Settima traccia dell’album “GRANDE ANIMA”, “IL CODICE DELL’ANIMA” rappresenta uno dei momenti più introspettivi e spiritualmente densi della carriera di Clementino. La collaborazione con Gigi D’Alessio e l’inclusione di un frammento di Totò trasformano questo brano in una riflessione generazionale che attraversa epoche e tradizioni artistiche napoletane.
Come confessato dall’artista stesso, l’album nasce dai suoi viaggi nel mondo, dalla pratica della meditazione e dalla passione per la lettura – elementi che conferiscono profondità e consapevolezza a quello che si distingue come il progetto più cantautorale della sua carriera. “IL CODICE DELL’ANIMA” cristallizza questo percorso evolutivo, creando un ponte tra la tradizione teatrale napoletana e la ricerca spirituale contemporanea.
Il titolo stesso richiama il concetto junghiano di destino individuale e chiamata interiore, suggerendo un brano che va oltre la semplice confessione per diventare mappa dell’anima artistica.
L’intro di Totò: benedizione dall’eternità
L’apertura con la voce di Totò non è semplice omaggio nostalgico, ma chiave interpretativa dell’intero brano. Le parole del principe della risata trasformano il dolore dell’artista in servizio sociale: “più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono”. È paradosso esistenziale che Clementino eredita e reinterpreta per la propria generazione.
Il riferimento al biglietto pagato introduce la dimensione commerciale dell’arte, riconoscendo onestamente il contratto implicito tra artista e pubblico senza cinismo ma con accettazione matura.
Prima strofa: il trucco che scorre e l’identità fluida
“Il trucco scorre sotto agli occhi dal sudore” stabilisce immediatamente la metafora teatrale che attraversa tutto il brano. Non è solo performance, ma confusione tra persona e personaggio che caratterizza la vita dell’artista contemporaneo.
La ricerca della ragione allo specchio rivela quella frammentazione identitaria tipica di chi vive costantemente sotto i riflettori. La “faccia arrabbiata” che nasconde la “fragilità” cattura perfettamente la discrepanza tra immagine pubblica e realtà interiore.
Il riferimento al teatro come luogo di formazione introduce il tema centrale: l’impossibilità di uscire dal personaggio. È condanna e benedizione dell’artista che perde confini tra vita e arte.
Il ritornello in napoletano: mare come specchio cosmico
La collaborazione con Gigi D’Alessio eleva il brano attraverso l’uso del napoletano nel ritornello. “O’ mare è o tappet ro ciel” (il mare è il tappeto del cielo) crea una metafora cosmica dove elementi naturali diventano connessioni spirituali.
L’immagine del mare come “specchio per la luna” trasforma la superficie acquatica in medium contemplativo, luogo dove pensieri e sensazioni si riflettono e purificano.
Seconda strofa: la fobia della follia artistica
“Sai cosa unisce un’artista alla sua poesia? Vivere con la fobia costante della sua follia” rappresenta una delle confessioni più acute del brano. Clementino riconosce che la creatività autentica richiede equilibrio precario tra lucidità e instabilità mentale.
La “teoria della compensazione” (prima paura dell’acqua, poi nuotatore) rivela come il trauma possa trasformarsi in forza motrice artistica.
Il riferimento a “Il codice dell’anima” (probabilmente il libro di James Hillman) introduce la dimensione filosofica: ogni essere ha un destino intrinseco che deve scoprire e seguire.
L’analisi della solitudine creativa
“Gli artisti diventano sempre schiavi di qualcosa, perchè vogliono toccare terra” descrive la ricerca disperata di connessione reale in un mondo di performance continue.
La solitudine viene riconosciuta come “male” ma anche come condizione necessaria per rimanere “vivo” artisticamente. È paradosso dell’artista moderno: isolamento come prezzo dell’autenticità.
Analisi critica: tradizione e innovazione
“IL CODICE DELL’ANIMA” rappresenta Clementino nella sua forma più matura e spiritualmente consapevole. Il brano riesce a fondere tradizione napoletana (Totò, Gigi D’Alessio, dialetto) con ricerca interiore contemporanea (meditazione, filosofia, psicologia).
La scelta di includere Totò non è nostalgia superficiale ma riconoscimento di una continuità artistica che attraversa generazioni. Clementino si inserisce in una tradizione di artisti napoletani che trasformano dolore personale in servizio collettivo.
Un manifesto dell’arte come servizio
“IL CODICE DELL’ANIMA” funziona come manifesto dell’arte come forma di servizio sociale: l’artista accetta il proprio dolore e la propria fragilità per offrire consolazione e intrattenimento agli altri.
