Episodio di razzismo a Cagliari: il club sardo si scusa con Matuidi
Ennesimo gesto deprecabile, stavolta andato in scena alla Sardegna Arena, al 38’ minuto del primo tempo, durante la sfida di sabato scorso tra Cagliari e Juventus. Da uno spicchio della curva in cui erano assiepati alcuni supporters rossoblù, sono giunti cori a chiaro sfondo razziale nei confronti del centrocampista bianconero, Blaise Matuidi. Che fosse accaduto qualcosa di inqualificabile, lo si è notato subito dalla reazione del numero quattordici juventino apparso decisamente irritato e sconcertato.
Nel giro di pochi istanti, i suoi compagni di squadra, su tutti Dybala e Benatia, hanno provato a rincuorarlo e ad incoraggiarlo, così come l’arbitro Calvarese che a colloquio proprio con Matuidi gli ha fornito le necessarie garanzie affinché nel caso in cui tali cori di scherno si fossero ripetuti, il match, come da regolamento, sarebbe stato sospeso. Nella giornata di domani sono attesi, dal giudice sportivo, eventuali provvedimenti o ammende per quanto riguarda tale episodio increscioso, anche se occorre sottolineare la presa di posizione da parte della società capeggiata dal patron Tommaso Giulini, che ha completamente stigmatizzato tale gesto, ribadendo massima stima ed ammirazione nei riguardi del calciatore della Vecchia Signora.
Questo il tweet di scuse pubblicato ufficialmente dal Cagliari calcio: “Tu sei un giocatore enorme (riferendosi a Matuidi). Un esempio per i giovani . Desideriamo scusarci con te se sei stato insultato alla Sardegna Arena per il colore della tua pelle. Il razzismo non ha nulla a che vedere con il popolo sardo. Solamente l’ignoranza può spiegare certi comportamenti. Rispetto”. Ovviamente, nelle scorse ore, il diretto interessato, ossia Blaise Matuidi, non ha mancato di raccontare tale vicenda che lo ha visto, suo malgrado, protagonista, attraverso il suo profilo ufficiale di Facebook.
Ecco la sua spiegazione: “Ho assistito a scene di razzismo durante la partita. Le persone deboli cercano di intimidire con l’odio. Io non riesco ad odiare e posso solo essere dispiaciuto per coloro che danno questi cattivi esempi. Il calcio è un modo per diffondere l’uguaglianza, la passione e l’ispirazione ed è questo per cui sono qui. Pace.”.
A ciò si è aggiunto un altro commento, espresso da Mario Balotelli, con l’intenzione di esternare la propria solidarietà nei confronti del collega Matuidi, evitando, però, di far passare tutto il popolo italiano come razzista. Queste le parole riportate nella pagina Instagram dell’attaccante del Nizza: “Blaise ci sono passato anche io, non lasciare che l’ignoranza di pochi ti influenzi. Non tutti gli italiani sono così, continua a fare bene!”. Al di là del triste episodio specifico, resta il rammarico e l’amarezza che tutt’ora avvengano focolai del genere, in cui sia sufficiente sfoggiare un colore della pelle differente, al fine di dare adito a quanto di più becero possa esserci.
Inoltre Cagliari non è nuova ad avvenimenti del genere: nel gennaio 2014 fu Balotelli ad essere pesantemente insultato durante una sfida di campionato tra i sardi e i rossoneri, con Super Mario che reagì provocatoriamente dopo una rete realizzata. Così come accadde il 30 aprile 2017 in occasione di Cagliari-Pescara, quando, addirittura, Muntari, centrocampista dei biancazzurri, abbandonò il terreno di gioco anzitempo a causa dei ripetuti insulti provenienti da uno spicchio della curva cagliaritana. Stavolta purtroppo è toccato a Matuidi, con la speranza che tutto ciò non avvenga più, perché tali situazioni non fanno altro che scalfire lo spirito aggregante e sportivo che contraddistingue il popolo sardo, storicamente ben distante da simpatie razziste evidenziate in alcune curve facinorose.