Ian Watkins, ex frontman della band gallese Lostprophets, è stato ucciso questa mattina nel carcere di HMP Wakefield nel West Yorkshire, dove stava scontando una pena di 29 anni per una serie di reati sessuali gravissimi. Watkins, 48 anni, è stato aggredito con un coltello e dichiarato morto sul posto. Gli investigatori della squadra omicidi stanno indagando sull’accaduto secondo quanto riportato dalla polizia del West Yorkshire.
Non era la prima volta che Watkins subiva violenze in carcere. Nel 2023 era già stato accoltellato nella stessa struttura penitenziaria, riportando ferite non letali dopo essere stato presumibilmente tenuto in ostaggio da altri tre detenuti. Cinque anni prima, nel 2018, gli erano stati aggiunti dieci mesi alla condanna dopo essere stato trovato in possesso di un telefono cellulare in cella, violando le regole carcerarie.
La storia di Watkins è una delle più oscure del panorama musicale britannico. Nel 2013 si dichiarò colpevole di una lunga serie di aggressioni sessuali su minori di 13 anni, oltre a detenzione e produzione di materiale pedopornografico e immagini pornografiche estreme che coinvolgevano atti sessuali con animali. I suoi crimini includevano il tentato stupro di almeno un neonato. Il giorno dopo aver accettato il patteggiamento, Watkins fu intercettato durante una telefonata con una fan in cui si riferiva ai suoi crimini definendoli “mega lolz”, una frase che provocò indignazione generale.
Il musicista caduto in disgrazia fu condannato insieme a due coimputate, le madri di due dei bambini che aveva abusato. Il giudice dell’Alta Corte John Royce commentò all’epoca che le loro azioni “erano precipitate in nuove profondità di depravazione”, usando parole durissime per descrivere crimini che scioccarono l’opinione pubblica britannica e internazionale.
La morte violenta di Watkins chiude un capitolo oscuro della cronaca nera musicale. Cosa ne pensi di questa notizia? Lascia un commento.




