Tra le liete sorprese, di questo avvio di campionato, occorre annoverare il Bologna di Roberto Donadoni.
I felsinei, attualmente, occupano il settimo posto in classifica a quota nove, a pari merito con il Milan. La base dei successi dei rossoblù è costruita prevalentemente tra le mura amiche, dove i “ragazzi terribili” guidati da un tecnico sapiente come lo è l’ex c.t. della nazionale azzurra, non hanno sbagliato un colpo. Dopo aver liquidato le due neo promosse Crotone e Cagliari, è stato il turno della Sampdoria a soccombere sotto i colpi di Verdi e Destro. Ciò che stupisce maggiormente è la forza d’urto e l’imprevedibilità di giovani talenti che stanno emergendo con particolare interesse.
Tra i principali artefici di questo inizio di stagione altisonante occorre menzionare Simone Verdi. L’attaccante scuola Milan, ha fino ad ora realizzato tre reti e tutte di splendida fattura: su calcio di punizione nel match interno contro il Cagliari, con un bolide dai trenta metri nella sfida con il Napoli e un tiro al volo di elevata difficoltà al cospetto dei blucerchiati. Tre centri per smentire tutti coloro che nel recente passato etichettarono Verdi come “un calciatore talentuoso ma poco avvezzo nell’andare a segno”. Oltre a lui, un altro talento di casa nostra che sta facendo passi da gigante è Federico Di Francesco. Il figlio del tecnico del Sassuolo, si è imposto sia in maglia azzurra, siglando una doppietta con l’under 21 nel match di qualificazione all’Europeo di categoria, contro l’Andorra, per poi ripetersi in campionato con un colpo di tacco magistrale, in occasione del provvisorio 2-0 con il Cagliari.
Il numero quattordici rossoblù sta dimostrando di possedere qualità importanti, qualità messe in mostra anche in serie B con la maglia del Lanciano. Non è da meno il ceco Krejci, attaccante esterno classe 1992. Si ispira a Nedved e il suo tocco di palla, misto ad invenzioni, lascia presagire un cammino da protagonista. Fino ad ora è stato autore di tre assist decisivi in zona goal, facendo fare il tanto atteso salto di qualità al reparto avanzato. A centrocampo, le linee guida vengono gestite da un altro giovane talentuoso dal nome Adam Nagy, mediano ungherese, campione in patria con il Ferencvaros e titolare nella nazionale magiara. A Bologna non c’è più Diawara, ma questo ragazzo timido e taciturno sta dimostrando di non aver subito nessun contraccolpo nell’approcciarsi alla massima serie italiana. Il Bologna per puntare in alto dovrà fare leva anche su Mattia Destro, non più giovanissimo come i compagni di squadra sopra citati, ma con una gran voglia di cancellare le ultime stagioni costellate da troppi alti e bassi. Fino ad ora sono stati due i goal messi a segno e si spera che possa continuare facendo sempre meglio, al fine di riconquistare la maglia azzurra, obiettivo personale del numero dieci felsineo.
Roberto Donadoni, qualche settimana fa, sulle colonne de “Il Resto del Carlino” ha dichiarato che questa sarà una stagione di transizione per il Bologna e che il mercato estivo ha regalato giovani di talento, sui quali puntare gradualmente senza caricarli di eccessive responsabilità. Eppure, analizzando il cammino intrapreso, i felsinei appaiono come un treno che sfreccia inesorabile verso traguardi insperati, con l’incoscienza e l’imprevedibilità di chi è giovane e ha tanta voglia di farsi conoscere. Bisognerà migliorare il trend fuori casa, dove fino a questo momento, tra Torino e Napoli, gli emiliani hanno realizzato solo due goal, subendone ben otto, tornando a casa con zero punti in tasca. Se verrà rivisto l’approccio lontano dal “Dall’Ara”, allora sì che, il Bologna potrà nutrire ambizioni interessanti.