Il trionfo del Leicester in Premier League, rappresenta il riscatto di chi nella vita ,molto spesso, viene etichettato come “ultimo della classe”.
Il riscatto di chi è abituato a lottare con sacrificio, nell’ombra, senza ricevere elogi e con un costante velo di scetticismo attorno. Il trionfo dei “foxes” in Inghilterra porta la firma di Claudio Ranieri, un allenatore definito dagli addetti ai lavori un “perdente di successo”, uno di quei tecnici che spesso sono andati vicino alla meta senza però conquistarla. Eppure l’allenatore romano ha nel suo palmares importanti risultati ottenuti: condusse il Cagliari dalla B alla A, riportò in massima serie la Fiorentina, giunse secondo in campionato alla guida della Juventus post-calciopoli e con la Roma, quando fu Pazzini in una memorabile sfida con la Sampdoria, a sottrargli il sogno scudetto dalle mani.
Condusse il Monaco in Ligue 1 per poi essere esonerato l’anno successivo, in seguito approdò alla guida della nazionale greca e fu sollevato dall’incarico dopo un’umiliante sconfitta con la “cenerentola” Far Oer. Tra i successi ottenuti in carriera: una Coppa Italia con la Fiorentina, una semifinale di Champions League alla guida del Chelsea, in cui venne eliminato nell’edizione 2003/2004 dal Monaco che poi sarebbe giunta in finale contro il Porto, all’epoca allenato da Mourinho, ed ottenne in terra emiliana con il Parma una salvezza dai connotati miracolosi. Risultati prestigiosi sì, ma mai la vittoria di un titolo di primissimo piano come potrebbe essere quello di uno scudetto. Ranieri lo ripeteva come una mantra, era certo che prima o poi avrebbe conquistato un titolo del genere ma mai avrebbe immaginato che sarebbe accaduto alla guida del Leicester, una squadra condannata a lottare per non retrocedere, quotata 5000/1 ad inizio stagione per la conquista del titolo. Ed invece la favola dei “foxes” incarna alla perfezione la parabola di “Davide contro Golia”. I piccoli della provincia inglese, affrontare e mettersi dietro le spalle corazzate del calibro di Manchester City, Manchester United, Arsenal, Totthenam e Chelsea, compagini nate e costruite per vincere. Ed invece Ranieri non ha avuto paura, con i suoi ragazzotti dal passato funesto e non da professionisti da prima pagina, ha scritto la storia del Leicester. Un racconto che rimarrà indelebile nella mente non solo dei tifosi d’oltremanica ma rappresenta la riscossa di chi parte dal basso, di chi tra mille sacrifici e scetticismo riesce a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Al triplice fischio finale di Chelsea-Totthenam, conclusasi con il punteggio di 2-2, donando così la matematica certezza al Leicester di laurearsi campione d’Inghilterra, Claudio Ranieri ha lanciato un messaggio importantissimo e che farà da stimolo per ciascuno di noi, ossia: “ nella vita credeteci sempre, provateci e non arrendetevi mai”.
Un invito a cullare sempre i propri sogni, ad impegnarsi nella vita a superare qualsiasi tipo di ostacolo pur di arrivare all’obiettivo prefissato, perché sir Ranieri, con 64 primavere dietro le spalle, non si è mai arreso, è ripartito anche dopo le sconfitte più brucianti e mortificanti. Si è lasciato scivolare addosso critiche e appellativi da parte di chi lo dava per finito e ha conquistato alla guida dei “foxes” un titolo impronosticabile alla vigilia, un trionfo dai connotati epici, la riscossa di coloro che vengono etichettati come ultimi della classe. Il messaggio positivo che lancia la vittoria del Leicester e di un tecnico troppo presto snobbato dalla critica, è che nella vita bisogna sempre credere in sé stessi ed anche se ti diranno che sei finito, non arrenderti, perché una nuova primavera è sempre pronta ad accoglierti.