Netflix ci regala un nuovo ritratto di Ilary Blasi, una delle figure più chiacchierate dello spettacolo italiano. La serie Ilary promette di svelarci i dettagli della sua quotidianità, ma il risultato è un mix di luci e ombre che lascia più dubbi che entusiasmi. Dopo il successo di Unica, questa seconda stagione tenta di ampliare l’esperimento, ma il sapore di “commercialata” si fa sentire forte e chiaro.
Un reality o un copione ben scritto?
La serie ci presenta Ilary come non l’abbiamo mai vista: tra chiacchiere con le amiche, bicchieri di vino (tanti) e improbabili avventure, come la decisione “de botto” di iscriversi a Criminologia. Non manca il gossip: l’amore con il misterioso Bastian prende il centro della scena, e finalmente sentiamo la sua voce. “Per lei sto imparando l’italiano”, dice con un accento che sembra il doppiaggio di un film anni ’80. La loro relazione è raccontata come una favola moderna, ma i dialoghi non riescono mai a convincere del tutto. Sembrano scritti più per un copione che per una realtà spontanea.
E poi c’è la nonna Marcella, vero punto di riferimento emotivo della serie. La loro interazione è dolce, autentica, e regala uno dei momenti più toccanti dell’intera stagione. Ma è qui che arriva il primo grande assente: i figli di Ilary. Nessuna traccia di Christian, Chanel o Isabel. Una scelta probabilmente fatta per tutelarli, ma che rende il quadro familiare incompleto, quasi artificioso.
La criminologia e le risate involontarie
Il momento più surreale? La decisione di Ilary di seguire lezioni private di Criminologia con Federica Sciarelli. La conduttrice di Chi l’ha visto? non si risparmia battute: “Lo fai per capire come ammazzare il tuo ex marito?” Il test d’ammissione, con domande che sembrano prese da un quiz televisivo, sfiora la parodia. Non è un caso che la serie sembri a tratti una versione estesa della brillante imitazione di Ilary offerta da Valentina Barbieri al Gialappa’s Show. Ammettiamolo: la Barbieri ci ha fatto ridere di più. Svetlana, la tata di casa Blasi, richiama Evelyn della parodia dei Gialappi, e la realtà si confonde con la satira.
Un esperimento di marketing personale
Con Ilary, Netflix cerca di trasformare la conduttrice in un brand a tutto tondo. Ma quanto di questa “vita vera” è davvero autentico? La sensazione è che ogni scena sia studiata nei minimi dettagli per costruire un’immagine di Ilary forte, ironica e capace di far fronte a ogni ostacolo. Le battute colorite e il turpiloquio, parte del suo carisma ruspante, diventano quasi un marchio di fabbrica. Ma questa strategia rischia di allontanare la percezione della “ragazza della porta accanto” che il pubblico tanto ama.
E poi c’è il gossip, il vero motore di tutta la serie. Ilary sembra aver capito che la sua vita privata, raccontata direttamente da lei, è il prodotto più vendibile al momento. Ma proprio questa focalizzazione rischia di trasformarla in una caricatura di se stessa, allontanandola dalla televisione tradizionale per relegarla a un eterno reality.
I momenti più riusciti
Nonostante tutto, alcuni momenti brillano davvero. La nonna Marcella, con la sua saggezza e la sua dolcezza, regala un tocco di autenticità che manca altrove. Le scene in cui Ilary si racconta senza filtri, soprattutto nel rapporto con Bastian, riescono a coinvolgere. “La vita è una festa”, dice Ilary alla fine della serie, e per un attimo crediamo davvero che il suo ottimismo possa contagiarci.
Le ambientazioni tra Ponza e Tokyo sono visivamente accattivanti, e l’apparizione finale di Michelle Hunziker aggiunge un tocco glamour. Ma queste chicche non bastano a mascherare la sensazione che il progetto sia più un’operazione commerciale che un racconto sincero.
Un successo annunciato, ma convincerà?
Non c’è dubbio che Ilary troverà il suo pubblico. La curiosità per la vita della conduttrice è alta, e Netflix sa come creare un prodotto accattivante. Ma per chi cerca qualcosa di più di un reality mascherato da documentario, questa serie potrebbe risultare deludente. La seconda stagione è già in programma, ma viene da chiedersi se Ilary riuscirà a mantenere l’equilibrio tra spettacolo e autenticità.
E voi, cosa ne pensate? Questa nuova versione di Ilary vi ha convinto o preferite la comicità della sua imitazione? Scrivetelo nei commenti: siamo curiosi di sapere se questa “vita vera” ha conquistato anche voi o se, come noi, avreste preferito un pizzico di ironia in più.
La Recensione
Ilary
Un ritratto intimo di Ilary Blasi tra autenticità forzata e gossip. Intrattiene, ma sa di marketing più che di verità.
PRO
- Scopri il lato privato e ironico di Ilary Blasi, con momenti di leggerezza e qualche tocco emozionante.
CONTRO
- Le dinamiche sanno di forzato e poco autentico.
- Il gossip domina, ma senza vere rivelazioni interessanti.
- La parodia di Valentina Barbieri risulta più divertente e incisiva dell’originale.