Il mercato dell’Inter senza fuochi d’artificio ma funzionale
Più di qualcuno, tra i tifosi nerazzurri, ha storto il naso al termine della campagna acquisti estiva. Al gong,giunto alle ore 23 di giovedì 31 agosto, in tanti, forse troppi, hanno giudicato sotto le aspettative il mercato effettuato dalla dirigenza nerazzurra, condotto da Walter Sabatini e dal d.s. Piero Ausilio. Ma siamo proprio certi che sia così? Siamo proprio convinti che la campagna di rafforzamento posta in essere dal club di corso Vittorio Emanuele possa definirsi insoddisfacente?
Certo, durante l’estate si sono susseguiti una serie di nomi altisonanti che lasciavano presagire ad un’opera di rafforzamento esaltante, simile a quella che hanno effettuato i “cugini” rossoneri. Di Maria, Vidal, Nainggolan, Schick, tutti profili accostati all’Inter, tutti calciatori di primissimo livello che avrebbero candidato i nerazzurri tra i favoriti per lo scudetto. Ed invece nell’ultimo giorno utile per fare acquisti è approdato sotto l’ombra della Madonnina, Yann Karamoh, giovane trequartista, all’occorrenza “falso nueve”, classe 1998, tante qualità ma poca esperienza in campo internazionale. Indubbiamente questo diamante grezzo andrà plasmato con cura e attenzione da Luciano Spalletti, il quale gradualmente lo integrerà nelle dinamiche del calcio italiano, ma non è detto che fra qualche anno potremo parlare di un’Inter che possieda in casa un campione, giunto in Italia dal Caen, senza particolari clamori. Ovviamente non va dimenticato che negli ultimi giorni di mercato, Sabatini e Ausilio non siano riusciti nel compito di ingaggiare un difensore centrale che possa rinfoltire la batteria a disposizione del tecnico di Certaldo, perché oltre ai titolari Miranda e Skriniar, l’ex allenatore della Roma potrà fare leva solo su Ranocchia, tolto dal mercato proprio agli ultimi istanti, nonostante avesse molte richieste dai club di Premier League e sul giovanissimo Vanheusden, classe 1999.
Sia per Mustafi dell’Arsenal che per Mangala di proprietà del Manchester City non vi è stato nulla da fare, ragion per cui sino a gennaio bisognerà confidare sui calciatori a disposizione, con la possibilità che anche D’Ambrosio possa adattarsi, nell’eventualità, al ruolo di centrale difensivo, sperando che infortuni e lunghe squalifiche stiano alla larga dalla banda nerazzurra.
Detto ciò, però, non bisogna dimenticare che nel corso di questa lunga e calda estate fatta di trattative, colpi e smentite, siano approdati alla corte di Luciano Spalletti anche Skriniar, Borja Valero, Vecino e Dalbert, calciatori funzionali al modulo tattico del tecnico toscano, titolari inamovibili nel suo “4-2-3-1” e tutto ciò in queste prime due giornate si è già notato. L’Inter naviga a punteggio pieno, a quota sei, reduce da due vittorie soddisfacenti, inanellate al cospetto di Fiorentina e Roma, dando la sensazione di essere in forma e di aver recepito al meglio i dettami dell’abile ed astuto allenatore di Certaldo. Poi ovviamente il fiore all’occhiello della rosa nerazzurra resta Mauro Icardi, bomber infallibile con già quattro centri in campionato.
L’attaccante argentino sta vivendo un magic moment, fresco di convocazione anche nella nazionale albiceleste guidata dal c.t. Sampaoli. Un periodo d’oro per Maurito che vorrà trascinare per mano l’intera squadra, nutrendo elevati obiettivi, al fine di smentire tutti coloro che hanno giudicato sotto le aspettative la campagna di rafforzamento effettuata dalla premiata ditta Sabatini-Ausilio.