Kazuyoshi Miura: il calciatore eterno
Una storia dai connotati irreale proviene dal lontano Oriente e più specificatamente dal Giappone. Kazuyoshi Miura, più noto con il nome di Kazu, è al momento il calciatore più anziano ancora in attività. Alla soglia dei 51 anni, l’attaccante nipponico ha prolungato per un’altra stagione il suo contratto con lo Yokohama FC, diventando così il calciatore più longevo impegnato sui campi di gioco. In cima a questa speciale classifica vi è il centrocampista inglese Stanley Matthews che calcò il rettangolo verde sino alla veneranda età di 52 anni. A questo punto della carriera Miura punta ad abbattere questo record, con lo scopo di essere ricordato come il calciatore più anziano, tutt’oggi impegnato a rincorrere un pallone. La carriera di Kazu ebbe inizio nel 1986 in Brasile, tra le fila del Santos.
Tra le fine degli anni ’80 e il 1990 fu un continuo girovagare tra club carioca al fine di migliorare le sue caratteristiche offensive, apprendendo molto dal punto di vista dell’esperienza. Nel ’90 fece ritorno in patria ed indossò la maglia del Verdy Kawasaki, con la quale si tolse parecchie soddisfazioni. In novantasette presenze collezionate, furono ben quarantacinque i gol messi a segno. Erano gli anni dell’escalation della J-League giapponese, terra che annoverò anche la presenza di calciatori, oramai a fine carriera, giunti dall’Italia, su tutti Totò Schillaci, che indossò la casacca dello Jubilo Iwata. Nel 1993 ricevette il premio come calciatore asiatico dell’anno e nell’estate del 1994 avvenne l’episodio per il quale tutti lo ricorderanno. Miura venne ingaggiato dal Genoa ed approdò nella nostra serie A.
In Italia esplose la curiosità attorno al primo calciatore giapponese atterrato nel nostro Paese. La stagione con il Grifone, però, non fu delle più fortunate, in quanto l’attaccante nipponico fu vittima di vari infortuni che lo costrinsero a restare lontano dal terreno di gioco, chiudendo l’annata con una mesta retrocessione in B dopo lo spareggio perso con il Padova. Di Miura, però, tutti ricorderanno l’unica rete messa a segno in A, un gol per nulla affatto banale. Era la sera del 4 dicembre 1994 e si disputava il derby della Lanterna, il giapponese servito in profondità superò Zenga in uscita con un tocco sotto felpato, realizzando una rete che entrò inevitabilmente nella storia. Gol a parte, quella stracittadina non fu indimenticabile per i rossoblù che persero il derby con il punteggio di 3-2. Per il resto della stagione, Miura non venne ricordato per ulteriori gesti tecnici degni di nota e nell’estate 1995 lasciò lo stivale per far ritorno in Giappone.
A seguire un grave infortunio lo mise fuorigioco in occasione del Mondiale in Francia del 1998, in cui Kazu non venne convocato dall’allora c.t. Okada, mentre dal punto di vista personale, continuò a segnare a raffica tra le fila del Verdy Kawasaki. Dopo una sfortunata e breve esperienza in Croazia con la Dinamo Zagabria, è sempre nella terra del Sol Levante dove Miura riesce a mostrare il meglio di sé, sino a giungere ai giorni nostri, con addosso la maglia dello Yokohama FC, squadra militante nella serie B nipponica, la J-League Division 2. E’ dal 2006 che l’ex genoano continua a correre, a sudare e ad esultare come se fosse un ragazzino. L’attaccante eterno sembra proprio non aver voglia di appendere le scarpette al chiodo, anzi, la sua missione sarà quella di stabilire un nuovo record di longevità, entrando inevitabilmente nella storia e se dovesse continuare di questo passo, perché no, ambire ad una chiamata in nazionale in vista del prossimo Mondiale in Russia. Per Miura nulla è impossibile e il tempo che scorre inevitabile sembra essere paradossalmente un suo alleato.