L’8 aprile 2025 segna il ritorno sulla scena musicale di sangiovanni con il singolo “luci allo xeno”, un brano che si distingue per la sua intensità emotiva e per un sound che fonde elementi urban ad atmosfere più introspettive e malinconiche. Prodotto dal duo Zef & ZAZU e scritto a otto mani con Alessandro La Cava, questa traccia si configura come una confessione notturna, un viaggio all’interno delle inquietudini giovanili e della ricerca di autenticità in un mondo dominato dall’apparenza.
Con la direzione video affidata a Francesco Mastroleo, “luci allo xeno” (riferimento alle luci a LED con tecnologia xenon, particolarmente usate nel mondo automotive) diventa metafora di uno stile di vita senza compromessi e senza filtri, incarnando quella sensazione di accelerazione costante che caratterizza la contemporaneità.
Bianco e nero vs colori: la dicotomia emotiva
Il brano si apre con un’affermazione che suggerisce un cambiamento recente nella percezione del protagonista: “È da un po’ che non vedo tutto in bianco e nero”. Questa dichiarazione introduce immediatamente la dicotomia cromatica che permea l’intero testo, dove il bianco e nero rappresenta una visione binaria e semplicistica della realtà, mentre i colori suggeriscono complessità e sfumature emotive.
L’artista attribuisce questo cambiamento percettivo alla “tequila bevuta a sorsi”, suggerendo come l’alterazione indotta dall’alcol possa paradossalmente portare a una visione più vivida e colorata dell’esistenza, simboleggiata dagli “occhi azzurri” che ritornano – forse un riferimento al recupero di uno sguardo più limpido e innocente sul mondo.
I versi seguenti, “Lo stesso copione, mesi di hangover / Sempre l’errore di bruciare gli eroi / In ciò che non vuoi sentire, non dire”, delineano una routine autodistruttiva caratterizzata da postumi di sbornia prolungati e dalla tendenza a distruggere i propri punti di riferimento (“bruciare gli eroi”), specialmente quando questi dicono verità scomode che si preferisce ignorare.
L’insonnia e la fuga verso l’alba
Il pre-ritornello introduce il tema dell’insonnia come manifestazione fisica di un disagio più profondo: “Che dopo questa notte insonne non ritornerà mai la calma”. La mancanza di sonno diventa metafora di un’inquietudine esistenziale che sembra non poter trovare risoluzione.
L’uscita “per strada a vedere i colori dell’alba” rappresenta un tentativo di evasione e ricerca di bellezza in mezzo al caos interiore. L’alba, con i suoi colori pastello che rompono l’oscurità della notte, diventa simbolo di una possibile rinascita o quantomeno di un momento di tregua dall’angoscia.
Il verso “Non potevo più rimanere rinchiuso dentro la mia stanza” evidenzia il senso di claustrofobia emotiva che spinge il protagonista verso l’esterno, verso un’esperienza diretta della vita piuttosto che una contemplazione isolata. Le frasi “Non c’è niente da perdere / Non sono io il colpevole” suggeriscono un atteggiamento di resa ma anche di deresponsabilizzazione di fronte alla situazione.
Le luci allo xeno come metafora di intensità e superficialità
Il ritornello introduce il titolo del brano e la sua metafora centrale: “Accendo luci allo xeno / Non ho il pedale del freno”. Le luci allo xeno, con la loro intensa luminosità blu-bianca, diventano simbolo di una vita vissuta all’eccesso, senza limitazioni o cautele, come suggerito dall’assenza del “pedale del freno”.
L’affermazione “Mi piace solo se è vero” introduce un paradosso interessante: in mezzo a questo scenario di artificialità e accelerazione, persiste una ricerca di autenticità. Questo contrasto viene ulteriormente enfatizzato dal verso “Sono vestito di nero sotto le luci allo xeno”, dove il nero, colore dell’eleganza ma anche del lutto e dell’assenza, si contrappone alla luminosità abbagliante e artificiale delle luci.
La definizione di questo scenario come “inutile show” rivela una consapevolezza critica nei confronti dell’ambiente in cui il protagonista si muove, percepito come superficiale e privo di sostanza nonostante il suo appariscente splendore.
