Lunghi capelli spettinati, giacca dell’esercito, cipiglio fiero: abbiamo tutti una chiara idea di chi sia John Rambo, il personaggio cucito addosso a Sylvester Stallone, che lo ha interpretato magistralmente per ben cinque film, dal 1982 in avanti.
Eppure il vero John Rambo non è un uomo in carne e ossa come siamo abituati a pensarlo, bensì… di carta e inchiostro.
La storia di uno dei più famosi veterani della guerra nel Vietnam che tanto ci ha fatto innamorare sul grande schermo, è infatti tratta dal libro “Primo sangue” scritto da David Morrell nel 1972, dieci anni prima l’uscita del film da esso tratto.
Un libro thriller estremamente coinvolgente, che impegnò l’autore per molti anni.
Come dichiarato da egli stesso durante un’intervista, non era tanto l’ispirazione circa la trama generale e il dipanarsi degli eventi, a mancargli, quanto piuttosto l’idea di come chiamare il proprio protagonista, al quale per molte pagine aveva attribuito unicamente un nome fittizio, che non lo convinceva appieno.
Quando ormai era sul punto di perdere la speranza, però, ecco che si accese una lampadina, nella sua mente.
Un giorno infatti, mentre era nella propria abitazione intento a scrivere il romanzo, la moglie di Morrell rincasò portando con sè un bel cesto di mele della varietà Rambo (nome che a sua volta deriva dal cognome del pioniere che introdusse i semi di tale tipologia di frutto nel nord degli Stati Uniti).
Guarda, pensa, ispirati: è il processo alla base di ogni scrittore, e così è stato per David Morrell, che da quel giorno, grazie a quel cesto di mele succulente posate quasi casualmente, o forse per volere del destino, davanti ai suoi occhi, ebbe il lampo di genio su come chiamare definitivamente il protagonista del suo “Primo Sangue“.
Ecco la nascita di un’idea. Ecco la nascita di un eroe.
Ecco la nascita di John Rambo.