Il mondo dell’hip-hop piange un’altra perdita. Young Bleed, pioniere della scena rap di Baton Rouge, è morto sabato scorso a 51 anni dopo le complicazioni di un aneurisma cerebrale.
L’annuncio del figlio
La notizia è stata data lunedì dal figlio maggiore Ty’Gee Ramon attraverso Instagram. “Mio padre ha guadagnato le sue ali”, ha scritto, definendo l’accaduto “irreale” e promettendo di continuare l’eredità paterna.
Ty’Gee ha spiegato che suo padre non aveva mai avuto “veri problemi di salute”, ma soffriva di pressione alta e prendeva regolarmente le medicine. Ha descritto l’emergenza sanitaria che l’ha portato in ospedale come “una cosa naturale”.
L’ultima performance e il ricovero
Young Bleed, nato Glenn Clifton Jr., era stato ricoverato d’urgenza in ospedale pochi giorni dopo un’acclamata esibizione al Cash Money Verzuz No Limit durante il ComplexCon a ottobre.
Tameka Long, madre di suo figlio di 10 anni, aveva confermato che il rapper aveva la pressione alta e problemi cardiaci. Era finito in terapia intensiva con il ventilatore dopo aver subito un aneurisma cerebrale causato da emorragia interna.
Anche la madre di Young Bleed aveva confermato che il ricovero era stato completamente inaspettato, aprendo una raccolta fondi su GoFundMe per aiutare con le spese mediche.
La carriera che ha fatto storia
Young Bleed ha messo Baton Rouge sulla mappa dell’hip-hop alla fine degli anni ’90. La sua fama è esplosa con la collaborazione con Master P nella colonna sonora “I’m Bout It” del 1997.
Il suo album del 1998, “My Balls and My Word”, pubblicato sotto l’etichetta No Limit di Master P, è diventato disco d’oro e ha raggiunto la Top 10 della Billboard 200.
Ha continuato a fare quello che amava fino alla sua morte a 51 anni, lasciando un segno indelebile nella scena rap del Sud degli Stati Uniti.
E tu, conoscevi la musica di Young Bleed? Qual è la tua canzone preferita del rapper? Scrivimi nei commenti per ricordarlo insieme.