L’ansia e il panico come compagni di viaggio
La seconda strofa si apre con un effetto di balbuzie (“Sto-Sto-Sto ancora in pa-pa-pa-pa-pa-para”) che riproduce fonicamente lo stato di panico descritto nel testo. Questa scelta stilistica intensifica la sensazione di disagio e nervosismo che permea il brano.
La “tensione che si taglia con una lama” evoca un’atmosfera di estrema pressione emotiva, mentre il riferimento all’opinione comune che “tutto passa” viene immediatamente contraddetto dalla constatazione che “si accorcia la distanza tra me e l’ansia”. Questa sequenza rivela una frustrazione nei confronti dei luoghi comuni usati per minimizzare il disagio psicologico, contrapponendovi l’esperienza concreta di un’ansia che si fa sempre più pressante e invadente.
La circolarità come manifestazione dell’intrappolamento
La struttura del brano, con la ripetizione del pre-ritornello e del ritornello, crea un effetto di circolarità che rispecchia efficacemente la sensazione di essere intrappolati in un ciclo di pensieri e comportamenti ricorrenti. Questo aspetto formale rafforza il contenuto lirico, suggerendo l’idea di un protagonista che, nonostante i tentativi di fuga e le notti insonni passate a cercare un’uscita, continua a ritrovarsi nello stesso punto di partenza.
L’outro, con la sua ripetizione frammentata di “Mi-Mi piace solo se è vero” seguita dal ritorno ai versi sulle “luci allo xeno” e l'”inutile show”, chiude il brano con un senso di incompiutezza e irrisoluzione che riflette perfettamente lo stato d’animo descritto.
Un ritratto generazionale dell’inquietudine contemporanea
“luci allo xeno” si configura quindi come un potente ritratto dell’inquietudine giovanile contemporanea, dove l’eccesso, la ricerca di autenticità, l’ansia e la fuga si intrecciano in un groviglio difficile da sciogliere. Il brano non offre soluzioni facili o conclusioni rassicuranti, ma proprio in questa onestà risiede la sua forza e la sua capacità di risuonare con le esperienze di molti ascoltatori.
E tu, ti sei mai sentito come il protagonista di “luci allo xeno”? Hai mai provato quella sensazione di correre senza freni sotto luci abbaglianti pur cercando disperatamente qualcosa di autentico? Condividi la tua esperienza nei commenti e raccontaci quale parte del testo di sangiovanni ti ha colpito maggiormente!
Il testo di luci allo xeno di sangiovanni
[Strofa 1]
È da un po’ che non vedo tutto in bianco e nero
Forse la tequila che ho bevuto a sorsi
Mi ha fatto ritornare azzurri questi occhi
Lo stesso copione, mesi di hangover
Sempre l’errore di bruciare gli eroi
In ciò che non vuoi sentire, non dire
[Pre-Ritornello]
Che dopo questa notte insonne non ritornerà mai la calma
Per questo sono uscito per strada a vedere i colori dell’alba
E non potevo più rimanere rinchiuso dentro la mia stanza
Non c’è niente da pеrdere
Non sono io il colpevolе
[Ritornello]
Accendo luci allo xeno (Ah-ah)
Non ho il pedale del freno (Yeah)
Mi piace solo se è vero (Ah-ah)
Sono vestito di nero sotto le luci allo xeno
Di questo inutile show
[Strofa 2]
Sto-Sto-Sto ancora in pa-pa-pa-pa-pa-para
C’è una tensione che si taglia con una lama
La gente dice: “Tutto passa”
Però si accorcia la distanza tra me e l’ansia
[Pre-Ritornello]
Che dopo questa notte insonne non ritornerà mai la calma
Per questo sono uscito per strada a vedere i colori dell’alba
E non potevo più rimanere rinchiuso dentro la mia stanza
Non c’è niente da perdere
Non sono io il colpevole
[Ritornello]
Accendo luci allo xeno (Ah-ah)
Non ho il pedale del freno (Yeah)
Mi piace solo se è vero (Ah-ah)
Sono vestito di nero sotto le luci allo xeno
Di questo inutile show
[Outro]
Mi-Mi piace solo se è vero
Sono vestito di nero sotto le luci allo xeno
Di questo inutile show