Quando senti parlare di serie post-apocalittiche, probabilmente pensi subito a “The Last of Us” o “The Walking Dead”. Ma preparati a inserire un nuovo titolo nella tua lista di preferiti: “L’eternauta” è la risposta latinoamericana a questi colossi, e non ha nulla da invidiare loro. Questa nuova produzione Netflix non è solo un altro show sulla fine del mondo, ma l’adattamento di un fumetto cult argentino che ha fatto la storia del genere.
Un’apocalisse nevosa che non ti aspetti
Creata da Bruce Stagnaro, “L’eternauta” modernizza la storia originale del fumetto di Héctor Germán Oesterheld (pubblicato dal 1957 al 1959) mantenendone intatta l’anima. La premessa è tanto semplice quanto terrificante: durante una tranquilla serata estiva, l’uomo comune Juan Salvo (Ricardo Darín) e i suoi amici si ritrovano improvvisamente in un incubo quando tutta l’elettricità e l’elettronica smettono di funzionare. Come se non bastasse, inizia a cadere una neve misteriosa che uccide all’istante chiunque la tocchi senza protezione.
Con la vita che conosceva cancellata in pochi minuti, Juan decide di avventurarsi nel pericoloso mondo esterno per ritrovare la sua ex moglie e la figlia. Quello che segue nei quattro episodi forniti in anteprima è un viaggio affascinante in un mondo trasformato da forze sconosciute, dove ogni passo fuori porta potrebbe essere l’ultimo.
Un racconto post-apocalittico con profondità storica
Ciò che distingue “L’eternauta” dai suoi simili è il bagaglio storico che si porta dietro. Il fumetto originale non è solo un’opera di fantascienza, ma una metafora politica della situazione argentina del periodo, e la serie TV non dimentica questa dimensione. A differenza di molti adattamenti che estraggono solo gli elementi più commerciali, qui si percepisce un rispetto profondo per il materiale di partenza.
La neve mortale diventa così non solo un elemento narrativo accattivante, ma un simbolo più ampio di come forze esterne possano trasformare radicalmente la vita quotidiana – un tema che risuona particolarmente nella storia latinoamericana e che dà alla serie una profondità rara nel panorama del genere.
Personaggi che brillano nell’oscurità
Come nei migliori show post-apocalittici, “L’eternauta” mette al centro i suoi personaggi e le loro reazioni alla situazione catastrofica. Juan è il protagonista indiscusso, con Darín che offre una performance magnetica e profondamente umana. Non è l’eroe d’azione stereotipato, ma un uomo comune spinto da motivazioni comprensibili che rendono ogni suo passo coinvolgente.
Attorno a lui ruota un ensemble di sopravvissuti ben caratterizzati, dal suo migliore amico dal carattere duro, Alfredo (César Troncoso), all’ambiguo Omar (Ariel Staltari). Tutti questi personaggi hanno qualcosa di simpatico e le loro interazioni generano momenti sia tesi che sorprendentemente divertenti, nonostante le circostanze apocalittiche.
Relazioni complesse in tempi disperati
La ricerca della famiglia da parte di Juan non è un semplice espediente narrativo, ma un viaggio che svela le complessità della sua relazione con l’ex moglie e la figlia. Anche se la serie non approfondisce tutti i suoi personaggi principali (essendo più focalizzata sul mistero rispetto a “The Last of Us”), offre comunque ad alcuni di loro la possibilità di brillare.
Alfredo e Inga (Orianna Cárdenas) ricevono alcuni degli sviluppi più notevoli, che aiutano a rendere i sopravvissuti più sfaccettati, soprattutto mentre eventi difficili trasformano ulteriormente le loro vite. È proprio questa umanità che rende ogni pericolo più intenso e ogni perdita più dolorosa.
