Questo seguito aveva tutte le carte in regola per essere un flop colossale. Un sequel inutile senza il regista originale Ryan Coogler, l’uomo che ha diretto Creed nel 2015 e rinvigorito un franchise nato circa 39 anni fa.
Però…
Stallone sa quando fare un passo indietro.
Rocky è raramente in primo piano e in Creed 2 interpreta un allenatore triste e deluso dalla vita.
Il tema di Creed II è tutto incentrato sui padri di famiglia.
C’è il legame padre-figlio surrogato Rocky e Adonis, la stessa avventura di Adonis nella sua paternità e, naturalmente, Dolph Lundgren e Florian Munteanu come bestie ferite che riescono a farti provare simpatia per i cattivi.
La coreografia messa in atto per i combattimenti non delude e il montaggio sonoro dei pugni ti fa sentire come se fossi tu quello dentro il ring.
Lontano dalle scazzottate, la malinconica sceneggiatura di Juel Taylor e Stallone porta i guanti ai film precedenti, più esplicitamente a Rocky IV, in cui Ivan Drago (Dolph Lundgren), pugile dell’Unione Sovietica, ha inflitto un colpo fatale ad Apollo Creed (Carl Weathers), affrontando poi Rocky Balboa ( Stallone) sul suolo di casa.
La storia era prevedibile dal trailer – che potete vedere qui sotto – e ricorda un po’ quella di Rocky 3. Dopo la sconfitta con Lang, Rocky si fa allenare da Apollo e si impossessa nuovamente delle sua cintura. In Creed II Rocky sembra restituire il favore al figlio di Apollo.
Nonostante la trama prevedibile, gli attori sono stati in grado di infondere il necessario peso emotivo a Creed II, che nel complesso risulta godibile e a tratti divertente.
Creed II in pillole
Cast
Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Tessa Thompson, Dolph Lundgren, Florian Munteanu.
Regista
Steven Caple Jr
Trama
Dopo aver vinto il titolo mondiale grazie anche al suo allenatore Rocky Balboa (Stallone), Adonis Creed (Jordan) deve affrontare un’ombra oscura del passato di suo padre – Viktor Drago (Munteanu), figlio di Ivan Drago (Lundgren), che ha ucciso il padre di Creed, Apollo, sul ring.
Trailer Ita di Creed II
Recensione Creed – Nato per Combattere
Titolo: Creed – Nato Per Combattere
Regista: Ryan Coogler
Cast: Sylvester Stallone, Graham McTavish, Michael B. Jordan, Tessa Thompson, Phylicia Rashad, Mark Rhino Smith, Brian Anthony Wilson
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 133 minuti
Paese: USA
Un buon epilogo per la saga Rocky?
Anche se questo film è fondamentalmente Rocky VII, viene chiamato Creed, come Apollo ed il figlio che è il protagonista principale del lungometraggio. Dico subito che lo apprezzo per come riesce a raccontare una storia autonoma con energia e abilità. Tornano a lavorare insieme lo sceneggiatore e regista Ryan Coogler con l’attore Michael B. Jordan dopo il loro gioiello sottovalutato Fruitvale Station, e dimostrano di avere un’ottima sinergia anche in questo pulsante dramma che è uno dei migliori film di boxe usciti di recente, rifacendosi ai classici del genere.
Jordan interpreta Adonis, che non ha mai conosciuto suo padre, il pugile iconico Apollo Creed. Si rifiuta anche di prendere il suo cognome – all’inizio – anche dopo essere stato adottato dalla vedova di Apollo (Phylicia Rashad), che l’ha cresciuto in una villa di Los Angeles con grande educazione e amore. Ma, però, non riesce a resistere alla tentazione della boxe, quella ce l’ha nel sangue e parte dal basso, dagli incontri clandestini in Messico. Alla fine si rende conto delle sue potenzialità, così si dirige a Philadelphia per esplorare le sue radici, incontrando l’ex amico di suo padre e rivale Rocky Balboa (Sylvester Stallone) per chiedergli di insegnargli alcuni trucchi che lo aiuteranno a migliorare la sua carriera. Ma Rocky sta combattendo con i propri problemi, così questi due uomini diversi si spingeranno l’un l’altro in avanti. Adonis inizia una storia d’amore con la grintosa Bianca (Thompson), e Rocky decide di aiutare Adonis ad affrontare il campione britannico (Tony Bellew).
L’essenza di questa storia è il fatto di dover fare la pace con il passato per andare avanti verso il futuro. Questo tessuto dello script è bellissimo, non si fa predicare, e OJ Coogler incoraggia il pubblico a vedere costantemente cosa sta accadendo sotto la superficie. Questo richiede agli attori di fornire prestazioni particolarmente complesse, e Jordan è meravigliosamente credibile come un uomo che combatte con la sua storia passata e vuole far vedere che lui è importante anche senza quel nome. Stallone, nel frattempo, offre una delle sue migliori prestazioni nella parte di co-protagonista, in questo caso è un campione in pensione. E’ rilassato e aperto, e ci ricorda del perché ci siamo innamorati di Rocky all’inizio.
Quando finalmente Adonis prende il nome di suo padre, il film scaglia un potente pugno emotivo sulla trama. Si tratta di una notevole rappresentazione di un giovane uomo che finalmente cresce dal punto di vista umano, diventando un vero uomo. E OJ Coogler riempie il film con riferimenti spiritosi tratti dai precedenti film Rocky, mentre dirige le sequenze di boxe con abilità e realismo (il primo big match è girato in una splendida singola ripresa).
Uno sguardo al passato…
Non c’è dubbio che Creed sia una lettera d’amore appassionata per il primo film. Sulla qualità della produzione basti dire che Creed ha i migliori aspetti tecnici del franchise, tra cui le spettacolari coreografie di boxe, la cinematografia stupefacente sul ring e intorno a Philadelphia e una colonna sonora hip-hop radio friendly fusa con la partitura originale dei film precedenti. L’unica vera delusione deriva dal principale oppositore di Donnie (Il professionista Tony Bellew), che non è così ostile come ci si aspetterebbe, data la ferocia del malvagio Clubber Lang (Rocky III) e del russo – ti spiezzo in due – Ivan Drago (Rocky IV). Poi mi sarei aspettato un allenamento sullo stile Apollo, tipo la camminata sulle punte o agilità, che il campione aveva trasmesso a Rocky nel terzo capitolo. Anche le entrate dei lottatori non sono così encomiabili come i precedenti capitoli – dove sono gli occhi della tigre? – e non viene trasmessa al pubblico la tensione per l’attesa dell’incontro decisivo. Ma questi sono dei difetti minori di un film ottimo e realizzato con grinta, stile e sostanza. Al suo meglio, Creed riesce ad essere in grado di conquistare gli appassionati della serie ed anche i nuovi arrivati.
La Recensione
Creed 1 e Creed 2
Non c'è dubbio che Creed sia una lettera d'amore appassionato per il primo film. Una storia che guarda al passato per conquistare il futuro. Qualche pecca qua e là ma nel complesso si tratta di un buon dramma-boxe in grado di conquistare gli appassionati delle serie che i novellini. Creed II rispolvera la storia di Rocky 4 riportando in voga il duello tra Rocky ed Ivan Drago. Nonostante la trama prevedibile, il film risulta divertente, anche grazie all'ottimo cast.
PRO
- E' sempre un Rocky
- Belli i combattimenti
- C'è Ivan Drago
CONTRO
- Trama prevedibile
- Rocky non combatte più