IL MICROONDE DANNEGGIA I CIBI E FA MALE ALLA SALUTE?
L’invenzione del forno a microonde sembra risalire alla seconda guerra mondiale dopo di che, dal 1952 è stato messo in commercio il primo forno a microonde. Da quel momento si è diffuso in tutto il mondo senza che venissero prima fatti adeguati studi su ciò che poteva provocare negli alimenti. Il forno a microonde funziona grazie a un dispositivo chiamato Magnetron il quale fa oscillare un fascio elettronico ad una frequenza molto alta, producendo così una radiazione di microonde (MW) che costringe le molecole d’acqua all’interno dell’alimento ad allinearsi molto velocemente e ad oscillare intorno al proprio asse: è questa notevole frizione tra le molecole che produce calore e riscalda quindi la pietanza. Il suo uso è diventato così normale che ormai pochi si pongono il problema se faccia male alla salute mangiare alimenti cotti in quel modo.
Certo nessuno è mai morto dopo aver mangiato un alimento riscaldato a microonde, ma questo non significa che il ripetuto contatto con alimenti così trattati non possa avere conseguenze sulla salute a lungo termine! Il Dott Hertel medico nutrizionista svizzero ha svolto interessanti ricerche in merito all’uso e agli effetti del forno a microonde, riunendo un gruppo di persone che seguivano tutte la stessa dieta macrobiotica con una età compresa tra i venti ed i quarant’anni Il gruppo di persone veniva sottoposto a questo tipo di alimentazione ogni 5 giorni e veniva monitorato ogni cambiamento nel sangue a seguito dell’assunzione di uno o l’altro alimento. Hertel ha così potuto fare queste constatazioni.
L’uso del forno a microonde provoca: una diminuzione dei linfociti (globuli bianchi) subito dopo l’assunzione di cibo riscaldato a microonde, un’alterazione dei meccanismi naturali di riparazione delle cellule ed un forte calo dei valori degli eritrociti, dell’emoglobina e leucociti, valori simili a quelli delle persone che soffrono di anemia.