Il brano si inserisce perfettamente nell’album “GRANDE ANIMA”, contribuendo al concept generale di ricerca spirituale e crescita personale.
Un ponte generazionale riuscito
La collaborazione intergenerazionale tra Clementino e Gigi D’Alessio, benedetta dalla presenza spirituale di Totò, crea un prodotto che onora il passato mentre affronta tematiche contemporanee.
Verdetto
“IL CODICE DELL’ANIMA” è un brano coraggioso che dimostra la maturità artistica di Clementino nel trasformare vulnerabilità personale in arte universale. È confessione autentica che eleva il rap italiano a dimensioni filosofiche e spirituali.
Il pezzo conferma l’evoluzione dell’artista da performer a ricercatore dell’anima, mantenendo radici napoletane mentre esplora territori universali.
Hai mai sentito quella confusione tra chi sei veramente e chi gli altri si aspettano che tu sia? Pensi che “IL CODICE DELL’ANIMA” riesca davvero a catturare la complessità dell’essere artista nell’era contemporanea o ti sembra troppo introspettivo per essere accessibile? Condividi nei commenti le tue riflessioni su questo equilibrio tra tradizione napoletana e ricerca spirituale moderna, e dimmi se credi che l’arte debba sempre nascere dal dolore per essere autentica!
Il testo di Il Codice dell’Anima
[Intro: Toto’]
Noi ti ringraziamo nostro buon protettore, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamente le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici, più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un po’ perchè essi non sanno, un po’ per amor tuo, e un po’ perchè hanno pagato il biglietto.
[Strofa 1]
Il trucco scorre sotto agli occhi dal sudore, mentre mi guardo allo specchio cerco una ragione
Forte quello che mi sbatte dentro, io vorrei essere migliore a volte risolvere certe questioni non mi farebbero pressione
Qualcuno disse che sono un’anima bella, magari dietro una faccia arrabbiata la fragilità è quella
Non so se è un caso umano, la gente vede solo un casinaro e quindi e tutt’appost ra nu juorn a nat
Nato nel teatro, mi hanno insegnato che a volte non si esce più dal personaggio e mi sembra normale
Ti lascia un po’ di lui però, sì, comunque rimane, prendi il carattere del ruolo che tu hai interpretato
A volte ci sentiamo soli ma parliamo con noi stessi seduti sotto le lune ci affidiamo a loro
A volte fa paura e sopra il palco con la luce in viso e le parole, storie di un folle attore
[Pre-Ritornello: Gigi D’Alessio]
O’ mare è o tappet ro ciel
E’ nu specchij pa lun, fatt i sal e pensier
Riman, tu non saij c succere
O si chiove o sta o sole, circ i nun t ferma
[Ritornello: Gigi D’Alessio e Clementino]
O’ mare è o tappet ro ciel
E’ nu specchij pa lun, fatt i sal e pensier ( la la la la la)
Riman, tu non saij c succere
O si chiove o sta o sole, circ i nun t ferma ( la la la la )
[Strofa 2]
Sai cosa unisce un’artista alla sua poesia? Vivere con la fobia costante della sua follia
Prima hai paura dell’acqua e poi diventi nuotatore, teoria della compensazione
Sedie di legno in fondo all’angolo per fare le prove, e non ho ancora ripassato tutto il mio copione
Rileggo “Il codice dell’anima” per l’avvenire, una ghianda già lo sa da dove deve partire
Dicono che gli artisti diventano sempre schiavi di qualcosa, perchè vogliono toccare terra
Ogni sintomo è un compromesso, le vie di mezo non son fatte per me, qua fuori sai è una merda
L’ho trasformato in forza personale in un mondo di consumismo iperattivo, la solitudine è un male ma almeno aiuta a esser vivo ( Yeee)
[Pre-Ritornello: Gigi D’Alessio e Clementino]
O’ mare è o tappet ro ciel
E’ nu specchij pa lun, fatt i sal e pensier ( la la la la)
Riman, tu non saij c succere
O si chiove o sta o sole, circ i nun t ferma ( la la la la)
[Ritornello: Gigi D’Alessio e Clementino]
O’ mare è o tappet ro ciel
Tra le lacrime ed i sorrisi la mia vita abbraccierò
E se piovono emozioni canterò
E’ nu specchij pa lun, fatt i sal e pensier
Riman, tu non saij c succere
Affondando nelle radici, per sapere dove andrò
E se piovono emozioni canterò
O si chiove o sta o sole, circ i nun t ferma
[Outro: Toto’]
Manda se puoi qualcuno su questo mondo, capace di far ridere me, come io faccio ridere gli altri.