Un mistero che si svela strato dopo strato
La vera forza di “L’eternauta” sta nel modo in cui costruisce il suo mistero. La serie ci fa sapere alcuni dettagli su ciò che sta accadendo prima che i personaggi li scoprano, ma riserva le rivelazioni più importanti per quando Juan e il suo gruppo fanno le proprie scoperte. Questa doppia prospettiva rende le domande della serie ancora più intriganti, offrendo risposte relativamente soddisfacenti prima di mostrare dettagli che danno maggior senso a ciò che sta accadendo.
Al termine del quarto episodio, lo show riesce a stabilire solidamente la sua premessa pur lasciando ampio spazio per crescere. È chiaro che stiamo assistendo all’inizio di qualcosa di più grande, una storia che probabilmente non si risolverà completamente nella prima stagione di sei episodi.
Il potenziale per una saga multi-stagionale
Il mistero intrigante, la trama guidata dai personaggi e le forti interpretazioni fanno sperare che questo sia solo l’inizio di un racconto più ampio. Tutto nella serie è perfetto per chi ama gli show post-apocalittici di fantascienza, con sequenze ad alta tensione, forti momenti caratteriali e un mistero che continua a rivelare nuovi elementi selvaggi che arricchiscono la storia.
La serie offre un setup emozionante per molte storie più grandi a venire, fornendo allo stesso tempo parecchio materiale intrigante grazie al modo in cui gestisce la sua narrazione. Se Netflix le darà il tempo di svilupparsi, “L’eternauta” potrebbe facilmente diventare la prossima grande ossessione per gli amanti del genere.
Il verdetto finale
Con una storia interessante adattata da un fumetto di fantascienza altrettanto impressionante, “L’eternauta” è un’aggiunta potente al genere post-apocalittico. La serie offre molte sequenze ad alta tensione, momenti caratteriali intensi e un mistero che continua a rivelare nuovi elementi sorprendenti che rafforzano la sua storia.
L’adattamento rispettoso di un’opera così importante culturalmente, unito a performance di alto livello e a una produzione tecnicamente impeccabile, rendono “L’eternauta” probabilmente la migliore serie post-apocalittica di Netflix da molto tempo a questa parte.
Con un punteggio di 8/10, questa serie merita assolutamente di entrare nel tuo radar e, molto probabilmente, nella tua watchlist. È raro vedere un adattamento che riesca a rispettare così profondamente il suo materiale originale pur rimanendo accessibile ai nuovi spettatori, ma “L’eternauta” raggiunge questo difficile equilibrio con apparente facilità.
E tu, conoscevi già il fumetto originale di Oesterheld o questa è la prima volta che senti parlare de “L’eternauta”? Ti piacciono le serie post-apocalittiche o preferisci generi più leggeri? Condividi la tua opinione nei commenti e fammi sapere se hai intenzione di dare una possibilità a questa nuova gemma fantascientifica di Netflix!
La Recensione
L'eternauta
"L'eternauta", nuova serie sci-fi di Netflix, adatta magistralmente il leggendario fumetto argentino di Héctor Germán Oesterheld. Ambientata in una Buenos Aires colpita da una misteriosa nevicata mortale, la serie segue Juan Salvo (interpretato da un eccellente Ricardo Darín) nella sua disperata ricerca della ex moglie e della figlia. Con un mix perfetto di suspense, dramma umano e mistero fantascientifico, i primi quattro episodi pongono solide basi per quello che potrebbe diventare uno dei migliori show post-apocalittici degli ultimi anni. Un'opera che rispetta la sua fonte d'ispirazione ma la modernizza intelligentemente, offrendo sia ai fan del fumetto che ai neofiti un'esperienza televisiva di altissimo livello.
PRO
- Adattamento rispettoso di un fumetto seminale della fantascienza latinoamericana
- Performance magistrale di Ricardo Darín e cast di supporto eccellente
- Effetti speciali e atmosfera post-apocalittica realizzati con grande cura
CONTRO
- Se odi rimanere col fiato sospeso tra un episodio e l'altro