Serata amara per i colori nerazzurri, costretti ad uscire con le ossa rotta dal catino del Ferraris.
Nell’anticipo serale della venticinquesima giornata di serie A, il Genoa schianta l’Inter con il punteggio di 2-0, relegando ad una pesante sconfitta la banda guidata da Spalletti. I padroni di casa hanno meritato nettamente il successo, scrivendo una pagina sensazionale di questa stagione. Gli ospiti, invece, sono apparsi inconcludenti e poco incisivi. Le assenze di Icardi, Perisic e Miranda non sono stati un semplice dettaglio e i vari Eder, Karamoh, Ranocchia , così come il resto della squadra non sono apparsi all’altezza di un avversario mai domo e affamato di punti.
Il Grifone, a margine di questa vittoria, sale a quota trenta in classifica, occupando, così, la dodicesima piazza, centrando il terzo trionfo di fila, mietendo vittime illustri come l’Inter, per l’appunto, e la Lazio. I nerazzurri, invece, scendono al quarto posto, superati dalla Roma due punti più su’ e con il rischio concreto che anche la Lazio, in caso di vittoria lunedì sera contro l’Hellas Verona, possa compiere un balzo in avanti a tal punto da relegare l’Inter al quinto gradino e momentaneamente fuori dalla zona Champions League.
Riavvolgendo il nastro della gara, la prima occasione nitida del match capita sui piedi di un indemoniato Pandev, il quale entra in area per poi sfoderare una conclusione murata da Handanovic. A seguire è di nuovo il macedone, ex Inter, a mettere i brividi con un cross, mal valutato da Handanovic, che palesa più di un’incertezza nell’uscita, che non riesce a far altro che seguire con lo sguardo la palla che impatta sulla traversa. Gli ospiti si fanno vedere dalle parti di Perin con Candreva, autore di un cross dalla sinistra per Karamoh, il quale si coordina di prima intenzione ma la sfera non centra il bersaglio. A seguire è Candreva a scoccare una conclusione insidiosa deviata sul fondo da Perin. Al 45’ avviene l’harakiri difensivo dei nerazzurri: cross dalla sinistra di Zukanovic, la palla giunge in area dove Skriniar nel tentativo di liberare l’area colpisce Ranocchia, con la sfera che carambola, poi, in fondo al sacco. Autorete da parte del numero tredici interista e così si va al riposo con il Genoa in vantaggio.
Nella ripresa, al 59’, i rossoblù mettono in ginocchio l’Inter: dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Laxalt riceve palla al limite dell’area, per poi estrarre dal cilindro un tiro, stoppato da Pandev, che con il sinistro non lascia scampo ad Handanovic. Per l’attaccante macedone è il terzo centro in questo campionato. L’Inter, a quel punto, prova a cingere d’assedio la metà campo avversaria rendendosi temibile con un tiro di Karamoh che termina alto sopra il montante. Qualche minuto più tardi ci provano, senza trovare fortuna, Eder e il neo entrato Pinamonti, ma la chance più ghiotta capita sui piedi dell’attaccante rossoblù Lapadula, il quale effettua una conclusione dal limite dell’area, deviata da Ranocchia sopra la traversa. Gli uomini di Spalletti non sfoderano una reazione né convincente né tantomeno incisiva, a tal punto che il Genoa non deve far altro che controllare, portando a casa una vittoria preziosa e di prestigio.
Intervistato dai giornalisti, queste le parole di un Luciano Spalletti inevitabilmente insoddisfatto della prestazione dei suoi uomini, che pone l’accento anche sul suo rapporto con i dirigenti nerazzurri: “Il rapporto non è scricchiolante ma questo non vuol dire che la società non analizzi il mio operato o che non prenda decisioni. I dirigenti mi valuteranno come giusto che sia. Non possiamo fare sentenze, in una stagione si cambiano più allenatori che giornalisti”.
Per quanto riguarda i padroni di casa, queste le parole pronunciate, dopo il novantesimo, da Davide Ballardini: “L’Inter sta bene ed è in salute. Quando si gioca contro una squadra così forte bisogna essere fortunati. A mio parere possiamo anche essere migliori, ma stiamo facendo belle cose. Il nostro principio di gioco è quello di attaccare la palla a prescindere dagli avversari in campo”.
Migliore del match- Pandev: L’attaccante macedone, a quasi 35 anni, ha dimostrato grinta, tenacia e fame di un ragazzino, riuscendo a mettere continuamente in apprensione la retroguardia avversaria. Stakanovista.
Peggiore del match- Handanovic: Trovare uno tra i peggiori in campo tra le fila nerazzurre, conduce all’ imbarazzo della scelta. Il portiere sloveno palesa un’inconsueta incertezza sul cross di Pandev, impattatosi sulla traversa, per poi non essere esente da colpe in occasione dell’autogol firmato da Ranocchia con la complicità di Skriniar. Serata stregata.