Il regista Joseph Kosinski aveva conquistato Hollywood e il mondo con la formula magica di Top Gun: Maverick, un blockbuster che aveva dimostrato come si potesse creare spettacolo puro senza sacrificare l’artigianalità cinematografica. Ma come dice il proverbio, la lightning non colpisce due volte nello stesso posto. F1 – Il film, la sua ultima fatica adrenalinica, ha ottenuto un 80% di gradimento dalla critica su Rotten Tomatoes dopo 46 recensioni. Un risultato che in circostanze normali sarebbe da celebrare, ma che impallidisce di fronte al leggendario 96% che aveva catapultato Maverick verso 1,5 miliardi di dollari di incassi mondiali e lo status di fenomeno culturale.
Il confronto è inevitabile e, diciamocelo, anche un po’ crudele. Kosinski ha dimostrato di essere un maestro dei blockbuster old-school che sembrano davvero costare 200 milioni di dollari, ma F1 sembra soffrire della sindrome del secondo album: ha tutto quello che aveva funzionato prima, ma manca quella scintilla magica che aveva reso Top Gun: Maverick un evento irripetibile. Con Brad Pitt nei panni del veterano Sonny Hayes, un pilota aging con un furgone, una storia di auto-sabotaggio e un’ultima chance per dimostrare di appartenere ancora alla pista, il film promette emozioni pure ma consegna una storia che la critica definisce “already seen“.
La formula che funziona ma non sorprende più
Il cast di F1 promette scintille: Brad Pitt come il protagonista tormentato, Damson Idris nel ruolo del rookie hotshot Joshua Pearce, e Kerry Condon come la geniale tech del team Kate McKenna. La trama segue il veterano che cerca la redenzione affiancato dal giovane talento in una dinamica mentore-allievo che dovrebbe emozionare il pubblico.
Dal punto di vista tecnico, Kosinski e il suo storico direttore della fotografia Claudio Miranda consegnano alcune delle sequenze di gara più elettrizzanti mai portate sullo schermo. Puoi sentire la velocità, il sudore, la gomma degli pneumatici. Hans Zimmer, come sempre, spinge l’acceleratore della sua colonna sonora al massimo.
Ma è proprio qui che emerge il problema: la storia segue un tracciato fin troppo familiare. I critici lamentano che si tratti di una greatest hits collection di tropi dei film sportivi underdog. E mentre questo non è necessariamente un difetto – anche Maverick utilizzava elementi familiari – F1 manca di quella nitidezza emotiva e di quel momento culturale perfetto che avevano reso il predecessore un fenomeno.
Il confronto impossibile con un capolavoro
Top Gun: Maverick aveva diversi assi nella manica che F1 semplicemente non può replicare. Prima di tutto, aveva 36 anni di amore accumulato dal pubblico, più una performance career-defining di Tom Cruise che aveva raggiunto il picco della sua arte attoriale. Il film aveva catturato un raro blend di sincerità e spettacolo che aveva conquistato tanto la critica quanto il pubblico.
F1, d’altro canto, manca della nostalgia cross-generazionale che aveva reso Maverick un evento culturale. Non ha decenni di background emotivo su cui costruire, e Brad Pitt, per quanto carismatico, non ha lo stesso bagaglio iconico che Tom Cruise porta con sé in ogni progetto.
Un film che fa venire voglia di cinema
Nonostante le critiche per la prevedibilità narrativa, F1 sembra mantenere quella qualità fondamentale che Kosinski sa infondere nei suoi film: ti fa venire voglia di andare al cinema. Come ha sottolineato la recensione di Collider, si tratta di “quel tipo di film che ti fa venire voglia di andare al cinema… quel tipo di feature spettacolare che ti fa venire voglia di sederti, mangiare popcorn maniacalmente come Tom Cruise che guarda Mission: Impossible – The Final Reckoning“.
È una definizione perfetta di cosa dovrebbe essere un blockbuster estivo: intrattenimento puro che ti ricorda perché amiamo il cinema commerciale quando è fatto bene.
Il verdetto finale per gli amanti della velocità
Certo, F1 potrebbe non dominare gli Oscar o finire in cima alle liste critiche di fine anno. Ma se il film riesce a far accelerare il tuo cuore, probabilmente non controllerai il punteggio della critica quando uscirai dal cinema con le orecchie che fischiano ancora per il rombo dei motori.
Con uscita prevista per il 25 giugno 2025, F1 – Il film promette di essere il perfetto antidoto estivo per chi cerca adrenalina pura e spettacolo visivo. Non sarà Top Gun: Maverick, ma potrebbe essere esattamente quello di cui abbiamo bisogno per ricordare perché amiamo i blockbuster fatti come Dio comanda.
Tu cosa ne pensi di questo confronto tra F1 e Top Gun: Maverick? Credi che Kosinski riuscirà a replicare il successo del suo capolavoro precedente, o pensi che sia impossibile superare un fenomeno culturale come Maverick? Scrivilo nei commenti e dimmi se secondo te la Formula 1 ha lo stesso appeal cinematografico dell’aviazione militare!