L’amichevole di lusso tra Germania e Italia termina con il punteggio sontuoso di 4-1 per i tedeschi, in un match che ha evidenziato notevolmente il gap tra le due nazionali.
La compagine guidata da Low è apparsa padrona del campo, rendendosi pericolosa dalle parti di Buffon in molteplici occasioni. Gli azzurri hanno manifestato parecchie difficoltà nel fronteggiare gli avversari, la squadra di Conte non è stata brillante e propositiva come nell’amichevole precedente di Udine contro la Spagna e il risultato finale rispecchia alla perfezione il divario messo in atto sul terreno di gioco. La Germania non batteva gli azzurri da ventun’anni, in quell’occasione fu un 2-0 nel torneo del Centenario della nazionale elvetica, mentre l’Italia non subiva una sconfitta con tre reti di scarto, da un’amichevole pre-Europeo con la Russia nel 2012.
Antonio Conte concede nuovamente fiducia al modulo tattico “3-4-3” con Buffon in porta, linea di difesa a tre con Acerbi, Bonucci e Darmian. A metà campo sugli esterni spazio a Giaccherini e Florenzi, mentre centralmente operano Thiago Motta e Montolivo. In avanti ripropone il terzetto che aveva ben figurato nella ripresa contro le “furie rosse” di Del Bosque, ovvero sia Insigne-Zaza-Bernardeschi. Low risponde anch’egli con il “3-4-3”. Tra i pali Ter Stegen visto che il titolare Neuer è stato messo ko da alcuni problemi allo stomaco. In difesa compongono il reparto Rudiger, Hummels e Mustafi. A metà campo presidiano la zona Rudy, Kroos, Hector e Muller, mentre in attacco Ozil e Draxler agiscono a supporto della punta centrale Gotze.
Il primo tempo è totalmente di marca tedesca, con gli azzurri che non recano alcun pericolo degno di nota dalle parti di Ter Stegen e soffrono il possesso palla e le avanzate degli uomini di Low. Il primo squillo è con Draxler che prova una conclusione da fuori area che viene intercettata senza patemi da Buffon. Al 24’ la Germania si porta in vantaggio con Kroos che approfitta al meglio di una respinta dall’interno dell’area di Bonucci, il centrocampista del Real dal limite, scarica una conclusione di piatto precisa, indirizzata all’angolino, che trafigge l’incolpevole estremo difensore azzurro. Festeggia l’”Allianz Arena”. La reazione dell’ Italia tarda ad arrivare e sono ancora i tedeschi a creare pericoli dalle parti di Buffon. Ci prova Muller con un tiro da fuori area che viene deviato sopra la traversa dal capitano azzurro, a seguire è il turno di Draxler che da posizione leggermente angolata, dal limite dell’area, scarica una conclusione che viene intercettata in tuffo da Buffon. Al 45’ minuto il forcing dei tedeschi viene premiato con Gotze che riceve un cross dalla sinistra di Muller, l’attaccante del Bayern Monaco di testa anticipa l’intervento di Darmian e supera il portiere azzurro. Due a zero per la Germania e per gli azzurri è notte fonda.
Nella ripresa l’Italia si fa’ vedere dalle parti di Ter Stegen con Montolivo che riceve un assist da Insigne, anticipa Hummels ma il suo tiro termina di poco a lato. Momento propizio per gli azzurri che tentano di riaprire il match con Zaza, la cui conclusione viene respinta all’interno dell’area da un colpo di testa di Mustafi. La reazione degli uomini di Conte viene arrestata definitivamente al 59’ quando Draxler riceve palla da Gotze, si invola sulla sinistra, supera diversi avversari, tra cui Bonucci che in questa occasione è costretto ad uscire dal campo a causa di un leggero stiramento, pone palla al centro dell’area su cui si fa’ trovare pronto Hector che con freddezza supera Buffon e sigla il goal del 3-0. L’ “Allianz Arena” per l’ennesima volta si manifesta terreno di gioco ostile per le compagini tricolore. Gli azzurri non si arrendono e provano una reazione d’orgoglio con Zaza che riceve palla in profondità, stoppa la sfera, supera un avversario ma la sua conclusione si infrange alta sopra il montante. Al 75’ poker teutonico: lancio di Kroos per Rudy che all’interno dell’area supera un Bernardeschi rivedibile, tenta di dribblare Buffon ma l’estremo difensore azzurro lo atterra. Per il direttore di gara austriaco Drachta non ci sono dubbi e decreta il penalty. Dagli undici metri si presenta Ozil che con freddezza e personalità sigla la rete del 4-0. L’Italia a questo punto cerca di evitare l’imbarcata e si rende pericolosa all’interno dell’area avversaria con Ranocchia che interviene su un calcio di punizione battuto da Bernardeschi, ma la deviazione termina poco distante dal palo. Gli azzurri accorciano le distanze all’ 83’ con El Shaarawy che viene servito da Okaka, il “faraone” prende palla e scarica un tiro dal limite, leggermente deviato da Rudiger, che si spegne dietro le spalle dell’estremo difensore tedesco. Nei minuti finali gli uomini di Conte cercano il bis sempre con una combinazione tra El Shaarawy ed Okaka con questa volta l’attaccante dell’ Anderlecht che sulla destra scarica una conclusione che viene intercettata in tuffo da Ter Stegen. Termina così Germania-Italia con una prova di carattere e di superiorità degli uomini di Low, mentre per gli azzurri il bilancio di queste due amichevoli di prestigio è alquanto in chiaro scuro. Note edificanti giovedì scorso, molti spunti rivedibili e da perfezionare da ciò che si evince dall’ “Allianz Arena”. Ai microfoni dei giornalisti nel post-gara, il commissario tecnico Antonio Conte riconosce innegabilmente la manifesta superiorità dei campioni del mondo della Germania. Per gli azzurri è stata una serata storta, per nulla paragonabile alla prestazione convincente e confortante messa in atto contro la Spagna. Il c.t. afferma che ora occorrerà attendere il finale di stagione di campionato per poi radunarsi nuovamente per lavorare alacremente in vista dell’ Europeo. Per quanto riguarda la rosa dei convocati, Conte ha dichiarato che sedici uomini su ventitrè sono già scelti, per tutti gli altri sarà decisivo questo sprint finale di stagione. Dalla gara contro la Germania, non si sbilancia su eventuali bocciature, riconoscendo con assoluta sportività che la nazionale azzurra dovrà inevitabilmente crescere ancor di più per tenere testa e competere alla pari con nazionali di primissimo livello come quella tedesca.