La Fiorentina conquista il derby dell’Appennino trascinata da un Chiesa irresistibile
Nell’anticipo delle ore 18 la Fiorentina conquista il derby dell’Appennino superando per 2-1 il Bologna. Man of the match è senza ombra di dubbio Federico Chiesa, autore di una prestazione sontuosa e protagonista di un goal da cineteca. I viola hanno mostrato convinzione nei propri mezzi e soprattutto, passo dopo passo, i nuovi arrivati si stanno amalgamando alla perfezione, assimilando i dettami tattici di Stefano Pioli. I progressi evidenziati nella gara contro il Verona sono stati ribaditi al cospetto del Bologna, ottenendo tre punti fondamentali, che proiettano i gigliati a quota sei in classifica. I felsinei, invece, non hanno palesato le stesse trame di gioco messe in mostra nel turno precedente con il Napoli. I rossoblù non sono apparsi pungenti e nella ripresa hanno sofferto la maggior spinta d’urto proposta dai padroni di casa. La banda guidata da Donadoni resta ferma in classifica con quattro punti all’attivo,ma soprattutto si solleva un caso che di sicuro farà parlare nei prossimi giorni, ossia l’esclusione per gli interi novanta minuti di Mattia Destro, relegato in panchina dopo un inizio di campionato piuttosto deludente. Provare a recuperare l’attaccante marchigiano sarà compito di Donadoni, affinché non si perdano le tracce di questo calciatore che fino a qualche anno fa era oggetto del desiderio di molti top club italiani.
La cronaca del match, nel primo tempo, ci regala un tiro di Chiesa da fuori area intercettato in tuffo da Mirante. A seguire è il Bologna a rendersi pericoloso con una conclusione di Palacio che non inquadra lo specchio della porta. Quasi allo scadere della prima frazione è nuovamente Chiesa a mettere fiato sul collo alla retroguardia rossoblù rendendosi protagonista di una cavalcata in solitaria, conclusasi con un tiro di poco a lato. Nella ripresa, al 51’, i viola passano in vantaggio: cross dalla destra da parte del neo entrato Gil Dias per Chiesa, il quale entra in area per poi lasciar partire un tiro a giro infallibile su cui Mirante non può nulla. Goal da cineteca per il talento classe 1997, autore di una prodezza che ha esaltato il pubblico gigliata presente al Franchi. Trascorre appena un minuto e al 52’ attraverso una combinazione Palacio-Taider-Palacio, l’attaccante argentino sfodera un bolide dal limite dell’area che non lascia scampo a Sportiello. Primo goal in rossoblù per “El Trenza” e rete numero settantacinque in A da quando è in Italia. I padroni di casa non si perdono d’animo e al 69’ mettono nuovamente la freccia. Dagli sviluppi di un corner battuto da Biraghi, la palla giunge dalle parti di Pezzella, il quale di testa indirizza la sfera nell’angolino. Primo centro in A per il difensore argentino e Viola nuovamente avanti nel punteggio. La banda di Pioli addirittura sfiora il tris con Simeone, il quale raccoglie un assist di testa di Thereau, per poi esibirsi in rovesciata, ma la palla non inquadra, per una questione di centimetri, lo specchio della porta. L’ultima chance del match è per gli ospiti con Taider che offre un assist pregevole per Palacio, il quale colpisce di testa ma la palla va ad impattarsi con il palo.
Al termine della gara, Stefano Pioli, visibilmente soddisfatto, commenta così il primo successo stagionale ottenuto tra le mura amiche: “Ne troveremo tante di partite complicate. Lo 0-5 di Verona poteva avere illuso. Il Bologna si chiude molto bene. Nel secondo tempo allargando gli spazi siamo venuti a capo di questa partita difficile. La squadra sta portando avanti la sua filosofia di gioco, abbiamo ampi margini di miglioramento, stiamo crescendo”.
Roberto Donadoni, invece, bacchetta i suoi ragazzi per l’atteggiamento mantenuto, spronandoli a dare di più dal punto di vista emotivo e caratteriale, evitando di arrendersi dinnanzi alle prime difficoltà: “La prima palla goal l’abbiamo avuta noi con Palacio, quando si va con convinzione si creano queste situazioni con più continuità. Dobbiamo crederci di più, quando poi le cose le devi rimediare vengono fuori anche un goal e un palo, ma questo lo devi fare dall’inizio. Se lo capiamo faremo il salto di qualità. La fatica dà soddisfazione se non rincorri solo l’avversario”.
