“Il Sogno” conquista il 28% di share, ma con la metà degli spettatori rispetto al 2014. Cosa è successo? Una questione di orari, metriche Auditel e una tv italiana sempre più complicata da misurare.
Hai guardato Il Sogno con Roberto Benigni su Rai 1 il 19 marzo 2025? Magari ti sei emozionato. Magari hai commentato con amici su WhatsApp. O forse hai letto il giorno dopo che lo show ha fatto “solo” il 28% di share e hai pensato: “Strano, mi sembrava andato bene”.
La verità è che i numeri non mentono. Ma vanno letti bene.
Già, perché lo stesso Benigni, nel 2014, con I dieci comandamenti, aveva fatto il 33% di share. E allora? In dieci anni il pubblico della tv si è dimezzato? I talk show non li guarda più nessuno? Ci stiamo perdendo tutti su Netflix e TikTok? Calma. La realtà è più sfumata di quanto sembri. E per capirla bisogna entrare nel magico (e un po’ oscuro) mondo dell’Auditel.
Un confronto tra 2014 e 2025 che inganna
Numeri simili, ma pubblico diverso
Nel 2014 I dieci comandamenti fece il 33,24% di share. Tradotto: 9,1 milioni di spettatori.
Nel 2025 Il Sogno ha raccolto il 28,06%. Ma gli spettatori reali? 4,4 milioni.
Cioè la metà.
Ora, non serve essere statistici per capire che qualcosa non torna. Cinque punti percentuali di differenza non possono spiegare un calo di pubblico così netto. E infatti, c’è dell’altro.
Fasce orarie e prime serate
Perché l’orologio conta quanto il contenuto
I dieci comandamenti andò in onda dalle 21.24 alle 23.04. Quindi tutta dentro la prima serata. Quella fascia oraria magica in cui tutti sono ancora svegli e non c’è la tentazione di “mi guardo solo il primo pezzo e poi nanna”.
Il Sogno, invece, è partito alle 21.45 e si è concluso dopo mezzanotte. Due ore e un quarto di programma. In parte in prima serata, ma in buona parte in seconda serata, quando la platea televisiva si assottiglia.
Questo cambia tutto. La durata lunga aumenta lo share (perché calano i competitor), ma abbassa il numero medio di spettatori.
Le nuove regole dell’Auditel
Dove sono finiti gli 1,5 milioni di spettatori?
C’è anche un dettaglio tecnico che molti hanno ignorato. Fino al 2022, Auditel includeva nella platea anche una voce chiamata “altre digitali terrestri”, che comprendeva tutti quei canali minori, spesso locali o non codificati.
Dal maggio 2022 questa categoria è stata eliminata. Risultato? Sono spariti dal conteggio circa 1,5 milioni di telespettatori medi. Non perché non esistano più, ma perché non vengono più conteggiati nel totale.
Quindi anche il valore percentuale dello share cambia il suo significato. Se la “torta” è più piccola, anche una fetta più grande può contenere meno persone.
La tv di oggi è meno lineare
Streaming, social e multi-device
Nel 2014 la tv generalista aveva ancora un ruolo centrale. Netflix era agli inizi in Italia. Non c’era l’abitudine di guardare un programma il giorno dopo su RaiPlay o on demand.
Nel 2025 invece la fruizione è frammentata: tablet, smartphone, differita, TikTok che ti spoilera tutto in anticipo. Questo significa che molti utenti non sono più rilevati nei dati Auditel tradizionali, ma vivono l’evento lo stesso. Solo, in modo diverso.
Benigni funziona ancora?
Sì, ma in modo nuovo
La verità è che Roberto Benigni è ancora un gigante televisivo. Lo share del 28% è altissimo per la tv contemporanea. È un risultato da evento, anche se i numeri assoluti non sembrano tali. Il suo linguaggio, la sua capacità di raccontare Dante o la Costituzione con la passione di un poeta e l’energia di un comico, sono ancora unici.
Ma il pubblico di oggi è diverso, e l’industria tv deve adeguarsi.
Conclusione: leggere gli ascolti richiede attenzione
Quando leggi che uno show ha fatto il 30% di share, non pensare subito che sia un flop o un trionfo. Chiediti: a che ora andava in onda? Quanto durava? Come sono cambiate le metriche?
Insomma, i numeri contano, ma senza contesto valgono poco. E nel caso di Benigni, il talento rimane. Cambiano solo le abitudini di chi lo guarda.
E tu? Hai visto Il Sogno in diretta o in differita? Ti ha emozionato come gli show precedenti? Parliamone nei commenti.