Preparati perché devo raccontarti una storia che ti farà ridere e piangere allo stesso tempo. Fountain of Youth – L’eterna giovinezza è appena uscito su Apple TV+ e, madonna mia, che delusione colossale. Ma andiamo con ordine, perché questa recensione merita tutta la tua attenzione.
La trama che non c’è (ma te la spiegano 50 volte)
John Krasinski interpreta Luke Purdue, un avventuriero alla ricerca della mitica fonte dell’eterna giovinezza. Sua sorella Charlotte, interpretata da Natalie Portman, ha lasciato il mondo dell’avventura per fare la curatrice in una galleria d’arte. Fin qui tutto normale, no? Sbagliato. Il problema è che ogni singolo dettaglio di questa premessa ti viene spiegato, rispiegato e masticato come se fossi un bambino di tre anni.
Il critico Matt Zoller Seitz ha azzeccato in pieno quando ha definito questo film “il Citizen Kane del second-screen entertainment”. Sai cos’è? Quel tipo di contenuto fatto apposta per essere guardato mentre smanetti col telefono. Ogni fotogramma premia la disattenzione, letteralmente.
Il dialogo che ti fa venire l’orticaria
Ti faccio un esempio che mi ha fatto saltare sulla sedia. Charlotte e l’investigatore Jamal Abbas (Arial Moayed di Succession) si incontrano al museo, e lui dice testualmente: “Perdona quella che può sembrare un’imposizione, ma tu sei la curatrice di questo museo, e sei stata assente per alcune ore”. Ma davvero? DAVVERO? È come se David Mamet avesse scritto una parodia di se stesso dopo aver bevuto troppo vino scadente.
Guy Ritchie in modalità pilota automatico
Guy Ritchie sa fare cinema d’intrattenimento elegante – basta pensare a Sherlock Holmes o addirittura al capolavoro Wrath of Man. Ma qui sembra che abbia delegato tutto al suo assistente mentre lui era in vacanza alle Maldive. La cinematografia di Ed Wild prova a salvare il salvabile con qualche movimento di camera interessante, ma è come mettere il rossetto a un maiale.
Le sequenze d’azione sono piatte, ripetitive, senza quella verve che ti aspetti da un regista del genere. È come guardare un Ritchie fatto con l’intelligenza artificiale – tecnicamente corretto ma completamente privo di anima.
Il cast che si scusa per esistere
Krasinski è completamente fuori posto. Ha questo problema cronico di voler essere simpatico a tutti i costi, quando il personaggio richiedeva un furfante carismatico alla Brad Pitt in Snatch. Invece ci ritroviamo con Jim di The Office che prova a fare Indiana Jones – risultato? Imbarazzo cosmico.
Natalie Portman fa quello che può con un materiale scrauso, e si vede chiaramente che anche lei è consapevole della pochezza del progetto. Gli attori sembrano tutti “scusarsi con il linguaggio del corpo” per le battute che devono pronunciare. È straziante da guardare.
L’elemento Lusitania: quando la storia personale non basta
Il copione è firmato James Vanderbilt, che ha scritto capolavori come Zodiac ma anche parecchie schifezze. Qui c’è un elemento personale interessante: il suo trisnonno morì davvero nel naufragio del Lusitania nel 1915. Eppure anche questo elemento biografico viene sprecato in dialoghi espositivi degni di un documentario per le scuole medie.
Il terzo atto che quasi salva tutto
Devo ammettere una cosa: l’ultimo terzo del film migliora drasticamente. C’è una lunga sequenza quasi muta in cui i protagonisti esplorano una di quelle strutture antiche piene di trappole alla Indiana Jones. Qui Ritchie torna a essere Ritchie, con inquadrature digitali che non sembrano digitali e un ritmo che finalmente funziona. Peccato sia troppo tardi per salvare il disastro generale.
Il vero problema: il contenuto usa e getta
Fountain of Youth rappresenta tutto quello che non va nello streaming moderno. Non è intrattenimento, è “contenuto” – qualcosa di intercambiabile, fatto per restare in sottofondo mentre fai altro. Apple conta come “visualizzazione” anche quando ti addormenti davanti allo schermo. È una truffa travestita da cinema.
La cosa più triste? Questo approccio sta degradando quello che una volta chiamavamo intrattenimento. Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo medium che superficialmente somiglia al cinema ma è progettato per non fare alcuna richiesta al pubblico.
Allora, cosa ne pensi? Hai già visto questo pastrocchio o stai ancora decidendo se vale la pena perdere due ore della tua vita? Fammi sapere nei commenti se anche tu sei stufo di questo tipo di prodotti streaming che sembrano usciti da una catena di montaggio!
La Recensione
Fountain of Youth - L'eterna giovinezza
Guy Ritchie spreça talento e budget in un'avventura insulsa con Krasinski e Portman. Dialoghi espositivi atroci, azione piatta e la sensazione di guardare contenuto usa-e-getta mascherato da cinema. Apple TV+ tocca il fondo.
PRO
- Natalie Portman resta sempre brava, anche con materiale scarso
- Effetti visivi decenti nell'ultimo atto
CONTRO
- Dialoghi che offendono l'intelligenza dello spettatore
- Krasinski completamente fuori ruolo
- Ritmo da documentario noioso