Si apre un nuovo capitolo nella carriera di Lorenzo Cherubini. Il 16 maggio 2025, Jovanotti presenterà “Occhi a cuore”, brano che farà parte del suo nuovo progetto discografico “Il corpo umano VOL. 1”. Prodotta da Dardust, musicista e producer tra i più ricercati del panorama italiano, questa traccia segna un ritorno alla leggerezza per l’artista toscano, che abbraccia nuovamente la filosofia del “qui e ora” dopo un periodo di riflessioni profonde.
Con testi scritti a quattro mani con lo stesso Dardust, “Occhi a cuore” si configura come un manifesto della spontaneità ritrovata, un inno alla gioia immediata e genuina che ricorda l’entusiasmo adolescenziale, capace di godere pienamente dell’attimo senza le zavorre accumulate negli anni.
L’addio all’attesa
Il brano si apre con una serie di “ho smesso di” che stabiliscono immediatamente il tono: Jovanotti sta facendo i conti con abitudini che ha deciso di abbandonare. “Ho smesso di aspettare di essere immortale / Guardando andare via la gente senza più tornare” – versi che rivelano una nuova consapevolezza della fragilità e della temporaneità dell’esistenza umana.
Particolarmente significativo è il passaggio “Ho smesso di aspettare in fila per entrare / Nei posti dove poi non ci volevo neanche andare”, che rappresenta una ribellione contro le convenzioni sociali e le pressioni esterne che spesso ci spingono verso esperienze che non desideriamo realmente.
La metafora dei “pugni chiusi in tasca che si aprono come fiori” suggerisce una trasformazione della rabbia in creatività, dell’energia negativa in espressione artistica quando questi pugni vengono tirati fuori “per suonare i miei tamburi”. È un’immagine potente di liberazione emotiva attraverso la musica.
L’eternità nell’istante
Il pre-ritornello introduce una dimensione cosmica: “Siamo qua, a un certo punto dell’eternità”. Questa prospettiva universale è subito ancorata a un’immagine terrena e concreta: “Su una strada d’asfalto che va verso un salto nel buio”. Il contrasto tra l’eterno e l’immediato crea una tensione poetica che è tipica dello stile di Jovanotti, capace di unire riflessioni filosofiche e immagini quotidiane.
La citazione nietzschiana “Che partorirà una stella danzante” (da “Così parlò Zarathustra”) aggiunge profondità, suggerendo che dall’oscurità e dal caos può nascere bellezza e creatività. È un’allusione al potere trasformativo del buio e dell’incertezza, temi che percorrono l’intero brano.
L’innocenza ritrovata
Il ritornello rappresenta il cuore concettuale del brano: “Occhi a cuore come ragazzini al mare”. Questa immagine evoca uno stato d’animo di meraviglia pura e innocente, quella capacità di stupirsi e innamorarsi tipica dell’adolescenza, quando le emozioni sono vissute con intensità totale.
La “voglia di dimenticare” elenca una serie di pesi da cui liberarsi: “le storie finite / Le facce incazzate, le gomme bucate / Le vite passate ad avere pazienza”. Questi elementi rappresentano il bagaglio di delusioni, frustrazioni e compromessi che accumuliamo con l’età adulta. La conclusione “faccio senza” è una dichiarazione di libertà, un rifiuto di portare con sé questi pesi.
La liberazione dal superfluo
La seconda strofa continua l’elenco di attese abbandonate, ora con un tono quasi ironico: “Che arrivi il Carnevale, la pace universale / Ho smesso di aspettare il mio momento per spaccare”. Jovanotti prende le distanze sia dalle piccole attese quotidiane che dalle grandi aspettative utopiche, suggerendo che vivere nel presente significa accettare la realtà per quello che è, senza proiettarsi costantemente in un futuro idealizzato.
I versi “Ho smesso di iniziare e poi subito finire / Ho smesso di parlare se non ho niente da dire” rivelano una nuova maturità, una volontà di essere più autentico e coerente. Questo tema dell’autenticità è centrale nella poetica di Jovanotti, e qui viene collegato alla capacità di vivere pienamente il momento presente.
Il viaggio verso la luce
Il secondo pre-ritornello mantiene la struttura del primo, ma cambia le immagini: la strada d’asfalto diventa “una cabrio lanciata” e il salto nel buio si trasforma in “un punto di fuga”. Questo passaggio suggerisce un’evoluzione da una situazione di incertezza a una di maggiore libertà e scelta consapevole. La “meta distante” e la “luce accecante” rafforzano questa sensazione di movimento verso una destinazione luminosa, anche se ancora indefinita.
