Il nuovo singolo di Cosmo, “Sconosciuti”, segna un ritorno intenso e riflessivo dell’artista nella scena musicale. Disponibile dal 16 gennaio 2025 su tutte le piattaforme digitali, il brano è parte dell’album Sulle ali del cavallo bianco ed esplora temi come lo smarrimento e la solitudine esistenziale. La canzone nasce da una profonda riflessione su se stessi e sulla relazione con gli altri, offrendo spunti di grande intensità emotiva. Sei pronto a immergerti in questo viaggio? Scopriamolo insieme!
Un’introduzione alla genesi di “Sconosciuti”
Il processo creativo dietro “Sconosciuti” è radicato nella collaborazione tra Cosmo e Alessio Natalizia, noto come Not Waving. La traccia ha preso forma da una versione strumentale inizialmente composta per il cortometraggio Fiori fiori fiori di Luca Guadagnino, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2020. Successivamente, questo lavoro è stato ripreso e sviluppato fino a diventare il brano che conosciamo oggi.
L’ispirazione per il testo arriva da un momento di osservazione: affacciandosi alla finestra durante il blocco per la pandemia, Cosmo nota una figura solitaria che cammina per strada e prova una profonda empatia. Da questa immagine nasce un racconto che si interroga sul senso di isolamento e sulle connessioni che sfioriamo senza mai davvero afferrare.
Il significato di “Sconosciuti”: una riflessione sulla solitudine
La canzone si apre con un’immagine quotidiana: “Prendo la mela, ci ficco i denti, dentro”, un gesto semplice e primordiale che introduce il tema della realtà tangibile, in netto contrasto con l’alienazione descritta nel testo. Il protagonista si trova disconnesso dalla realtà, incapace di decifrare il tempo e le sue dinamiche: “Un paio di giorni che non so, che non capisco che c’è”.
Il contesto si sposta poi su una Ivrea deserta, dove anche un raro giorno di sole sembra non riuscire a scalfire il senso di vuoto interiore. L’artista utilizza la finestra come metafora di un punto di osservazione privilegiato ma limitato, un luogo da cui il mondo appare più reale solo quando è lontano: “Tutto è più reale alla finestra se un po’ scompare”.
Il testo di “Sconosciuti” esplora anche il tema dell’empatia e della curiosità verso l’altro. La figura vista da lontano scatena un flusso di domande: “Chissà dove vai, chissà cosa fai, chissà come stai”, un interrogativo incessante che riflette l’incapacità di stabilire un vero contatto con gli altri, pur desiderandolo profondamente.
Un vortice di domande senza risposta
La ripetizione ossessiva di frasi come “Chissà dove vai” e “Che fine farai” sottolinea la natura irrisolta del pensiero del protagonista. Ogni sconosciuto che incontriamo porta con sé una storia che non conosceremo mai, un universo che rimarrà per sempre separato dal nostro. Questo senso di distacco, tuttavia, non è privo di significato: ci invita a riflettere sulle nostre vite e sulle scelte che facciamo.
L’artista proietta anche le sue insicurezze nel pensiero rivolto a questa figura sconosciuta. Le domande non sono solo per l’altro, ma anche per sé stesso: “Te lo chiedi mai, dove sei? Dove andrai?”. Cosmo ci mette davanti al nostro bisogno umano di capire, di trovare senso in un mondo frammentato e incerto.
Un finale aperto: la forza dell’irrisolutezza
“Sconosciuti” si conclude con un ripetersi ciclico delle stesse domande, lasciando l’ascoltatore in uno stato di sospensione. Questa scelta narrativa rispecchia l’incapacità di trovare risposte definitive alla complessità della condizione umana. Il brano non offre soluzioni, ma ci invita a convivere con le nostre incertezze e a riconoscere la bellezza delle connessioni fugaci.
Cosmo e il contesto di “Sulle ali del cavallo bianco”
“Sconosciuti” si inserisce perfettamente nella tracklist di Sulle ali del cavallo bianco, un album che promette di esplorare temi universali attraverso una lente personale e introspettiva. Con questa traccia, Cosmo dimostra ancora una volta la sua capacità di tradurre emozioni complesse in musica, creando un ponte tra esperienze individuali e collettive.
Conclusione: cosa ne pensi di “Sconosciuti”?
“Sconosciuti” non è solo una canzone, ma un invito a riflettere sulla nostra relazione con gli altri e con noi stessi. Cosmo ci offre uno sguardo sincero e vulnerabile su temi che toccano ognuno di noi. E tu, ti sei mai trovato a interrogarti sulla vita di uno sconosciuto? Quali domande ti ha suscitato questa canzone? Raccontacelo nei commenti: siamo curiosi di conoscere la tua opinione!
Il testo di Sconosciuti
Prendo la mela
Ci ficco i denti, dentro
E stacco un pezzo
Lo faccio a pezzi nella bocca
Spengo questo schermo
Un paio di giorni che non so
Che non capisco che c’è
Sembra domenica
Ma non ho idea
Ogni secondo mi sembra un addio
E non c’è un cane per Ivrea
E faccio dall’alto
Trovo un giorno di sole
Che cade sulla strada
Che cade là fuori, fuori da me
Tutto è più reale alla finestra
Se un po’ scompare
E pi ti vedo laggiù
Tu, io non ti conosco
E non ci conosceremo mai
Chissà, chissà dove vai
Chissà dove vai
E poi ti vedo laggù
Tu, io non ti conosco
E non ci conosceremo mai
Chissà, chissà dove vai
Chissà cosa fai
Chissà dove vai
Chissà come stai, come stai
Chissà se lo sai, dove sei
Dove andrai
Te lo chiedi mai
Poi ti vedo laggiù
E ci pensi mai a che sogni fai
Sì che sogni fai
Come stai, come stai
Che fine farai
Poi vedo laggiù
E ci pensi mai a che sogni fai
Sì che sogni fai
Come stai, come stai
Che fine farai
Poi ti vedo laggiù
Chissà dove vai, chissà dove vai, chissà dove vai