C’è vento di crisi in terra di Calabria. L’inizio di campionato della matricola Crotone è stato alquanto difficile e negativo, a tal punto che gli “squali” occupano, mestamente, l’ultimo posto in classifica con un solo punto all’attivo.
I numeri del club pitagorico sono nettamente deficitari: in sei giornate, i ragazzi guidati dal tecnico Davide Nicola, hanno pareggiato un solo match (contro il Palermo) e perso in ben cinque occasioni. Le reti segnate sono state solamente quattro, mentre quelle subite sono quattordici. Cifre allarmanti per un organico che mira alla salvezza. Di questo passo restare in massima serie sarà alquanto arduo, per non dire impossibile. Le prime voci che circolano attorno al club pitagorico sono quelle, inevitabili, di un cambio della guida tecnica. La sfida di domenica pomeriggio al “Sant’Elia” contro Il Cagliari, sarà decisiva per segnare il destino di Nicola. Tra i possibili successori, in caso di sconfitta, circolano i nomi di Colantuono e quello suggestivo di Paolo Di Canio, mentre Gigi De Canio, nei giorni scorsi ha fatto sapere di non essere convinto del progetto tecnico degli “squali”, a tal punto da rifiutare un’eventuale offerta posta in essere dal presidente Vrenna.
Eppure, nelle scorse ore, il numero uno del club calabrese, in compagnia del vice presidente Giovanni Vrenna e del direttore sportivo Peppe Ursino, hanno ribadito, in conferenza stampa, l’assoluta fiducia nei confronti dell’allenatore Davide Nicola, credendo totalmente nei suoi metodi di lavoro e nella concreta possibilità ,a fine stagione, di conquistare la salvezza. Indubbiamente, in casi del genere, quando i risultati tardano ad arrivare è ormai prassi consolidata far pagare dazio al tecnico, con l’esonero. Eppure i motivi di questo avvio stentato vanno ricercati in estate, a seguito di una campagna acquisti non all’altezza per lottare in massima serie. Le altre candidate a duellare nei bassi fondi della classifica, annoverano una rosa dotata di calciatori di maggior esperienza che a lungo andare evidenzieranno il gap con il Crotone. I rossoblù, invece, hanno mantenuto buona parte dell’organico resosi protagonista della scalata in massima serie, nella passata stagione, anche se molti di loro sono alla prima in assoluta in A ed anche i nuovi innesti si alternato tra giovani promesse semi-sconosciute e calciatori in cerca di rilancio che però hanno bisogno di tempo per carburare, in quanto provengono da squadre in cui non giocavano affatto da titolari.
Tra i pitagorici ci si aspetta molto dai vari Palladino, Falcinelli, Trotta, Tonev, uomini dotati tecnicamente che possano dare un contributo maggiore rispetto ai compagni di squadra. Ciò che preoccupa particolarmente è anche la fase difensiva, troppo spesso in balia degli avversari e facilmente vulnerabile. Inoltre, la questione stadio, sta pesando notevolmente sulla testa dei calciatori. Ad oggi il Crotone ha disputato i match casalinghi all’”Adriatico-Giovanni Cornacchia” di Pescara, in quanto allo stadio “Ezio Scida” sono in corso dei lavori per ampliare la tribuna stampa. Le gare interne dei calabresi, sono spettrali, in pochissimi partono dalla Calabria per raggiungere l’Abruzzo e quindi manca il calore e il trasporto emotivo che solo lo “Scida” riesce a regalare, fattore importante per una squadra che deve far leva su vari aspetti per sopperire ad una qualità tecnica non eccelsa. Domenica il match contro il Cagliari sarà da non fallire. I pitagorici dovranno gettare il cuore oltre l’ostacolo e fare molto meglio rispetto alle ultime uscite, altrimenti la situazione in classifica rischierebbe di rendersi ancor più drammatica e la posizione traballante del tecnico Nicola, nonostante le dichiarazioni dei vertici societari, si tramuterà in un esonero scontato, frutto, però ,non solo di incomprensioni tecniche ma di una programmazione del club non all’altezza del palcoscenico della serie A.