Situazione tutt’altro che appagante e tranquilla in casa Inter. Il pre campionato lascia in eredità alla squadra di Roberto Mancini, risultati insoddisfacenti e un sistema di gioco che stenta a decollare. Dopo le due vittorie di Riscone di Brunico contro lo Stuttgarter Kickers e il Carpi, ecco le sconfitte in sequenza contro Bayern Monaco, Milan,Real Madrid e Galatasaray. Qualche sprazzo di luce si è avuta nell’amichevole di Parma, con il 2-0 rifilato all’Athletic Bilbao con le reti di Jovetic (al primo sigillo nerazzurro) e Icardi per poi ripiombare di nuovo nell’oblio nel trofeo Tim di Reggio Emilia quando i nerazzurri hanno impattato per 2-1 contro il Milan e sono usciti con le ossa rotte nel confronto contro il Sassuolo che si è imposto con una rete di Defrel.
È pur sempre calcio d’agosto, il risultato come spesso si dice non conta e rappresenta un aspetto totalmente marginale ma da ciò che si è visto in campo in queste prime uscite sono tre i campanelli d’allarme. Il primo riguarda la difesa, in più di un’ occasione, soprattutto quando i nerazzurri hanno affrontato compagini di livello internazionale, la retroguardia ha sofferto parecchio le avanzate avversarie e il duo Miranda- Murillo non è apparso ancora collaudato e affidabile. In sintesi nulla di nuovo rispetto a Ranocchia e Juan Jesus, probabilmente ci vorrà ancora del tempo per oliare i meccanismi in difesa, lo stesso Mancini ai microfoni dei giornalisti non è apparso preoccupato di ciò, anzi ha affermato che la vera Inter la si potrà ammirare non prima della quinta giornata di campionato, ad oggi occorre avere pazienza e attendere che i movimenti tattici vengano assimilati alla perfezione.
Altra nota dolente messa in mostra in questo deludente pre campionato riguarda la fase d’attacco. Le punte nerazzurre sono andate poche volte al tiro, in molte circostanze i grattacapi forniti alle difese avversarie sono stati nulli e l’intesa tra Jovetic e Icardi va assolutamente perfezionata. Di certo sia il bomber argentino che la stella montenegrina non hanno dimenticato come impensierire i portieri avversari, però anche in questo caso il processo d’intesa richiede tempo e allenamento.
Dulcis in fundo anche il lavoro del centrocampo è apparso poco in linea con i dettami tattici di Roberto Mancini. Kondogbia sembra soffrire la preparazione atletica nerazzurra e in più di un’occasione è sembrato un corpo estraneo all’interno della squadra, anche Kovacic sperimentato a volte davanti la difesa, altre volte nella linea a quattro mediana, non è sembrato particolarmente a suo agio rappresentando paradossalmente un equivoco tattico. Le uniche note positive sono giunte da Hernanes che sembra a suo agio nell’agire da rifinitore dietro le due punte e Brozovic che pare mostrare uno stato di forma impeccabile non disdegnando incursioni in area di rigore e conclusioni a rete, come testimonia il goal realizzato nel trofeo Tim contro i “cugini” del Milan.
In fase di mercato, abbandonata la pista Felipe Melo che nella giornata di ieri ha firmato il prolungamento del contratto con il Galatasaray, l’idea di Mancini resta fissa per Perisic. Il Wolfsburg per bocca del direttore sportivo ha lasciato intendere che l’Inter non ha le possibilità economiche per accaparrarsi l’esterno croato però i nerazzurri non demordono in questa trattativa e fino all’ultimo minuto di questa finestra di mercato tenteranno di far suo questo giocatore richiestissimo dal tecnico jesino che completerebbe lo scacchiere tattico dell’Inter.
Ora non resta che affrontare l’Aek Atene domenica sera, nell’ultimo test ufficiale prima del debutto in campionato il 23 agosto contro l’Atalanta. In quel caso non saranno ammessi esperimenti, non ci saranno giustificazioni, ciò che conterà sarà partire con il piede giusto ed incamerare i primi tre punti in stagione perché dopo una campagna acquisti faraonica condotta dal duo Ausilio-Fassone, con il benestare del presidente Thohir, il popolo nerazzurro è stufo di aspettare e vuole che i propri idoli, la propria squadra conduca un’annata da vera e assoluta protagonista.