Glen Powell sfugge alla morte ancora, ancora e ancora nell’ultimo trailer di The Running Man, il prossimo adattamento di Edgar Wright del romanzo del 1982 di Stephen King. Il film d’azione distopico vede Powell nei panni di Ben Richards, un padre di famiglia che decide che l’unico modo per ottenere i soldi necessari ad aiutare la figlia malata è partecipare a un popolare concorso televisivo con un concetto semplice: sopravvivi 30 giorni mentre assassini professionisti cercano di ucciderti, e vinci una montagna di soldi.
Il nuovo trailer si apre con un’inquadratura di Ben filmato quasi come un’intervista da reality show, con il personaggio che riflette: “Sai, stavo pensando allo show: per i prossimi 30 giorni, tutti nel paese cercheranno di uccidermi. È pazzesco, vero?”. Il trailer prosegue mostrando alcune delle folli sequenze d’azione che Wright ha preparato per il film, oltre alla graduale consapevolezza di Ben che questo gioco già demenziale è probabilmente truccato. Si collega anche con alcune figure apparentemente sotterranee, tra cui una interpretata da William H. Macy, che fornisce a Ben una falsa identità ma si rifiuta di vendergli del C4, e un’altra interpretata da Michael Cera, che dice a Ben: “Sai perché ti hanno applaudito laggiù? Se tu puoi sopravvivere contro quei tirapiedi, possono farlo anche loro”.
Insieme a Powell, Macy e Cera, il cast stellare di The Running Man include Colman Domingo come il roboante conduttore del programma televisivo e Josh Brolin come il suo subdolo produttore. Il film, che arriverà il 14 novembre, vede anche nel cast Lee Pace, Jayme Lawson, Emilia Jones, Katy O’Brian e Martin Herlihy.
Il secondo adattamento cinematografico di The Running Man
Questa è la seconda volta che The Running Man viene trasformato in un film. Nel 1987, Paul Michael Glaser diresse un adattamento con Arnold Schwarzenegger, Yaphet Kotto, Richard Dawson, María Conchita Alonso, Jim Brown, Jesse Ventura e altri. Persino Mick Fleetwood e Dweezil Zappa avevano piccole parti in quel film.
La versione del 1987 era molto diversa dal romanzo originale di Stephen King, trasformando la storia in un action pieno di muscoli tipico degli anni Ottanta. Schwarzenegger interpretava un poliziotto incastrato che veniva costretto a partecipare a un letale gioco televisivo. Il film era pieno di assassini stravaganti e one-liner memorabili, diventando un cult nonostante le recensioni inizialmente tiepide.
L’approccio di Edgar Wright
Edgar Wright è conosciuto per il suo stile visivo distintivo e la sua capacità di mescolare generi diversi in modi inaspettati. Dai suoi film della Cornetto Trilogy (Shaun of the Dead, Hot Fuzz, La fine del mondo) a Baby Driver e Last Night in Soho, Wright ha sempre dimostrato di saper bilanciare azione, commedia e dramma con una regia dinamica e inventiva.
Con The Running Man, Wright sembra tornare più fedele al materiale originale di Stephen King rispetto alla versione del 1987. Il romanzo originale, pubblicato sotto lo pseudonimo Richard Bachman, era una critica feroce alla società dei consumi, alla televisione spazzatura e alla disuguaglianza economica. Questi temi sembrano molto presenti nel nuovo adattamento, come si può vedere dal trailer.
Un cast stellare per una storia distopica
Oltre a Glen Powell nel ruolo principale, il film vanta un cast impressionante. Colman Domingo, reduce dal successo di Rustin e dalla sua nomination agli Oscar, interpreta il conduttore del programma televisivo, probabilmente un personaggio carismatico ma moralmente ambiguo che prospera sulla sofferenza altrui per gli ascolti. Josh Brolin come produttore subdolo promette di portare quella presenza intimidatoria che lo ha reso perfetto per ruoli di cattivi e figure d’autorità corrotte.
Le scelte più sorprendenti sono forse William H. Macy e Michael Cera in ruoli apparentemente contro tipo. Macy, solitamente associato a personaggi nervosi o sfortunati, qui sembra interpretare una figura più dura e cinica. Michael Cera, famoso per i suoi ruoli da ragazzino imbarazzato e goffo, appare in un ruolo più maturo e serio, suggerendo una possibile figura di ribelle o rivoluzionario sotterraneo.
Una storia ancora attuale
Quello che rende The Running Man particolarmente rilevante oggi è quanto la sua premessa sembri meno fantascientifica di quanto non fosse nel 1982 o persino nel 1987. L’idea di un programma televisivo dove le persone rischiano la vita per intrattenimento e denaro non sembra più così lontana dalla realtà in un’era di reality show estremi, influencer disposti a tutto per visualizzazioni, e una crescente disuguaglianza economica che spinge le persone a decisioni disperate.
Il romanzo di King esplorava temi di sfruttamento di classe, spettacolarizzazione della violenza e l’intorpidimento morale di una società che trova divertente guardare persone morire in televisione. Questi temi risuonano forse ancora più forte oggi di quanto facessero quattro decenni fa.
Le aspettative per il film
Edgar Wright ha dimostrato più volte di saper prendere generi familiari e renderli freschi e interessanti. La sua visione di The Running Man sembra promettere un’esperienza cinematografica visceralmente emozionante ma anche intelligente e riflessiva. Il trailer suggerisce che il film non sarà solo una serie di sequenze d’azione, ma anche un commento sociale sulla natura dello spettacolo, del sacrificio e di cosa le persone sono disposte a fare per sopravvivere.
Glen Powell sta vivendo un momento d’oro della sua carriera, passando da ruoli di supporto a vero e proprio protagonista. Dopo Top Gun: Maverick e Tutti tranne te, questo ruolo in The Running Man potrebbe consolidarlo definitivamente come una delle star più interessanti di Hollywood.
E tu, sei curioso di vedere la versione di Edgar Wright di The Running Man? Pensi che sarà migliore della versione con Schwarzenegger o preferisci l’action degli anni Ottanta? Scrivici la tua nei commenti.




