Il mondo dello spettacolo italiano è pieno di contraddizioni, ma quello che sta emergendo sui concerti di Fedez al Forum di Assago ha del surreale. Il rapper milanese, reduce dal quarto posto a Sanremo con “Battito”, aveva annunciato con grande enfasi il tutto esaurito per le sue due date del 19 e 20 settembre. Ma le indagini giornalistiche di Selvaggia Lucarelli, condotte attraverso la sua newsletter “Vale Tutto”, stanno sollevando dubbi non da poco sulla veridicità di questi annunci trionfali.
La vicenda inizia a febbraio, quando Federico, sull’onda dell’entusiasmo post-sanremese, comunica il ritorno al Forum dopo dieci anni con queste parole: “Sold out in poche ore il primo Forum con palco a 360°. Sono senza parole, grazie!”. A giugno, durante un’intervista a Battiti Live con Ilary Blasi, rincara la dose dichiarando che entrambe le date sono “praticamente sold out”. Ma quando si va a controllare nel dettaglio, i conti proprio non tornano.
Angela, una fan che aveva acquistato tre biglietti per il 20 settembre e poi cercato di rivenderli, è stata la prima a suonare il campanello d’allarme. La sua difficoltà nel trovare acquirenti ha portato la Lucarelli a scavare più a fondo, scoprendo un vero e proprio sistema di opacità attorno alle vendite dei biglietti che lascia perplessi.
Tra l’altro anche noi abbiamo trovato i biglietti del 20 ancora disponibili… appaiono e scompaiono stranamente.

Le anomalie di TicketOne: quando la trasparenza scompare
La prima stranezza che balza agli occhi è la scomparsa dell’opzione “Scelta in pianta” su TicketOne per i concerti di Fedez. Questa funzione, che permette di visualizzare una mappa interattiva dell’arena e di scegliere i posti ancora disponibili, è regolarmente presente per tutti gli altri eventi al Forum – da Marco Mengoni ai Modà, passando per Antonello Venditti. Per Federico, invece, è sparita nel nulla dal 19 giugno.
Chi ha mai comprato biglietti online sa quanto sia importante questa funzione: ti permette non solo di scegliere il posto migliore, ma anche di renderti conto visivamente di quanti posti sono ancora liberi. Una mappa con tante macchie colorate significa settori invenduti; una mappa quasi tutta grigia significa sold out reale. Il fatto che questa opzione sia stata rimossa proprio per i concerti di Fedez solleva più di un sospetto.
Controlliamo su TicketOne: la prima data risulta effettivamente sold out, ma per la seconda del 20 settembre sono ancora disponibili praticamente tutte le tipologie di biglietti, tranne la Tribuna parterre anello A. Eppure, il rapper continua a parlare di “tutto esaurito”.
FanSale e i 1.100 biglietti fantasma
La situazione diventa ancora più intricata quando si analizza FanSale, la piattaforma ufficiale di TicketOne per la rivendita di biglietti tra privati a prezzo di costo. Qui la Lucarelli ha fatto una scoperta che definire curiosa è un eufemismo: per la prima data del 19 settembre erano disponibili circa 1.100 biglietti in rivendita, che rappresentano quasi il 10% della capienza totale del Forum (11.500 posti).
Ma ecco il colpo di scena: nel giro di poche ore, tutti questi biglietti sono spariti improvvisamente dalla piattaforma, lasciando i fan che volevano rivendere i loro tagliandi senza alcuna possibilità. Come Angela, che aveva messo in vendita i suoi tre biglietti a luglio con scadenza prevista per il 19 settembre, e che invece si è vista cancellare l’offerta tre giorni prima senza alcuna spiegazione valida.
Le tecniche del “sold out marketing”
Quello che emerge da questa indagine è un vero e proprio manuale di marketing dell’apparenza. La strategia sembra chiara: creare l’illusione del sold out attraverso:
- Rimozione delle mappe interattive per nascondere i posti vuoti
- Eliminazione dei biglietti dalle piattaforme di rivendita per evitare che si veda quanti fan vogliono disfarsi dei tagliandi
- Comunicazione enfatica sui social che contrasta con i dati reali di vendita
Confrontando con altri artisti, la situazione di Fedez appare ancora più anomala: per Marco Mengoni su FanSale c’è un solo biglietto in rivendita, per i Modà una ventina. Per Federico erano oltre 1.500 tra entrambe le date.
Le provocazioni su Sinner: marketing o disperazione?
Ma c’è un altro tassello che si incastra perfettamente nel puzzle di questa strategia comunicativa poco trasparente. Proprio nei giorni delle polemiche sui sold out, Fedez ha deciso di alzare ulteriormente l’asticella della provocazione attaccando Jannik Sinner con una rima tanto gratuita quanto vergognosa: “L’italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler”.
Il tempismo non è casuale. Le barre aggressive contro il numero uno del tennis mondiale sono state pubblicate sui social a ridosso delle sue due date al Forum di Assago, in quella che appare come una strategia disperata per generare buzz mediatico in vista dei concerti. Un attacco che ha fatto insorgere persino il partito del Südtirol, con i parlamentari SVP Julia Unterberger e Manfred Schullian che hanno definito l’accostamento “di rara stupidità, offensivo per l’intera minoranza di lingua tedesca in Italia”.
La difesa di Fedez è stata altrettanto imbarazzante: “Non è un attacco a Sinner, si chiama ironia ed è una canzone”. Ma quale ironia c’è nel paragonare un campione italiano a Hitler? La risposta è semplice: nessuna. C’è solo la necessità di creare rumore intorno a concerti che faticano a riempirsi davvero.
Il contrappasso di Elodie
E qui si chiude il cerchio del karma: qualche mese fa Fedez aveva ironizzato pesantemente sul concerto di Elodie allo stadio San Siro, insinuando che non avesse riempito l’impianto. Ora si trova nella situazione opposta: Elodie ha portato 40.000 spettatori a San Siro, mentre lui fatica a riempire un Forum da 11.500 posti e deve ricorrere ad attacchi gratuiti contro Sinner per far parlare di sé.
La risposta (mancata) di Fedez
Di fronte alle rivelazioni della Lucarelli, il rapper per ora ha scelto la strada del silenzio. L’unica mossa è stata quella di riportare in cima al suo feed Instagram il post originale del 18 febbraio sui sold out, aggiungendoci un’emoji dell’occhio. Un messaggio sibillino che potrebbe significare “sto osservando” o semplicemente essere un tentativo di riaffermare la propria versione dei fatti.
La scelta di non rispondere direttamente alle accuse, tuttavia, non fa che alimentare ulteriormente i dubbi sulla trasparenza dell’operazione.
Quello che resta certo è che stiamo assistendo a un caso di studio perfetto su come la comunicazione nel mondo dello spettacolo possa creare realtà parallele. Tra annunci trionfali, piantine che spariscono e biglietti che si volatilizzano, la verità sui numeri reali resta nascosta dietro un muro di opacità che protegge l’immagine più che i fatti.
Tu cosa ne pensi di questa situazione? Credi che i concerti siano davvero sold out o siamo di fronte all’ennesima operazione di marketing gonfiato? Scrivici nei commenti e raccontaci la tua esperienza se hai mai provato ad acquistare biglietti per eventi “ufficialmente” esauriti!




