Ora è certo: i videogiochi violenti non causano violenza.
Sì sa, i videogiochi sono oramai un fenomeno di massa. Ed è da sempre che sentiamo parlare di quanto i videogiochi violenti trasformerebbero i “nostri ragazzi” in assassini, criminali, violenti. I videogiochi violenti hanno davvero una relazione diretta con la violenza o no? Alcune ricerche hanno mostrato che i videogiochi violenti portano a un aumento dell’aggressività nei giocatori, ma se e come questa aggressività si trasformi in violenza vera, è tutto da dimostrare.
Un nuovo studio, realizzato da alcuni ricercatori della Villanova University e della Rutgers University degli Stati Uniti, ha messo a confronto un po’ di dati e cercato di scoprire se c’è veramente una correlazione diretta tra i videogiochi violenti e il numero di crimini violenti. La ricerca sarà pubblicata da Psychology of Popular Media Culture e si basa su quattro analisi comparative basate sugli Stati Uniti: i cambiamenti nelle vendite di videogiochi violenti e nel numero di crimini violenti dal 1978 al 2011, i cambiamenti mensili nelle vendite di videogiochi violenti e crimini violenti dal 2007 al 2011, il volume di ricerche online per guide e soluzioni per i giochi violenti e il numero di crimini violenti dal 2004 al 2011, i crimini violenti in seguito alla pubblicazione di tre videogiochi violenti molto popolari. I risultati sono abbastanza incredibili. La ricerca dice che i videogame violenti hanno, sì, una correlazione col numero di crimini violenti, ma non quella che ci aspettiamo.
L’aumento del consumo di videogiochi violenti non solo non porta all’aumento del numero di crimini violenti, ma pare invece che diminuiscono. Il perché succeda è ancora dubbio, ma i ricercatori suggeriscono alcune ipotesi. La prima teoria è che i videogiochi violenti funzionino come strumento di catarsi. Ovvero: sfogando la violenza nel virtuale, i giocatori non la portano nel reale. E alcuni studi hanno addirittura suggerito che gli adolescenti usino i videogiochi come strumento di sfogo per l’aggressività. La seconda spiegazione è molto più pratica. I videogiochi violenti hanno un target molto ben definito: i giovani maschi, e i giovani maschi sono anche i più frequenti autori di crimini violenti. La teoria dei ricercatori è che, nei mesi immediatamente successivi alla pubblicazione dei giochi violenti, i giovani maschi siano più spesso in casa davanti al computer o alla console a giocare, piuttosto che in strada a compiere crimini violenti.