Se hai passato gli ultimi 43 anni a chiederti chi fosse davvero infetto nel finale de “La Cosa”, preparati a rivedere il cult horror con occhi nuovi. Siamo nel 2025 e John Carpenter ha finalmente deciso di stuzzicare i fan con una rivelazione che sta mandando in delirio il web: esiste un “gigantesco indizio” nel film che rivelerebbe chi tra MacReady (Kurt Russell) e Childs (Keith David) sia effettivamente l’alieno mutaforma. E no, non te lo sei perso per distrazione: è stato sapientemente nascosto dal maestro dell’horror, in una delle più brillanti costruzioni di suspense narrativa della storia del cinema.
Durante un incontro con il regista Bong Joon-ho al David Geffen Theater di Los Angeles organizzato per celebrare i 43 anni del film, Carpenter ha lasciato intendere di conoscere perfettamente la risposta all’enigma che ha tormentato generazioni di cinefili. Con la messa in scena claustrofobica e il montaggio paranoico che caratterizzano il suo stile registico, il finale aperto de “La Cosa” rappresenta uno dei più brillanti esempi di ambiguità narrativa nel panorama cinematografico degli anni ’80. L’alieno mutaforma, con la sua capacità di replicare perfettamente gli esseri umani a livello cellulare, ha creato un meccanismo di tensione drammatica che continua a funzionare anche quattro decenni dopo l’uscita del film.
Ma quello che rende ancora più affascinante questa rivelazione è che nemmeno i protagonisti sapevano la verità! Carpenter ha confessato che Kurt Russell e Keith David non erano a conoscenza di chi tra loro fosse “La Cosa”, perché dovevano interpretare i loro personaggi come esseri umani. “La creatura imita perfettamente. Potrebbe essere uno di noi, potrebbe essere qualcuno tra il pubblico e non c’è modo di saperlo. Quindi io lo sapevo, loro no”, ha detto il regista con quel sorrisetto malizioso che lo contraddistingue. Esattamente come i personaggi del film, anche gli attori erano immersi in un clima di paranoia meta-narrativa!
La teoria della bottiglia: è questo l’indizio nascosto?
Il regista indipendente Joe Russo ha lanciato su X (ex Twitter) una teoria interessantissima che potrebbe corrispondere all’indizio menzionato da Carpenter. Ti ricordi la scena in cui MacReady offre la sua bottiglia di liquore a Childs? Ecco, secondo Russo questo sarebbe il momento chiave. A metà film, i ricercatori ricevono un’istruzione precisa: mangiare solo cibo in scatola e prepararsi i pasti da soli, poiché “La Cosa” può replicarsi a livello cellulare. Eppure, nel finale, MacReady condivide tranquillamente la sua bottiglia con Childs, sapendo che le sue cellule potrebbero diffondersi.
La conclusione? MacReady potrebbe essere già “La Cosa” in quel momento! Come sottolinea Russo: “Ma abbiamo visto Mac uccidere La Cosa! OPPURE… avete visto un’imitazione MIGLIORE uccidere un’imitazione PIÙ POVERA, perché aveva maggiori probabilità di infiltrarsi nella società una volta salvato?”. Questa interpretazione darebbe un nuovo significato anche all’ultima inquietante battuta del film, quando MacReady suggerisce: “Perché non aspettiamo qui per un po’ e vediamo cosa succede?”. Un sottotesto sinistro che trasforma completamente la percezione del finale.
L’incompreso capolavoro che divenne cult
Per comprendere appieno il fascino duraturo di questo enigma, dobbiamo fare un passo indietro e ricordare il contesto in cui “La Cosa” vide la luce. Uscito nel 1982, il film ebbe la sfortuna di debuttare contemporaneamente a “E.T. l’extraterrestre” di Steven Spielberg, un’opera che offriva un’interpretazione decisamente più rassicurante e ottimista della fantascienza. Il contrasto tra l’alieno amichevole di Spielberg e la mostruosa, paranoica creatura di Carpenter non poteva essere più netto.
Il risultato? Un vero e proprio disaster box office: a fronte di un budget di 15 milioni di dollari, “La Cosa” incassò soltanto 19,9 milioni. La critica dell’epoca, poco avvezza agli slasher movie e ai body horror, stroncò il film per le immagini ripugnanti e la violenza esplicita. Solo anni dopo, con la distribuzione in home video, gli spettatori hanno potuto apprezzare la regia visionaria di Carpenter, l’interpretazione magnetica di Kurt Russell e gli straordinari effetti speciali pratici di Rob Bottin, che rappresentano ancora oggi un punto di riferimento per il cinema horror.
E tu, quale teoria sul finale de “La Cosa” ti convince di più? Pensi che MacReady fosse l’alieno fin dall’inizio o credi che entrambi i sopravvissuti fossero umani condannati a una morte certa nel gelo antartico? Raccontacelo nei commenti e magari rivedi il film cercando di individuare l’indizio di cui parla Carpenter… a meno che tu non preferisca inviargli del denaro in una busta, come ha scherzosamente suggerito lui stesso!