Te lo dico subito: Young Sheldon non è stato “cancellato” per flop o cali clamorosi. La serie si è conclusa con la stagione 7 per una decisione condivisa tra autori e rete, arrivata quando il racconto era arrivato al suo punto naturale di chiusura. Gli showrunner hanno spiegato che era il momento giusto: Sheldon compie 14 anni, esce da casa Cooper e parte per Caltech. È il confine che conosciamo già dal canone di The Big Bang Theory: spingersi oltre avrebbe forzato la coerenza della storia. In altre parole: meglio finire bene che trascinare un successo oltre la sua forma migliore.
Coerenza con il canone: quando la timeline detta la legge
Chi segue TBBT sa che a 14 anni accadono due cose fondamentali nella vita di Sheldon: l’ingresso a Caltech e la morte di George Sr.. La stagione 7 di Young Sheldon chiude proprio lì: elabora il lutto della famiglia Cooper, mette in prospettiva Mary e Georgie, e mostra Sheldon che guarda avanti. Insistere su una stagione 8 avrebbe significato riscrivere o diluire eventi iconici già fissati nell’immaginario del pubblico. Gli autori hanno preferito proteggere la coerenza e la credibilità emotiva della saga.
L’età dei protagonisti: quando il prequel smette di essere “young”
C’è anche un tema pratico: Iain Armitage è cresciuto (com’è giusto che sia). E quando l’attore cresce, il tono da coming-of-age tenero e brillante che ha reso speciale Young Sheldon rischia di trasformarsi in un altro show. Una stagione 8 avrebbe spostato l’attenzione su dinamiche universitarie e ambienti che non sono più “Medford, Texas”, con tanto di famiglia Cooper riunita ogni sera a cena. Insomma, cambierebbe il DNA della serie. È più onesto chiuderla quando è ancora fresca e lasciarci con un ultimo sorriso (e qualche lacrima, ok).
Il ruolo degli autori: chiudere in alto, non in apnea
Da dentro la stanza degli autori la linea è stata chiara: meglio un finale forte che una stagione “di transizione” solo per allungare il brodo. Con la stagione 7 lo show ha potuto costruire un finale emotivo (hai presente certi episodi? servono i fazzoletti) e dare sbocco ai personaggi senza snaturarli. La serie ha mantenuto il suo equilibrio tra umorismo e cuore, evitando di diventare un “Young Sheldon… ma ormai non più young”.
Ascolti e business: paradossalmente andava bene, e proprio per questo è finita qui
E qui sta il punto che spesso sorprende: gli ascolti erano solidi. La serie ha continuato a performare bene sia in TV lineare sia nella fruizione on demand. È capitato che qualcuno del cast commentasse pubblicamente quanto fosse rischioso fermarsi mentre va bene, ma non è la prima volta che una sitcom chiude al culmine per valorizzare il brand a lungo termine. Proteggere l’universo narrativo di TBBT significa anche evitare una stagione superflua che, a distanza di anni, potrebbe sembrare un di più.
Effetto scioperi e stagione più corta: perché non “recuperare” con una 8?
La stagione 7 è stata più breve del solito per via degli scioperi del 2023. Qualcuno ha pensato: “Allora fate una stagione 8 per pareggiare”. Ma no: il ritmo produttivo si è riallineato, il racconto ha chiuso i suoi archi e l’idea non era “riempire caselle”, bensì chiudere bene. Gli showrunner hanno preferito concentrare i momenti chiave in una stagione compatta ma densa, invece di trascinare la conclusione in avanti.
Il passaggio di testimone: lo spin-off che raccoglie la palla
Un’altra ragione per cui Young Sheldon 8 non esiste è che il mondo narrativo non si è fermato: lo spin-off su Georgie e Mandy ha raccolto il testimone. È qui che si sviluppano i temi famiglia-lavoro, le ambizioni di Mandy, e la crescita (a modo suo) di Georgie. Così, ciò che in molti avrebbero voluto vedere in una stagione 8 (con i Cooper ancora protagonisti) trova una nuova casa e un taglio diverso, senza forzare la cronologia di Sheldon.
Perché dire “mai la luce” non è un’iperbole
Mettendo insieme timeline, tono della serie, crescita del cast, chiarezza creativa e il nuovo spin-off, la stagione 8 non avrebbe solo “rallentato” la fine: l’avrebbe contraddetta. Young Sheldon è nato come ritratto d’infanzia; superato quel momento, diventa una storia universitaria che abbiamo già intravisto e che, per definizione, appartiene a un altro racconto. E infatti quel racconto esiste già, in altra forma e con altri protagonisti.
La mia conclusione (da fan e da editor)
Preferisco una serie che sa quando fermarsi a una che resta per inerzia. Young Sheldon ha chiuso con dignità narrativa, ci ha regalato episodi memorabili e un finale coerente col canone. La stagione 8? Avrebbe rischiato di spostare il baricentro e perdere la magia. Meglio così: un finale solido, un universo che continua altrove, e una storia che possiamo riguardare sapendo che è rimasta fedele a se stessa.




