Se ti dicessi che hanno messo insieme Siani e Pieraccioni in un unico film, probabilmente penseresti a una combo vincente, tipo pasta e pomodoro o Bud Spencer e Terence Hill. Invece quello che ne è uscito è più simile a una pizza con l’ananas: qualcosa che sulla carta potrebbe anche funzionare, ma che in pratica lascia un retrogusto strano.
Quando 1+1 fa meno di 2
“Io e te dobbiamo parlare”, diretto da Alessandro Siani, parte da un’idea che in teoria avrebbe dovuto far esplodere il botteghino: unire due dei comici italiani più redditizi degli ultimi vent’anni. Siani e Pieraccioni interpretano Antonio e Pieraldo, due poliziotti pasticcioni che non ne combinano una giusta. E fin qui, il classico dei classici della commedia all’italiana.
Ma il problema nasce proprio qui: il film si apre con un inseguimento action a sirene spiegate (girato anche piuttosto bene, va detto) e poi… si perde in una serie di gag slegate tra loro come vagoni di un treno deragliato. La sensazione è quella di guardare uno spettacolo di cabaret allungato a 95 minuti, più che un film con una sua coerenza narrativa.
La trama (o quel che ne rimane)
Antonio (Siani) e Pieraldo (Pieraccioni) sono colleghi in divisa con un passato complicato: Matilde (Brenda Lodigiani), attuale compagna di Pieraldo, è l’ex moglie di Antonio, con cui ha avuto una figlia, Maria (Gea Dall’Orto). Nel frattempo, Antonio ha una cotta per Sara (Francesca Chillemi), poliziotta della postale.
I due si ritrovano coinvolti in un “pericoloso” caso che dovrebbe essere il motore della narrazione. E dico “dovrebbe” perché in realtà questa linea narrativa è solo un pretesto per inanellare una serie di situazioni comiche che, purtroppo, sembrano pensate più per uno show televisivo degli anni ’90 che per un film del 2024.
Due stili comici che non si fondono
Qui sta il cuore del problema: Siani e Pieraccioni hanno due approcci diversi alla comicità. Il primo vive dell’immediatezza dello sketch, quasi da stand-up comedian; il secondo costruisce la risata sulla situazione, con un ritmo più dilatato e una costruzione più articolata del momento comico.
Mettere insieme questi due stili avrebbe richiesto una sceneggiatura capace di creare situazioni in cui entrambi potessero brillare, invece di affidarsi semplicemente alla loro presenza scenica. Purtroppo, quella scritta da Siani, Gianluca Bernardini e lo stesso Pieraccioni sembra più una collezione di battute che una storia coesa.
Il cast di supporto (la vera salvezza)
Se c’è qualcosa che funziona in “Io e te dobbiamo parlare” è il cast di supporto. Brenda Lodigiani dimostra di avere tempi comici eccellenti, Sergio Friscia porta la sua consueta simpatia, ma la vera stella è Giovanni Esposito, protagonista delle uniche sequenze davvero divertenti del film.
Francesca Chillemi, nel ruolo dell’amore impossibile di Antonio, fa quello che può con un personaggio scritto in modo piuttosto superficiale. E qui arriviamo a un altro problema: i personaggi femminili sono poco più che funzioni narrative, senza una vera profondità o evoluzione.
La crisi della commedia italiana
“Io e te dobbiamo parlare” vorrebbe essere una risposta alla crisi della commedia italiana, ma finisce per esemplificare esattamente i problemi che l’hanno generata. La commedia, anche quando punta alla risata immediata, ha bisogno di una storia solida, non solo di equivoci e siparietti.
Il pubblico è cambiato: oggi al cinema ci vanno principalmente gli under 40, mentre il target over 45 (a cui sembra rivolgersi questo film) si è spostato sulle piattaforme streaming. E chi va al cinema è più esigente, vuole storie che abbiano sostanza anche quando fanno ridere.
Un’opportunità sprecata
La cosa frustrante è che c’era davvero potenziale in questa operazione. L’idea di una commedia poliziesca alla “Starsky & Hutch” con Siani e Pieraccioni poteva funzionare benissimo. Immagina le possibilità: inseguimenti comici, situazioni paradossali, una vera indagine condotta in modo assurdo… Invece, tutto si riduce a una serie di battute che sembrano pescate da repertori già visti.
Con una durata di 95 minuti, il film risulta comunque snello, ma paradossalmente sembra anche troppo lungo per quello che offre. E questo è sempre un segnale preoccupante.
Il verdetto finale
“Io e te dobbiamo parlare” è un film che vive esclusivamente di sketch, senza riuscire a trasformarsi in una commedia cinematografica compiuta. È come un pranzo di Natale dove tutti gli zii provano a raccontare barzellette contemporaneamente: qualche risata scappa, ma alla fine ti resta solo un senso di confusione.
La valutazione di 4,2/10 su IMDb sembra crudele, ma non del tutto ingiustificata. Il film ha momenti divertenti, ma sono troppo isolati per salvare l’insieme. La sensazione è quella di un’occasione sprecata, di un’idea forte (la coppia Siani-Pieraccioni) che avrebbe meritato una scrittura più attenta e una regia più incisiva.
Se sei un fan accanito di uno dei due protagonisti, probabilmente troverai comunque qualcosa da apprezzare. Per tutti gli altri, questo è un film che puoi tranquillamente aspettare che arrivi in streaming (lo trovi già a noleggio su diverse piattaforme a partire da 3,99€).
E tu, hai già visto “Io e te dobbiamo parlare”? Pensi che sia ingiusto bocciare questa accoppiata comica o condividi l’opinione che potevano fare molto di più? Raccontaci la tua esperienza nei commenti, siamo curiosi di sapere se qualcuno è riuscito a trovare più momenti esilaranti di quelli che abbiamo individuato noi!
La Recensione
Io e te dobbiamo parlare
"Io e te dobbiamo parlare" è l'esperimento che mette insieme due attori famosi della comicità italiana, Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni, in una commedia poliziesca che dovrebbe risollevare il genere. Purtroppo, il risultato è una serie di sketch sconnessi che non riescono a creare una narrazione fluida, rivolgendosi a un pubblico over 45 con un umorismo datato che non conquista le nuove generazioni.
PRO
- L'idea sulla carta è intrigante: due rivali del box office insieme
CONTRO
- Comicità basata esclusivamente su sketch e non su una trama solida
- Nonostante il potenziale, la chimica tra i due protagonisti non decolla