Torna al successo la Lazio e lo fa nella maniera più eclatante possibile. Gli uomini di Stefano Pioli regolano con una “manita” l’Hellas Verona e salgono provvisoriamente a quota trentasei punti, a soli quattro lunghezze dal Milan sesto in classifica, ultimo piazzamento utile per la prossima partecipazione all’ Europa League. I capitolini tornano a segnare, addirittura cinque reti, dopo tre turni di astinenza in zona goal. Tra l’altro, i biancocelesti in un “Olimpico” dai connotati sempre più spettrali, tornano a conquistare il bottino pieno, evento che non accadeva dallo scorso 24 gennaio, sempre contro una compagine veneta, ma in quel caso si trattava del Chievo Verona. Per l’Hellas una pesante battuta d’arresto che interrompe bruscamente la serie positiva di cinque risultati utili consecutivi. Gli scaligeri continuano ad occupare l’ultimo posto in classifica, con un lumicino sempre più flebile di speranza di poter restare nella massima serie.
Stefano Pioli schiera i suoi ragazzi con il collaudato “4-3-3” con Marchetti tra i pali, coppia centrale di difesa composta da Mauricio e Hoedt, sugli esterni spazio a Konko, sostituto naturale dell’indisponibile Basta, e Lulic. A centrocampo rientra dal primo minuto il capitano Biglia, affiancato da Cataldi e Milinkovic-Savic. In attacco Felipe Anderson e Mauri agiscono alle spalle della punta centrale Matri. Delneri risponde con un “4-4-2” con Gollini tra i pali, difesa a quattro con Eros Pisano e Fares sulle corsie laterali ed Helander e Moras a formare il duo centrale. A metà campo spazio a Jankovic e Wszolek sugli esterni, Greco e Ionita presidiano la mediana. In avanti piena fiducia al tandem Toni-Pazzini.
Il primo sussulto della gara porta la firma di Felipe Anderson che effettua un tiro in diagonale che si spegne di poco a lato. È ancora la Lazio a rendersi pericolosa con Mauri che di prima intenzione serve un assist all’interno dell’area piccola per Matri, che giunge con un attimo di ritardo all’appuntamento con la palla. I biancocelesti cercano di imprimere ritmo alla gara e ci prova Lulic a scrollare di dosso il torpore che si respira all’ “Olimpico” con un bolide dalla lunga distanza che trova dinnanzi a sé la risposta con i pugni dell’estremo difensore scaligero. Il Verona non resta a guardare e si fa vedere dalle parti di Marchetti con Pazzini, a seguito di una triangolazione tutta di testa tra Wszolek, Pisano e il numero undici gialloblù, il cui colpo finale viene deviato in corner dal portiere biancoceleste. Ancora Hellas in avanti con Luca Toni che riceve dalla destra un cross chirurgico da parte di Wszolek e il suo colpo di testa termina di poco a lato. I capitolini dopo dieci minuti da brivido, si ripropongono in avanti con Cataldi che a seguito di un calcio d’angolo, riceve palla dal limite dell’area dopo una respinta della difesa scaligera e il suo tiro di prima intenzione viene deviato tempestivamente da Gollini. Il match si sblocca proprio al 45’ quando sempre Cataldi serve Matri che con una traiettoria velenosa supera l’estremo difensore del Verona e la palla si insacca sul palo più lontano. Sul gong, i capitolini vanno al riposo con il punteggio di uno a zero e per l’ Hellas la ripresa appare alquanto in salita.
