Alcuni film segnano un’epoca e poi vengono dimenticati. Altri diventano cult e continuano a vivere nella memoria degli appassionati. I fratelli McMullen del 1995 appartiene a entrambe le categorie: vinse il Gran Premio della Giuria al Sundance, lanciò la carriera di Edward Burns come regista indipendente, e poi sparì dai radar del grande pubblico. Ora, trent’anni dopo, Burns ha deciso di tornare a quei personaggi, a quella famiglia newyorkese di origini irlandesi, con un sequel intitolato The Family McMullen. Il trailer è appena uscito ed è molto parlato (senza sottotitoli, ti avvisiamo), ma sotto ti spieghiamo tutto quello che c’è da sapere.
Gli anni ’90 furono l’età d’oro del cinema indipendente americano. Accanto ai nomi già affermati di Jim Jarmusch e Hal Hartley, emerse anche quello di Edward Burns, che nel 1995 esordì alla regia raccontando la sua famiglia, o meglio, una versione romanzata della sua famiglia. I fratelli McMullen costò pochissimo da produrre ma fece parlare di sé, vincendo a Sundance e dimostrando che si poteva fare cinema d’autore con budget ridotti. Burns recitava anche nel film, interpretando uno dei tre fratelli McMullen alle prese con relazioni amorose complicate e dinamiche familiari tipicamente irlandesi-americane.
Da allora Burns ha diretto quindici film, nessuno dei quali ha avuto il successo del suo esordio. Forse ricordi Il senso dell’amore o I marciapiedi di New York, ma probabilmente lo conosci più come attore, soprattutto per il ruolo in Salvate il soldato Ryan di Spielberg. Tornare ai McMullen dopo trent’anni è una scommessa: significa riportare sul grande schermo personaggi invecchiati, con l’aggiunta di nuove generazioni, per raccontare come sono cambiate (o non sono cambiate) le relazioni amorose.
Il cast tra vecchie e nuove leve
The Family McMullen riporta i personaggi originali con l’aggiunta di nuovi volti. Barry McMullen è sempre interpretato da Burns, ormai cinquantenne con due figli ventenni. C’è il fratello Patrick (Michael McGlone) e la cognata vedova Molly, interpretata da Connie Britton. Le nuove generazioni sono interpretate da Tracee Ellis Ross, Juliana Canfield, Pico Alexander, Brian d’Arcy James e Halston Sage.
Burns ha dichiarato: “Non potrei essere più entusiasta nel lavorare con Warner Bros. e Fathom Entertainment per riportare questi personaggi sul grande schermo. Spero, nel rivisitare il clan dei McMullen, di fare un altro film che porti un sorriso sul volto degli spettatori e ricordi al pubblico che la casa non è solo un luogo, ma anche le persone con cui lo condividi”. Una dichiarazione dolce, ma che solleva una domanda: c’è ancora pubblico per questo tipo di film?
Un film per nostalgici o per nuovi spettatori?
Il problema principale di The Family McMullen è che pochi oggi ricordano I fratelli McMullen. Sono passati trent’anni, il cinema indipendente americano è cambiato profondamente, e le storie di famiglie newyorkesi alle prese con relazioni sentimentali non sono più una novità come lo erano negli anni ’90. Detto questo, se ami i film corali ambientati a New York, le dinamiche familiari complesse e le storie d’amore intrecciate, questo potrebbe piacerti.
Il film uscirà in America il 15 ottobre, ma non sappiamo ancora se e quando arriverà in Italia. La distribuzione limitata suggerisce che Burns sia consapevole di avere un pubblico di nicchia, fatto principalmente di persone che hanno amato il primo film e sono curiose di vedere cosa è successo ai McMullen dopo tutti questi anni.
La domanda vera è: ha senso fare sequel di film indipendenti dopo trent’anni? Nel caso di Burns, la risposta sembra essere sì, ma solo se accetti che non sarà un evento cinematografico, bensì un piccolo regalo per chi ha amato il primo film. Una sorta di reunion familiare a cui sei invitato se hai conosciuto quella famiglia tre decenni fa.
E tu, hai visto I fratelli McMullen negli anni ’90? Sei curioso di scoprire cosa è successo a quei personaggi dopo trent’anni? Raccontaci nei commenti se secondo te ha senso tornare su storie già concluse o se preferisci che i film rimangano chiusi nel loro tempo.




