Bilancio della tre giorni europea, che ha visto nelle vesti di protagonista, le squadre italiane sia in Champions League che Europa League.
Nella massima competizione, della coppa dalle grandi orecchie, provengono liete notizie dalla Juventus e dal Napoli. I bianconeri hanno surclassato i modesti croati della Dinamo Zagabria con un perentorio 0-4 che dona fiducia, autostima e ribadisce la compattezza di un organico costruito in estate per primeggiare anche aldilà dei confini nazionali. Allegri aveva anticipato questa sfida affermando che dai bianconeri ci si aspetta che vincano le gare puntualmente per tre a zero, sollevando l’attenzione sull’umiltà e una buona dose di carica agonistica che non deve mai mancare. A Zagabria, la Vecchia Signora, è stata impeccabile, pur non brillando in maniera eccelsa e seppur affrontando non di certo un top club internazionale, ha dato dimostrazione di forza e aggressività, un mix determinante per andare lontano in Europa. Il Napoli è stato travolgente. I partenopei hanno schiantato i più quotati portoghesi del Benfica, con un 4-2 che resterà negli annali della storia del club azzurro. Rete di Hamsik, la sua numero 101 con la maglia dei partenopei, doppietta di un irresistibile Mertens e penalty realizzato dall’infallibile Milik, sono state queste le firme di una serata stellare che ha etichettato il “San Paolo” come palcoscenico di primissimo livello. La banda di Sarri ha convinto dal punto di vista temperamentale e dell’organizzazione di gioco. Affrontare i campioni di Portogallo in carica non era affatto una banalità e gli azzurri se la sono cavata in maniera egregia, strappando applausi dalla critica e dal proprio pubblico festante che ha riempito in maniera calorosa lo stadio. Con questo successo, il Napoli, si lancia al primo posto in classifica nel girone B e la prossima gara contro i turchi del Besiktas, potrebbe rappresentare il primo match-point a disposizione per chiudere, addirittura, il discorso inerente il passaggio del turno agli ottavi di finale.
In Europa League sorride la Roma. I capitolini si sono lasciati dietro le spalle l’ultima sconfitta rimediata in campionato contro il Torino, per rilanciarsi alla grande al cospetto dei romeni dell’ Astra Giurgiu. Un 4-0 in cui Totti, sceso in campo per gli interi 90 minuti, è stato il protagonista assoluto, fornendo due assist decisivi e giocate di altissimo livello. Le reti sono state messe a segno da Strootman al 15’,raccogliendo un assist su calcio di punizione del capitano giallorosso. A raddoppiare ci pensa il difensore argentino Fazio al 47’. Nella ripresa,dopo due minuti dall’avvio, Fabrizio commette un goffo intervento, all’interno della propria area, propiziando l’autorete del provvisorio 3-0. Chiude i conti Salah, capitalizzando al meglio un passaggio filtrante dell’inossidabile Totti. Soddisfatta anche la Fiorentina, che al “Franchi”, liquida gli azeri del Qarabag con un sontuoso 5-1. Però il risultato non inganni, in quanto gli ospiti si sono resi pericolosi in maniera rilevante soprattutto nella prima mezzora di gara. Al 30’ a seguito dell’espulsione rifilata ai danni di Yunuszada, la trama del match è cambiata, con i viola che hanno preso il sopravvento. La gara si sblocca al 39’ con Babacar, per poi trovare il raddoppio al 43’ con Kalinic, abile a scagliare in rete un retropassaggio di tacco, in area, di Cristoforo, realizzando la rete più bella della serata d’Europa League, soprattutto dal punto di vista della costruzione. Il tris giunge in pieno recupero, della prima frazione di gioco, al 47’, con l’impeccabile Babacar. Nella ripresa si esalta Zarate che al 63’ con un tiro imparabile e al 78’ su calcio di punizione, mette a segno la sua doppietta personale, con tanto di dedica alla moglie alle prese con particolari condizioni di salute. Il match si chiude,al 92’,con la rete della bandiera del Qarabag, realizzata da Ndlovou, autore di un goal splendido per quanto concerne l’esecuzione. Serata amara, invece, per il Sassuolo che contro i belgi del Genk, crolla per 3-1. Ad aprire le danze ci pensa Karelis all’ 8’ minuto. A seguire, a firmare il raddoppio, è il turno di Bailey al 25’. Nel secondo tempo il terzo goal dei padroni di casa è firmato da Buffel al 61’. Utile solo per gli almanacchi la rete da fuori area di Politano al 65’. La banda di Di Francesco, rimaneggiata per otto/undicesimi rispetto all’ultima gara di campionato, ha sofferto la maggiore esperienza e l’organizzazione corale di gioco dei belgi che hanno controllato agevolmente il match dinnanzi ad un Sassuolo meno brillante e propositivo rispetto alle ultime uscite. Ennesimo ko pesante, che ha sollevato molteplici critiche, quello rimediato dall’ Inter al cospetto dello Sparta Praga. I cechi passano in vantaggio al 7’ con Kadlec, per poi raddoppiare, sempre con il numero settantasette, al 25’, approfittando di una dormita generale della difesa nerazzurra, in occasione di un calcio di punizione a ridosso della propria area di rigore. Al 71’,l’Inter, tenta di riaprire il match con una combinazione vincente tra Eder e Palacio, con quest’ultimo che va a segno con un tiro angolato sul secondo palo, ma al 76’, in seguito agli sviluppi di un calcio di punizione decretato dal direttore di gara per un intervento falloso di Ranocchia, punito con il cartellino rosso ai danni del difensore, è Holek a siglare il goal del definitivo 3-1 che spegne ai nerazzurri ogni possibilità di rimonta. Al termine della gara, il tecnico dell’ Inter, Frank De Boer, non ha lesinato giudizi negativi nei confronti dei suoi calciatori, apparsi svagati e demotivati, riuscendo nell’ardua impresa di fare peggio rispetto a quanto visto nel primo match della fase a gironi contro gli israeliani dell’ Hapoel Beer-Sheva. L’allenatore olandese ha utilizzato la parola “dilettanti” per etichettare la prestazione fornita dai suoi uomini, nettamente al di sotto delle aspettative, rendendo, ora, difficoltoso il percorso verso la qualificazione ai sedicesimi di finale.