Uno user di Spotify originario della Bulgaria potrebbe aver manipolato il sistema al fine di incassare una somma mica male!
Sembrerebbe che un playlist-maker dell’Est Europa potrebbe aver truffato il servizio di streaming online ricevendo, così, all’incirca un milione di dollari. Il fatto é stato già denunciato.
La potenziale manipolazione é stata scoperta l’anno scorso da un major label executive.
Le playlist intitolate ‘Soulful Music’ e ‘Music From The Heart’ contengono materiale con codici di International Standard Recording. Il sistema utilizzato in questione permette di identificare l’audio registrato e i music video. Il codice ha tracciato questo comportamento insolito localizzando la fonte del problema in Bulgaria.
Secondo i report di Music Business Worldwide, entrambe le playlist in questione si posizionavano relativamente in vetta alle classifiche ( organizzate in ordine di revenues settimanali).
Stando ai dati del sito, ‘Music From The Heart’ era nella 84esima posizione nella September 23 global chart mentre ‘Soulful Music’ sostava al 23esimo posto solamente nella classifica statunitense.
Ad ogni modo, ’Soulful Music’ ha brevemente raggiunto la 35esima posizione e, successivamente ha conquistato l’11esimo posto solamente negli Stati Uniti.
Quest’ultima playlist conteneva 467 tracce. Tutti gli autori dei brani nella compilation apparivano come Unknown Artist.
Secondo i reports, ai tempi, ‘Soulful Music’ aveva solamente 1797 followers e la maggior parte delle canzoni durava solamente 30 secondi. Effettivamente quel range di tempo rientra nel minima durata di materiale pubblicabile su Spotify.
Una fonte ha dichiarato che i dati dalle analisi di Spotify mostravano che ‘Soulful Music’ riceveva solamente 1,200 ascoltatori al mese. Dunque era chiaramente bizzarro che una playlist in vetta alle charts ricevesse così pochi ascolti.
Tutti questi aspetti alquanto insoliti hanno portato lo streaming system ha indagare su una possibile speculazione a scopo lucrativo.
Le dichiarazioni di Spotify
Tecnicamente, la truffa in questione non risulterebbe illegale. Ad ogni modo siamo sicuri che Spotify sia in potere di punire severamente il ciarlatano dietro questa manipolazione.
Secondo le dichiarazioni di un rappresentante di Spotify per NME Magazine, il servizio di streaming online prenderebbe molto seriamente questo tipo di comportamento. Infatti, i sistemi all’interno della piattaforma vengono aggiornati appositamente al fine di identificare, investigare e gestire questo genere di casi.