Il ponte emotivo
Il bridge introduce nuovi elementi emotivi: “Che arrivi il tempo bello, che torni mio fratello”. Questo riferimento personale aggiunge un tocco di intimità e nostalgia al brano, pur mantenendo il rifiuto dell’attesa con “è lo stesso, vivo adesso”.
L’immagine della “sentinella di guardia la notte” evoca un senso di vigilanza e consapevolezza anche nell’oscurità, mentre “con le stelle si tracciano rotte” suggerisce che anche nel buio esistono punti di riferimento. La ripetizione di “occhi a cuore” come “parola d’ordine” trasforma questa espressione in un mantra di positività e apertura emotiva.
La promessa a se stesso
Il ritornello finale presenta una leggera variazione: “Voglia di lasciare andare” sostituisce “Voglia di dimenticare”, suggerendo un’evoluzione dalla semplice rimozione a un processo più consapevole di accettazione e superamento. Il brano si chiude con “Vivo adesso, l’ho promesso”, una dichiarazione che trasforma questa filosofia di vita in un impegno personale, una promessa che l’artista fa a se stesso.
Da un punto di vista musicale, la produzione di Dardust offre la cornice perfetta per questo viaggio emotivo, bilanciando momenti più introspettivi con aperture melodiche che sostengono l’energia liberatoria del ritornello.
“Occhi a cuore” si configura così non come un semplice inno alla spensieratezza, ma come una riflessione profonda sulla capacità di ritrovare la meraviglia e l’entusiasmo in un’età adulta spesso appesantita da aspettative, rimpianti e convenzioni.
E tu, riesci ancora ad avere gli “occhi a cuore come ragazzini al mare”? Quali sono le “attese” da cui vorresti liberarti per vivere più pienamente il presente? Condividi la tua esperienza nei commenti, siamo curiosi di sapere se anche tu stai cercando di ritrovare quella spontaneità che Jovanotti celebra in questo brano!
I dati della canzone
- Titolo: “Occhi a cuore”
- Artista: Jovanotti
- Album: Il corpo umano VOL. 1
- Data di uscita: 16 maggio 2025
- Produttore: Dardust
- Autori: Jovanotti & Dardust
Il testo di Occhi a cuore di Jovanotti
[Strofa 1]
Ho smesso di aspettare di essere immortale
Guardando andare via la gente senza più tornare
Ho smesso di aspettare in fila per entrare
Nei posti dove poi non ci volevo neanche andare
I pugni chiusi in tasca che si aprono come fiori
Quando li tiro fuori per suonare i miei tamburi
La vado a prendere ora la luna sopra al mare
Ho smesso di aspettare l’alba dentro l’imbrunire
[Pre-Ritornello 1]
Siamo qua, a un certo punto dell’eternità
Su una strada d’asfalto chе va verso un salto nel buio
Che partorirà una stеlla danzante
[Ritornello]
Occhi a cuore come ragazzini al mare
Voglia di dimenticare le storie finite
Le facce incazzate, le gomme bucate
Le vite passate ad avere pazienza, faccio senza
[Strofa 2]
Che arrivi il Carnevale, la pace universale
Ho smesso di aspettare il mio momento per spaccare
La gloria generale, la fine del dolore
Ho smesso di aspettare l’effetto quando sale
Ho smesso di iniziare e poi subito finire
Ho smesso di parlare se non ho niente da dire
Ho smesso di aspettare che il mondo si risolva
Che il ghiacciaio si sciolga
[Pre-Ritornello 2]
Siamo qua, a un certo punto dell’eternità
Su una cabrio lanciata che va verso un punto di fuga
Una meta distante, una luce accecante
[Ritornello]
Occhi a cuore come ragazzini al mare
Voglia di dimenticare le storie finite
Le facce incazzate, le gomme bucate
Le vite passate ad avere pazienza, faccio senza
[Bridge]
Che arrivi il tempo bello, che torni mio fratello
Che inizi Carosello, è lo stesso, vivo adesso
Sentinella di guardia la notte, fammi entrare nel buio che c’è
Con le stelle si tracciano rotte, la parola d’ordine è
Occhi a cuore, occhi a cuore, occhi a cuore
Occhi a cuore come un ragazzino al mare
(Come un ragazzino al mare)
Vivo adesso, vivo adesso
Vivo adesso, l’ho promesso
[Ritornello]
Occhi a cuore come ragazzini al mare
Voglia di lasciare andare le storie finite
Le facce incazzate, le gomme bucate
Le vite passate ad avere pazienza, faccio senza
Vivo adesso, l’ho promesso