Il secondo tempo si apre subito con il raddoppio della Lazio al 50’ minuto, frutto di un combinazione Cataldi-Mauri, con il giovane centrocampista che serve al centro dell’area un pallone invitante per il numero sei biancoceleste che non trova dinnanzi a sé particolari resistenze per appoggiare in rete. I ragazzi di Delneri, mossi dall’orgoglio e dalla voglia di riscatto, fanno tremare l’ “Olimpico” con un cross al centro dell’area di Wszolek, sul quale interviene in maniera maldestra Hoedt che nel tentativo di rinviare, colpisce con lo stinco la sfera che si infrange clamorosamente sulla traversa. Scampato pericolo per la Lazio che addirittura al 69’ trova il tris con Felipe Anderson, il quale riceve al centro dell’area un assist impeccabile di Matri e per il brasiliano è un gioco da ragazzi appoggiare in rete. Il goal però, rivedendo le immagini al rallentatore appare alquanto viziato da una posizione di fuorigioco dell’attaccante biancoceleste nel momento di servire l’assist. Il risultato sembra archiviato e il match diventa una pura formalità. Ed invece non è affatto così perché il Verona tra il 72’ e il 79’ rimette in piedi una gara apparentemente compromessa. Ci pensa prima Greco su calcio di punizione a siglare il goal del momentaneo tre a uno e sette minuti più tardi è il turno di Toni che riceve un cross dall’out di sinistra da parte di Wszolek e con un destro al volo, dopo essersi liberato della marcatura di Hoedt, sigla il goal del provvisorio tre a due. Il match sembra riaprirsi. Pioli corre ai ripari ed inserisce in campo forze fresche come Klose, Keita e Candreva e saranno proprio questi tre gli autori del ko finale nei confronti della banda di Gigi Delneri. All’ 82’ minuto Klose sfugge via in contropiede, serve al centro dell’area un assist preciso per Keita che al volo sigla il goal del quattro a due. La Lazio sembra galvanizzata dopo la rete dell’attaccante spagnolo e non demorde, anzi continua a pungere con Klose che riceve palla dopo un’azione convulsa che ha visto protagonisti Keita,Biglia e la fortuita deviazione di Helander,la sfera termina sui piedi dell’attaccante tedesco che però spedisce alle ortiche una ghiotta occasione. La chance sciupata clamorosamente è lo specchio fedele della stagione difficile di Miro Klose, fermo ancora a quota zero nella casella dei goal realizzati. L’ultima emozione del match si ha al minuto 90 con Gilberto che atterra in area di rigore Lulic. Per l’arbitro Gervasoni non ci sono dubbi e decreta il penalty per i biancocelesti. Dagli undici metri si presenta Candreva che con freddezza supera Gollini. È questo il goal che pone il sigillo definitivo sulla gara. Cinque a due per la Lazio e l’entourage biancoceleste torna a sorridere. Ai microfoni dei giornalisti Stefano Pioli è soddisfatto della prova di carattere dei suoi ragazzi. Afferma che la gara non è stata affatto facile, il Verona ha rappresentato un avversario di tutto rispetto che ha messo in difficoltà in più di un’occasione la compagine biancoceleste. Il tecnico dei capitolini si augura che possa essere l’inizio di una serie positiva di risultati che possano condurre la Lazio in una zona Europa che ad oggi appare un miraggio. I continui paragoni con l’andamento della passata stagione sono improponibili. La Lazio di oggi è una squadra che deve ritrovare fiducia e continuità e tornare ad avere a disposizione lo smalto dei giorni migliori dei suoi uomini cardine come Felipe Anderson e Klose, che complessivamente stanno rendendo al di sotto dei loro standard abituali. Gigi Delneri esce rammaricato dall’ “Olimpico”. L’Hellas ha provato in tutti i modi a rientrare nel vivo della gara. Secondo il tecnico di Aquileia, gli scaligeri pagano lo scotto di un calendario terribile in cui i suoi ragazzi hanno speso tantissimo per inanellare la serie di cinque risultati utili consecutivi. Il pareggio di domenica scorsa contro l’Inter per 3-3 ha lasciato scorie pesanti all’interno del gruppo,soprattutto dal punto di vista fisico. La classifica è impietosa, i gialloblù restano inchiodati all’ultimo posto con quindici punti e raggiungere la fatidica quota quaranta appare innegabilmente un miraggio. Comunque fino a quando la matematica non li condannerà, il Verona lotterà con la stessa voglia di sovvertire il pronostico vista all’opera anche all’ “Olimpico” in quei sette minuti tra il 72’ e il 79’ e sabato prossimo saranno chiamati ad una sfida affatto banale dal punto di vista delle motivazioni, ovvero sia il derby scaligero contro il Chievo, per cercare di dare un segnale in una stagione amara ed avara di soddisfazioni.