La prossima volta che maledirai il ritardo del regionale delle 7:05, fermati un attimo e pensa: “Almeno non c’è una bomba che esploderà se il treno scende sotto i 100 km/h”. Questo è esattamente lo scenario che “Bullet Train Explosion” mette in scena, e lo fa con tutto il divertimento spudorato che ci si aspetta da un disaster movie vecchia scuola.
Un treno carico di nostalgia
Il nuovo film di Shinji Higuchi non fa mistero delle sue intenzioni: riportare in vita lo spirito dei disaster movie anni ’70 senza alcun tentativo di modernizzare la formula o di strizzare l’occhio all’ironia contemporanea. “Bullet Train Explosion” si propone come remake dell’omonimo film del 1975, ma in realtà è più un tributo affettuoso che riprende la premessa originale portandola alle estreme conseguenze.
E chi meglio di Higuchi poteva dirigere questa operazione nostalgia? Stiamo parlando del co-regista di “Shin Godzilla”, del regista di “Shin Ultraman”, di due adattamenti live-action di “Attack on Titan”, di una trilogia di amati film su Gamera negli anni ’90 e, naturalmente, del remake del 2006 di “Japan Sinks”. L’uomo è praticamente un’istituzione quando si tratta di spettacolari catastrofi giapponesi.
Tutti a bordo dell’Hayabusa No. 60
La trama è semplice come un biglietto del treno: l’Hayabusa No. 60, un treno proiettile che viaggia da Shin-Aomori a Tokyo, riceve una credibile minaccia di bomba. Il dispositivo esploderà se la velocità scende sotto i 100 km/h, e il bombarolo chiede un riscatto di 10 miliardi di yen per le vite di tutti i passeggeri.
A questo punto entrano in gioco i nostri eroi: il compassato capotreno Kazuya Takaichi (Tsuyoshi Kusanagi), la diligente macchinista Ninomiya Matsumoto (Chika Matsumoto) e il risoluto vice capotreno Keiji Fujii (Kanata Hosoda). Insieme a loro, una galleria di personaggi che sembrano usciti dal manuale “Come costruire un cast per un disaster movie”: studenti delle superiori, politici inetti e personalità dei media in cerca di attenzione.
La formula perfetta del disastro
La bellezza di “Bullet Train Explosion” sta nella sua totale mancanza di pretese di originalità. È un film che abbraccia ogni cliché del genere con l’entusiasmo di un bambino che gioca con il suo primo set di trenini. E proprio come quei trenini, Higuchi manovra la sua storia sui binari prestabiliti del genere con maestria tecnica.
Le scene più avvincenti, prevedibilmente, sono quelle dedicate ai tentativi di salvataggio ad alto rischio, dove professionisti addestrati pianificano e poi eseguono azioni che incarnano lo spirito utilitaristico del film. Chi sa cosa fare nel mezzo di una crisi? Chi è responsabile e chi decide, e cosa significano queste risoluzioni per dilemmi futuri?
I modellini: passione giapponese
Uno dei momenti più tesi del film – e qui sta il genio di Higuchi – vede il personale nella sala di controllo della compagnia ferroviaria usare modellini di treni per dimostrare il loro piano di salvataggio. Sì, avete letto bene: modellini. In un’epoca di CGI onnipresente, c’è qualcosa di profondamente soddisfacente nel vedere un regista che utilizza tecniche pratiche per creare tensione.
Higuchi brilla qui e in tutto “Bullet Train Explosion”, realizzando quella che è essenzialmente una fantasia da ragazzino con abbastanza vigore e destrezza da rendere i cambi di binario essenziali e consequenziali per i cambiamenti di tono e ritmo del film.
L’elemento legacy: più di un semplice remake
Come ci si potrebbe aspettare da un remake, c’è un elemento “legacy” nella trama del film, che richiede un grande cambio di marcia melodrammatico. Fortunatamente, Higuchi è l’uomo giusto per il lavoro, e lo dimostra nel modo in cui tiene tutto insieme, anche durante le digressioni della trama che più rallentano il ritmo.
Il film lavora attraverso una lista di controllo di personalità stock, tra cui adolescenti con genitori incomprensivi (e alla fine disprezzati), politici inutili e personalità dei nuovi media in cerca di attenzione. Questi personaggi assomigliano a un potpourri ben riciclato di tematiche tipiche del cinema pop giapponese contemporaneo, anche se molte di queste sono sotto i riflettori almeno dal primo “Bullet Train” del 1975.
Il grande payoff post-climax
Higuchi è uno di quei rari registi capaci di realizzare con successo il grande payoff post-climax del film, in cui la cupa visione del mondo del bombarolo viene fermamente tenuta a bada. Il messaggio è chiaro: la collaborazione e la fiducia nelle istituzioni possono superare anche le minacce più pericolose. Un messaggio sorprendentemente tradizionalista per un film contemporaneo, ma perfettamente in linea con lo spirito del disaster movie classico.
Il verdetto finale
“Bullet Train Explosion” è esattamente ciò che promette di essere: un disaster movie vecchia scuola, pieno di personaggi stereotipati, pericoli situazionali e soluzioni dell’ultimo minuto. Non cerca di sorprenderti o di sovvertire le tue aspettative; vuole semplicemente darti un giro emozionante sui binari ben oliati del genere disaster.
Se sei il tipo di spettatore che apprezza i disaster movie nella loro forma più pura, senza ironia meta o pretese artistiche, allora dovresti affidarti a Higuchi e al suo equipaggio. Ti porteranno a destinazione, con tutte le esplosioni, i momenti di tensione e i personaggi eroici che desideri.
E tu, quale disaster movie classico vorresti vedere reinterpretato da un maestro giapponese come Higuchi? Condividi nei commenti il tuo preferito, e raccontaci se “Bullet Train Explosion” ti ha fatto venire voglia di rispolverare il disaster movie originale del 1975!
Bullet Train Explosion è disponibile per la visione su Netflix.
La Recensione
Bullet Train Explosion
"Bullet Train Explosion", diretto dal maestro del cinema catastrofico giapponese Shinji Higuchi, è un remake nostalgico e spudoratamente kitsch del classico disaster movie del 1975. Con un treno proiettile che non può scendere sotto i 100 km/h a causa di una bomba a bordo, il film offre esattamente ciò che promette: personaggi stereotipati, soluzioni improvvisate dell'ultimo minuto e tensione ad alta velocità. Un tributo sincero al genere che non cerca di reinventarlo, ma di celebrarlo con tutta la sua magnificenza melodrammatica e volutamente esagerata.
PRO
- Se sei fan dei disaster movie alla Irwin Allen degli anni '70
- L'abilità di Higuchi nel gestire scene d'azione con modellini è impareggiabile
- Per l'adrenalina di una corsa a 100 km/h (senza il pericolo reale di esplodere)
CONTRO
- Stereotipi a non finire: ogni personaggio è esattamente come te lo aspetti
- Zero sorprese nella trama (spoiler: c'è un treno, c'è una bomba)