trama altalenante
- Gag poco incisive